8 donne per l'8 marzo

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Ave miei classicisti disperati,

oggi è quel giorno dell'anno in cui tutti parlano di femminismo e di parità di genere per poi accantonare l'argomento fino all'anno successivo: oggi, per chi non lo sapesse (e mi preoccuperei in questo caso), è la giornata internazionale della donna.

Quindi, auguri donzelle che mi state leggendo!

Comunque, festa commerciale a parte, questa giornata è importante perché in molte parti del mondo la condizione della donna è pessima e la parità di genere è ancora lontana quasi ovunque, Italia inclusa (provate a dirmi che non è vero). 

Questo capitolo è nato da una serie di sfortunati eventi che hanno fatto incazzare la qui presente Narnia, che è una femminista (ma questo lo avrete capito dai vari capitoli in cui do di matto per la misoginia degli antichi). Dovete sapere che quest'estate ho letto un saggio sul genio delle donne, l'opera più orribile e senza senso che io abbia mai letto: le premesse erano buone, il finale mi ha fatto letteralmente lanciare il libro contro la parete. Sostanzialmente, l'autore afferma nel prologo di voler raccontare il genio femminile e le donne che hanno lasciato il segno nella storia (fin qui tutto bene), ma poi parla in pratica solo dei mariti/avversari/partner vari (e già qui mi stavo stranendo) e conclude dicendo che la scienza non è un lavoro da donne perché impedisce loro di dedicarsi alla famiglia e ai figli, che è la loro aspirazione principale (e qui ho dato di matto). Dopo aver mandato un audio di sei minuti a Calliope (santa Calliope), ho continuato a fare le mie ricerche su altre fonti.

Comunque, ricerche personali e scleri a parte, ho deciso di raccontarvi oggi otto figure femminili senza cadere nell'errore del tizio che ho criticato sopra. Ora, non troverete donne come Elisabetta I e Madre Teresa di Calcutta perché vi parlerò di quelle che io, personalmente, considero delle "guide spirituali".

Inizio subito che qui c'è molto da dire.


Judit Polgar: la vera regina degli scacchi

Tutti quanti amiamo Beth de La regina degli scacchi, ma lei non è niente in confronto alla divina e meravigliosa Judit Polgar. Per chi non segue gli scacchi, piccole premesse: lo score è il punteggio che uno scacchista possiede (più partecipa ai tornei più è alto, più vince più è alto, più il tuo score è alto più sei abile a giocare), i gran maestri sono le divinità degli scacchi e i campionati internazionali sono solo maschili. Detto questo, la Polgar è diventata gran maestro a 15 anni e ha sempre giocato nei tornei maschili proprio per poter partecipare alle competizioni mondiali. Ha sconfitto varie volte i campioni titolari come Kasparov (raga, credetemi, il cervello di quest'uomo è qualcosa di assurdo) e Carlsen (è campione mondiale da sette anni, non lo elogio perché in questi giorni c'è il campionato mondiale e non voglio tirargliela) e ha uno score di 2675 pur non partecipando spesso ai campionati (per farvi capire, Carlsen, che lo trovi a tutti i tornei possibili e immaginabili, ha uno score di 2862). Infine, per la serie La mia carriera non ha ostacolato la mia vita familiare, bitch, la Polgar ha due figli adolescenti. Personalmente, la ritengo una donna geniale: non sto qui a descrivervi le sue strategie di attacco (anche perché probabilmente mi ci gaserei solo io), ma fidatevi che sono di una precisione e di un'astuzia meravigliose. Se la cosa vi interessa, cercate su youtube una rapid (una partita da 6 minuti circa) tra la Polgar e Carlsen, giusto per farvi capire come si distruggono a vicenda (e la faccia della Polgar quando attacca è terrificante, giuro).


Ipazia: la voce femminile della filosofia greca

Non so quanti di voi abbiano visto Agorà, nel caso vedetelo che è un piccolo capolavoro. Ipazia visse ad Alessandria d'Egitto nel IV secolo e fu, nell'ordine, una filosofa, una matematica e un'astronoma e fu anche a capo della scuola del Museo d'Alessandria. Non si sposò per non essere costretta dal marito a rinchiudersi nel gineceo e venne brutalmente uccisa durante le persecuzioni di Cirillo (cercatevi i dettagli sul web che io mi schifo solo a scriverli). Per quanto non abbiamo i suoi scritti, altre fonti la descrivono come una donna saggia, sposata con la verità, tenuta in considerazione dalle personalità più importanti di Alessandria, profondamente rispettata da alunni e colleghi e molto abile nella dialettica. Ah sì, era pure molto bella. La sua figura, per quanto ancora piuttosto misteriosa, ha ispirato numerosi autori, tanto che viene omaggiata, tra gli altri, da Umberto Eco nel suo Baudolino (raga, leggetelo, quel libro è un capolavoro). E' stata una donna forte e determinata che non ha avuto paura di far sentire la propria voce e di studiare in un periodo in cui la massima aspirazione di una donna era un buon matrimonio e tanti figli, motivo per cui è per me una figura di grande ispirazione.

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