Chiariamo un paio di cosette

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Ave gente! Oggi capitolo sfogo.

Perché negli ultimi tre/quattro anni ne ho sentiti di pregiudizi sul classico e su noi classicisti, quindi sento la necessità di urlare al mondo la verità... Ma, visto che non posso letteralmente "urlare al mondo",  mi accontenterò di scrivere su Wattpad.

Dunque, in questo capitolo risponderò ad ogni singolo pregiudizio cercando di non infuriarmi peggio di Achille. 

La vedo dura.

Al classico sono tutti secchioni. Se una persona sceglie di andare al classico, lo fa per uno dei seguenti motivi: o perché fa schifo in matematica e spera (povero illuso) di evitarla il più possibile, o perché adora le materie umanistiche, o perché gli piace studiare (e questo non implica per forza che prenda voti alti a scuola). Ora, tu persona che credi che tutti i classicisti siano secchioni, ti sembra che "essere secchioni" è uno dei motivi elencati sopra? NO! Perché al classico si studia, è vero, ma non siamo tutti quanti secchioni che passano la vita sui libri a studiare gasandosi perché hanno per casa una versione di Zio Cicerone. Okay? Come in tutti gli indirizzi, c'è chi va meglio e chi va peggio, non siamo tutti dei geni, chiaro?

Al classico sono tutti figli di papà. Purtroppo, il classico è visto ancora da molti come un indirizzo "elitario", nel senso che non tutti ci possono andare. E tra coloro che hanno questa possibilità ci sono quei ragazzi e quelle ragazze che provengono da famiglie borghesi. Definizione di "famiglia borghese": famiglia in cui i genitori hanno un salario alto e/o possiedono un'azienda, quindi hanno più soldi a disposizione da spendere. Mentirei se dicessi che al classico, come nelle altre scuole, non ci siano studenti con questa fortuna, ma non ci sono solo loro: ci sono anche ragazzi e ragazzi che vengono da famiglie che campano con un salario medio o basso, come in tutte le scuole. Nel mondo reale, tutti quanti possono scegliere qualsiasi indirizzo, indipendentemente da quanto guadagnano i genitori. Quindi, smettetela di generalizzare e di darci dei figli di papà. Grazie.

Al classico se la tirano tutti. Risposta cattiva: non siamo noi a crederci superiori, siete voi a credervi inferiori a noi. Okay, okay, molto cattiva come risposta. Noi del classico non ce la tiriamo più di quanto non facciano quelli dello scientifico, o del linguistico o, che ne so, di un qualsiasi professionale. Tutti noi studenti siamo un po' orgogliosi del nostro indirizzo, indipendentemente dal fatto che questo sia un liceo, un tecnico o un professionale, e tendiamo tutti un po' a vantarcene. Se, poi, ci chiedete cosa facciamo a scuola e noi iniziamo a parlare di Seneca e Luciano, non ce la stiamo tirando, stiamo semplicemente rispondendo alla vostra domanda. 

Il classico è inutile. Ma quante volte mi sono sentita dire questa cosa: inutile è il sigma intervocalico in greco, non il classico. Prima di tutto, noi al classico studiamo un po' di tutto, quindi potremmo andare in qualsiasi facoltà senza avere particolari problemi. Poi, il fare versioni e la mole di compiti ci dà una schematicità mentale e un metodo di studio che, sorpresa, ci aiuta all'università. Il continuo confrontarci con la cultura greca e latina ci rende pronti a tutto, visto i numerosi trip mentali messi per iscritto che ci tocca leggere e tradurre, e tutta la filosofia che facciamo ci permette di indagare a fondo, avere una mentalità aperta e un buon senso critico. Allora, il classico è ancora inutile?

Il greco e il latino non servono a nulla perché sono delle lingue morte. Ora, io so perfettamente che il greco e il latino sono lingue morte, ma morte non significa inutili. Perché, indovina un po', da quelle lingue morte derivano molte parole italiane. Parola a caso, biblioteca: formato dal termine greco biblion (libro) e da teca (raccolta, anch'esso di origine greca), letteralmente "raccolta di libri". Altra parola, antologia: formato dai termini greci antos (fiore) e logos (raccolta), letteralmente "raccolta di fiori". Mi sento molto il padre de "Il mio grosso, grasso matrimonio greco" (se non lo avete visto, vedetelo, vi prego). Inoltre, fare versioni e tradurre testi, in cui non sai dove sia il verbo, il soggetto non sai se è espresso e ci sono tremila complementi e participi da sistemare, ti dà una schematicità e un'elasticità mentale che voi non avete idea. Ancora convinti che sia tutto inutile? Peggio per voi.

Matematica al classico non esiste. Basta con questa storia: matematica esiste al classico, purtroppo, e facciamo sostanzialmente lo stesso programma dello scientifico in meno ore! Basta dire cavolate! Noi poveri classicisti passiamo ore a fare problemi di trigonometria, geometria analitica e algebra, proprio come tutti gli altri studenti degli altri indirizzi. Solo perché il classico si focalizza sulle materie umanistiche non significa che trascuri quelle scientifiche. Okay?

Dopo il classico c'è solo lettere. Come ho già detto prima, il classico ti apre le porte per qualsiasi università, anche quelle scientifiche. Infatti, non è raro trovare medici, ingegneri o fisici che siano andati al classico.

Se vai al classico fai le traduzioni lampo. Siamo esseri umani, non Google Traduttore, quindi non siamo capaci di tradurre frasi intere di latino senza vocabolario e in tre secondi e mezzo. Okay? E smettetela di chiederci di farvi i compiti di latino perché "tanto siamo veloci". Questo è sfruttamento... ed esiste Splashlatino.

Se vai al classico ti piace leggere. A me piace leggere, alla mia compagna di banco piace leggere, a metà della mia classe non piace leggere. Perché l'amare la lettura e andare al classico non sono la stessa cosa: in tutte le scuole c'è a chi piace leggere e a chi non piace. 

Se vai al classico sei scarso a matematica. Siamo sinceri: solitamente noi classicisti non brilliamo in matematica. Ma ci sono anche studenti del classico che sono molto bravi in matematica e che adorano fare le disequazioni di secondo grado, così come allo scientifico c'è chi è bravo nelle materie umanistiche. Le materie in cui qualcuno è bravo non dipendono per forza dal proprio indirizzo, perché puoi essere anche bravissimo in filosofia e odiare quella materia, così come puoi adorare scienze ma non capirci nulla. 

Sono stata molto calma, sono fiera di me stessa. Fatemi sapere se anche voi siete costretti a convivere con questi pregiudizi e ditemi quali mi sono scordata.

Ave atque vale.

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