Mithology Crack - Giasone e gli Argonauti

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Ave miei piccoli Erodoto alla ricerca del relativismo culturale,

come state? Siete pronti per una nuova puntata di Mithology Crack decisamente molto lunga? Perché, oggi, signori e signore, parliamo di quel deficiente irriconoscente di Giasone. Direi di iniziare perché, fidatevi, qui la cosa è lunga.


Tanto tempo fa, in una lontana terra dell'Antica Grecia, Esone e Alcimede regnano tranquilli a Iolco e hanno molti figli. Un bel giorno, Pelia, il fratellastro di Esone, fa un colpo di stato: detronizza Esone e uccide tutti i suoi figli. Alcimede, che ha partorito da poco quel fagottino di gioia di Giasone, mette in scena la sua morte per salvarlo: ordina a delle donne di circondare la culla e di piangere come delle disperate perché "Giasone è morto". Pelia, che è stupido, non controlla che Giasone abbia effettivamente smesso di respirare e si mette a festeggiare la sua vittoria, mentre Alcimede affida di nascosto il pupo al nostro centauro-insegnante preferito: Chirone.

Giasone cresce, diventa un gran figo tutto muscoli e poco cervello, mentre Pelia inizia ad avere un brutto presentimento e, come tutti i Greci che hanno dubbi esistenziali, va dall'oracolo.

Pelia: Oh Oracolo di Delfi, cosa si dice del mio futuro?

Pizia: Attento al tipo con un solo sandalo.

Pelia: In che senso? Non potresti essere più...

Pizia: T'ho già risposto: paghi in dracme o tramite offerta votiva?

Poco tempo dopo, Giasone lascia Chirone e va a reclamare il suo trono; prima, però, di giungere in città, aiuta una vecchietta (ovvero Era) ad attraversare un corso d'acqua e perde un sandalo, così giunge a Iolco con un solo sandalo.

Ora, chi è quel genio che si farebbe i chilometri con un sandalo solo? Dico io, non era più comodo andare direttamente scalzi?

Va be', problemi ortopedici a parte, Giasone arriva alla corte di Pelia, che ovviamente va nel panico più totale e, per toglierselo dalle scatole, gli dice che gli renderà il trono solo se gli porterà il vello d'oro. Giasone, che è stupido, non è che passa alle maniere forti, ma si prepara a partire alla ricerca di questo vello.

Ora, per chi non ha letto Percy Jackson, breve excursus sul vello d'oro (se già sai cos'è, passa direttamente al paragrafo successivo): Atamante aveva avuto da Nefele (la prima moglie) dei figli e Ino (la seconda moglie) voleva ucciderli, da brava matrigna cattiva. Nefele, che era una sveglia, chiese ad Ermes un aiutino per farli fuggire, così il dio mandò un montone. Ora, avete idea di quanto sia scomodo viaggiare su un montone di due? Molto, troppo, infatti uno dei due cadde in mare e morì: grazie Ermes per l'aiuto, ma la prossima volta ne faremo a meno. L'altro figlio, comunque, mezzo incazzato, sacrificò il montone agli dei e diede il vello, che aveva il potere di curare ogni ferita, ad Eete, che regnava da qualche parte nella Colchide e mise un drago che non dormiva mai a guardia della preziosa pelle ovina.

Tornando a Giasone, il nostro eroe chiama i suoi amici più stretti e salpa con l'Argo, una nave che parla (io l'ho sempre detto che i Greci fumavano roba buona): gli Argonauti, chiamati così per la nave, più importanti sono Eracle, Peleo (sì, quel Peleo, il padre di Achille), Filottete e i Dioscuri Castore e Polluce. Questo gruppo di giovani eroi in preda agli ormoni parte e giunge all'isola di Lemno, il paradiso di qualsiasi uomo che non vede una donna da settimane e non sa tenerselo nei pantaloni: per tutta una serie di vicende piene di sangue e odori molesti, tale isola è abitata solo da donne, desiderose di accoppiarsi con qualsiasi essere vivente dotato di un pene. Fatto sta che gli Argonauti fanno un'orgia con le donne di Lemno ed Eracle, che trova tutto molto ridicolo, li riporta tutti per le orecchie sull'Argo e fa continuare la spedizione. 

Sono meravigliata che Eracle abbia fatto qualcosa di intelligente di sua spontanea volontà, ma parere mio.

Ancora incazzati per le scopate che non si sono fatti, gli Argonauti giungono nella terra dei Dolioni e vengono amorevolmente ospitati dal re Cizico. Mangiano, bevono, fanno un sonnellino di bellezza, si riforniscono e ripartono. Ma giunge la notte e quei deficienti non si rendono conto che stanno navigando in cerchio, così tornano nella terra dei Dolioni e fanno una strage di quelle brutte e piene di sangue. Quando spunta il sole si accorgono di aver ucciso delle brave persone e che hanno fatto danno, così seppelliscono i morti e se ne vanno come se non fosse successo niente. In tutto questo la moglie di Cizico si è suicidata per il dolore. Ottimo lavoro ragazzi, avete ucciso un sacco di innocenti, ma non se lo ricorderà nessuno!

Andiamo avanti che è meglio.

Gli Argonauti giungono a Misia e mandano Eracle e Ila in avanscoperta, ma Ila viene rapito da una ninfa ed Eracle vuole trovarlo a tutti i costi: gli altri, che ce l'hanno ancora con lui per le scopate mancate all'isola di Lemno, hanno un'improvvisa fretta di continuare il viaggio, così lasciano Eracle a Misia a cercare il suo amico e riprendono la navigazione.

Giungono presso la corte di Finea, un povero disgraziato che non mangia da chissà quando perché le Arpie gli rubano tutto il cibo. Giasone, che non vede l'ora di mangiare qualcosa che non sia pesce o roba sotto sale, uccide le Arpie e partecipa al sontuoso banchetto che Finea organizza in suo onore. Per ringraziarlo, inoltre, gli dà indicazioni per arrivare nella Colchide e gli spiega come superare le Simplegadi, che non sono così simple da attraversare (che battuta orrenda): sono praticamente due isole rocciose che si scontrano tipo macchinine a scontro e frantumano tutto quello che ci passa in mezzo. Bel problemino, vero?

Ma Giasone ha la soluzione, gentilmente offerta da Finea, ovvero usare una colomba (qui scatta la denuncia per sfruttamento, vi avverto): se la colomba passerà, gli Argonauti dovranno remare come se non ci fosse un domani; se la colomba non passerà, gli Argonauti non passeranno.

Giasone: E se non passeremo, come raggiungeremo la Colchide?

Finea: Non ci andate, ovvio.

Giasone: Ma io ci devo andare per forza!

Finea: Allora te la piji anderculo! (scusate il francesismo).

Comunque, il problema alla fine non si pone perché sia la colomba sia l'Argo riescono a passare e a giungere nella Colchide.

Riuscirà il nostro Giasone a conquistare il vello d'oro?

Lo scoprirete nel prossimo episodio.

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