Pilot - Mithology Crack - Narciso

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Ave gente,

questo è il primo episodio della mia nuova rubrica Mithology crack, nella quale vi illustrerò in maniera decisamente trash gli episodi clue della mitologia classica. Questo capitolo funge più che altro da pilot, quindi fatemi sapere se questo nuovo contenuto vi piace e se vorreste altri episodi. Oggi vi narrerò il mito del nostro egocentrico preferito: Narciso.

Esistono varie versioni di questo mito, quindi riporterò solo quelle più famose.

Partiamo!

La versione dei Greci

Tanto tempo fa, in una lontana terra dell'Antica Grecia, viveva un giovane bellissimo di nome Narciso. Questo ragazzo era proprio un gran figo, con il ciuffo alla moda e tutto il resto, ma se la tirava tanto, troppo: aveva una marea di pretendenti e tutti volevano farselo, ma lui respingeva tutti.

C'era un giovanotto di nome Aminia che era proprio innamorato perso di questo fiore di gioventù e non demordeva: lo stalkerava, frequentava la sua stessa eteria, una piattola, insomma. E cosa fece il nostro Narciso? Cedette? No. Lo respinse? Anche peggio: gli regalò una spada per suicidarsi.

Una spada.

Per suicidarsi.

Okay, ma non è tanto okay

Comunque Aminia, che era mezzo scemo, gli diede retta e si uccise davanti a lui, ma prima chiese agli dei di essere vendicato.

Perché farsi passare la cotta, continuare a vivere e vendicarsi da solo pareva brutto. Eh questi Greci...

Ma la Tuche gira, miei giovani compagni di disagio, e Narciso si innamorò perdutamente del suo riflesso.

Un altro scemo nel panorama mitologico greco. Ma dico io: non si era mai specchiato prima in tutta la sua vita? Vabbè...

Comunque, stavo dicendo, Narciso si innamorò talmente tanto di sé stesso che si uccise con la spada che aveva donato  ad Aminia, visto che non poteva farsi sé stesso.

Ma uno psichiatra non esisteva a quei tempi? No?

E Tuche is a bitch, my darling, quindi state attenti, thanks.

Alla fine, visto che un mito classico non sarebbe tale senza un elemento naturale, dalla terra insanguinata intorno al cadavere di Narciso spuntò un fiore: il narciso.

Che fantasia, eh.

Il mito insegna che bisogna friendzonare con gentilezza se non ci si vuole suicidare in preda ad una parafilia autoerotica.

Che bello!

La versione dei Romani

Quando Narciso era piccolo, la madre era un tantino angosciata (giusto un tantino, eh) per il futuro del figlio, quindi consultò Tiresia, il celeberrimo indovino che sa sempre tutto, peggio delle comari di paese.

Ora, io il dialogo me lo immagino più o meno così.

Mamma: Tiresia, sono in ansia per mio figlio: come sarà il suo futuro?

Tiresia: Narciso raggiungerà la vecchiaia solo se non conoscerà mai sé stesso.

Mamma: In chi senso?

Tiresia: Se si specchia muore. Paghi in dracme o tramite offerta votiva?

Comunque, la madre non lo fece mai specchiare e Narciso crebbe e divenne un gran bel fusto. Tutti si innamoravano di lui, compresa la ninfa Eco, che era costretta a ripetere le ultime parole che sentiva.

Poraccia, immaginate quando doveva andare in bagno durante la lezione d'inglese.

Visto che non poteva parlargli, Eco tentò un approccio fisico e gli saltò addosso. Letteralmente.

Della serie Come far spaventare a morte una persona.

Narciso, ovviamente, la respinse bruscamente e le spezzò il cuore.

Non lo so, si è visto una tizia a caso buttarglisi addosso in mezzo ad un bosco!

Stavolta non ha tutti i torti.

Allora Nemesi, alias la Vendetta, alias quella dea che non ti conviene far incazzare, alias la migliore amica di Tuche, decise di fargliela pagare e lo fece specchiare in una pozza d'acqua. Narciso si innamorò, dunque, di sé stesso e, quando capì di non potersi limonare, si fece morire.

Parafilia autoerotica parte 2 - la vendetta.

Atteggiamento maturo, mi dicono.

Nemesi mandò, poi, delle ninfe a recuperare il cadavere, ma trovarono solo un narciso.

Versione non adatta ai bambini (non che le altre siano molto family friendly, ma fidatevi)

Narciso aveva una sorella gemella, il cui nome non ho trovato da nessuna parte e che chiameremo per comodità Narcisa. 

Narciso e Narcisa erano dei gran fighi, tipo Cheryl e Jason di Riverdale, e facevano conquiste a destra e a manca. Peccato che l'unica compagnia che amassero fosse quella del gemello (modo family friendly per indicare un incesto).

Narcisa, per motivi a noi ignoti, morì giovanissima e Narciso si disperò.

Un giorno si specchiò in una pozza d'acqua e si innamorò perdutamente del suo riflesso, visto che era molto simile al volto della sorella.

Quando, però, capì che non poteva limonarsi da solo etc., si uccise.

Parafilia autoerotica parte 3 - il ritorno

Altre versioni dicono che tale genio sia affogato nel tentativo di baciare il suo riflesso. 

Ditemi voi come può una persona affogare in una pozza d'acqua.

Io non ho parole.

E così un giovane con un livello d'autostima invidiabile ci ha lasciato perché non poteva limonarsi e farsi da solo.

Qualcuno scopra che roba si fumavano i mitografi greci e me la passi, per favore.

E questo è tutto per oggi!

Fatemi sapere nei commenti se questa nuova rubrica vi piace e quali altri miti vorreste che io analizzassi e commentassi.

Ave atque vale.

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