Signori e signore, ave e benvenuti nello speciale 4k letture! Parto subito con il ringraziarvi per avermi fatto raggiungere quest'obiettivo a due settimane dalle 3k letture: stiamo crescendo così in fretta!
Il popolo ha votato: e capitolo discorsivo sia!
Oggi, dunque, passerò in esame i vari tipi di professori che si possono incontrare nella propria carriera scolastica da classicista sfigato. Partiamo!
Disclaimer: i personaggi citati in questo capitolo sono ispirati a persone veramente esistenti, ma ne accentuano e caricaturizzano alcuni elementi. Invoco il diritto di satira. Userò i pronomi del genere del prof che ho preso come modello, ma quanto detto nel capitolo vale per docenti uomini, donne e non-binary. Nessuno si offenda, grazie.
La disorientata: la disorientata è quella professoressa che insegna matematica e fisica al classico, ma che si aspetta da noi lo stesso entusiasmo e gli stessi risultati dei nostri colleghi dello scientifico. Ora, se siamo al classico, dove proverbialmente matematica & co. contano meno di Lepido nel secondo triumvirato, un motivo c'è! Okay?
La divagatrice: è quella professoressa che passa le lezioni a spiegare e a parlare di tutto tranne che degli argomenti del programma ministeriale e che poi, alla chiusura del trimestre, pentamestre etc. si lamenta del fatto che noi non siamo riusciti a stare dietro al programma e, naturalmente, recupera tutto nelle ultime due settimane (o non recupera affatto) uccidendo il nostro cervello. Ma divaga di meno, no?
La tartaruga che corre: è quel professore che sembra non spiegare nulla durante la lezione, visto che più che spiegare racconta l'argomento, e poi ti ritrovi a studiare per il compito una marea e mezza di pagine. E il bello è che lui, non si sa bene quando, le ha effettivamente spiegate tutte, dunque arrivi a fine anno avendo finito il programma senza affanno e senza alcuna ansia. Il professore perfetto direi!
Il superbo: è quel professore, generalmente di religione o di scienze motorie, che crede che la sua materia sia importante tanto quanto quelle d'indirizzo e per questo assegna compiti e mette verifiche a destra e a manca e gli servirebbe, ovviamente, un bel bagno d'umiltà!
Il dittatore: io ne ho avuti ben due nella mia vita, ovvero Hitler e Stalin (il nome scelto dipende da caratteristiche fisiche e/o dall'orientamento politico del prof in questione). Sebbene diversi tra loro, questi professori istaurano in classe un clima di terrore assoluto e pretendono nei compiti e nelle interrogazioni una precisione e una minuzia di particolari a dir poco maniacali, tanto da sminuire Wikipedia. E non ci sono differenze sostanziali dovute al genere, visto che Hitler era una donna e Stalin un uomo. E per la cronaca, Stalin non è meglio di Hitler.
Il buono: completamente opposto al dittatore, il buono non ha esigenze particolarmente elevate, ti dà gli appunti e i riassunti già fatti ed è molto largo con i voti. Sarebbe il professore perfetto, se non fosse che nessuno studia come si deve la sua materia e si scorda ogni cosa dopo due settimane dal compito.
La zia universale: è quella professoressa che spesso se ne esce con "ma ti riposi ogni tanto?", "ma ce l'hai la ragazza?", "fai ancora atletica?", "come va con il corso d'informatica?", "come vai nelle altre materie?", "ti vedo pallido: ti senti bene?" e "come mai ti sei sciupato così tanto?". Peggio della zia impicciona ai pranzi di Natale, più assillante di tua nonna quando vai a pranzo da lei, da un lato ti incoraggia ad avere una vita sociale normale e un benessere psicologico decente, dall'altro ti carica di compiti. La coerenza dov'è?
La rassegnata: la rassegnata ha una sola certezza nella sua vita: la maggior parte della classe non capisce una mazza della sua materia e non si ricorderà mai niente. Questa professoressa ce la mette tutta per renderci la vita facile (o almeno così sostiene lei), ma ogni suo sforzo risulta vano.
Il confuso: questo professore ha tremila classi e, come suggerisce il nome, le confonde tutte: confonde nomi, cognomi, argomenti, verifiche, collocazione delle aule, orario, tutto. Il confuso avrebbe bisogno di essere un po' più organizzato, perché finisce irrimediabilmente con il confondere anche noi. Per Natale dovremmo fare una colletta e regalargli un bel planner o una bella agenda, così potrà mettere un po' d'ordine nella sua testa!
L'organizzata: al contrario del confuso, lei ha programmato le lezioni di tutto l'anno, fatto i PowerPoint e preparato i compiti in classe prima ancora che iniziasse la scuola ed è l'unica ad essere costante nello svolgere il suo lavoro. Se fossero tutti come lei, non esisterebbero i periodi di piena e quelli di noia, perché sarebbe tutto bilanciato: sarebbe il paradiso!
Lo youtuber: è quel professore che si presenta in videolezione con le cuffione da gaming, il microfono professionale e due monitor, uno per vederci tutti e uno per presentare la lezione. E alla domanda "come mai è così organizzato?" risponde "per le sessioni di gioco di ruolo". Ai posteri l'ardua sentenza.
Il dinosauro: al contrario dello youtuber, il dinosauro ha scoperto solo negli ultimi mesi il magico mondo di Google e non ha ancora capito (nell'ordine) come inviare una foto DRITTA, come condividere un file su classroom, come usare Google Moduli, come funziona la questione microfono/telecamera e come facciamo a cambiare gli sfondi su Meet. Ma, giustamente, dal Giurassico all'era digitale lo shock è grande!
E questo è quanto ho raccolto nella mia esperienza di classicista. Aggiungete voi nei commenti le categorie che ho dimenticato o che la sorte non mi ha fatto (ancora) incontrare.
Ave atque vale.
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Scleri da classico
HumorMa perché ho scelto il classico? Una domanda che i classicisti si fanno continuamente nel corso dei loro cinque anni in questa scuola che sembra più l'Ade che un normale liceo. Sono anni difficili e pieni di disagio, ma ogni tanto spuntano fuori que...