Dante e Virgilio sono arrivati nella seconda zona del nono cerchio.
Dante: Oh duce mio, qui si gela!
Virgilio: Se gela sì, stamo sur Cocito!
Dante inizia a battere i denti.
Dante Narratore: Non è che questo ci muore assiderato?
Virgilio: Semo quasi arrivati alla natural burella: ce la fai a resiste' un altro canto?
Dante: S-sì, c-certo.
Virgilio: Magari spicciamose però.
Dante Narratore: Vidi io due spiriti conficcati nel ghiaccio in una buca e, come si mangia il pane per la fame, così quello di sopra addentava quello di sotto.
Dante: C-che s-schifo!
Virgilio: Non ce voi fa' du' chiacchiere co' questi?
Dante: N-non lo s-so...
Dante Narratore: Sì, ti prego, parlaci!
Dante: Eh, c-ciao, p-perché ti s-stai m-mangiando la t-testa del t-tuo c-compagno di p-pena?
Dante Narratore: Sollevò la bocca dal feroce pasto quel peccatore...
Dante si nasconde dietro a Virgilio e capisce di aver fatto un grandissimo errore.
Virgilio: Taglia corto che questo se non ce more de freddo ce more de paura...
Conte Ugolino: Voce spaventosa. Tu vuoi che io rinnovi il dolore che mi opprime il cuore! Ma se le mie parole serviranno a screditare questo scellerato che io mordo, mi vedrai piangere e parlare allo stesso tempo.
Virgilio: C'ho avuto un dejavu!
Dante Narratore: Sh! Non interrompere!
Conte Ugolino: Io sono il Conte Ugolino e questo è l'arcivescovo Ruggieri: mi ha rinchiuso nella torre della muta con i miei figli e i miei nipoti!
Dante: Nella t-torre della m-morte?
Conte Ugolino: Sì, il nome gliel'ho dato io. Dopo mesi di reclusione sognai che Ruggieri e altri miei nemici uccidevano con le cagne da caccia un lupo con i suoi lupacchiotti...
Dante Narratore: Adoro i sogni premonitori!
Virgilio: Ma voi tace'!
Conte Ugolino: Quello stesso giorno ci chiusero dentro inchiodando la porta di sotto e non ci diedero più cibo!
Dante: Oh no!
Conte Ugolino: Andai nel panico e mi morsi le mani, ma i miei piccoli pensavano che volessi mangiarmi singhiozzo e mi dissero che preferivano che io mangiassi loro piuttosto che vedermi così!
Dante scoppia a piange.
Virgilio si commuove.
Conte Ugolino: Passarono i giorni e vidi i miei figli e i miei nipoti morire uno dopo l'altro!
Dante Narratore: Ora arriva il bello!
Conte Ugolino: Dopo, più che il dolore, poté il digiuno.
Dante Narratore: E riafferrò con i denti il teschio. Ah Pisa, vergogna delle genti...
Virgilio: No aspe', che vor di'?
Dante: C-che è m-morto di f-fame.
Virgilio: O che s'è magnato figli e nipoti?
Dante: Ma è m-morto di f-fame, v-vero?
Dante Narratore: Non ve lo dico!
Virgilio: No, tu mo ce lo dici!
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Scleri da classico
HumorMa perché ho scelto il classico? Una domanda che i classicisti si fanno continuamente nel corso dei loro cinque anni in questa scuola che sembra più l'Ade che un normale liceo. Sono anni difficili e pieni di disagio, ma ogni tanto spuntano fuori que...