Speciale 10k letture - La giornata del classicista medio in presenza

266 29 15
                                    

Signori e signore, buon pomeriggio e benvenuti in questa puntata speciale di Ulisse - Il piacere della scoperta. Oggi, per celebrare le 10k letture di tale raccolta, vi porterò in un viaggio alla scoperta della giornata di un essere tanto complesso quanto affascinante: il classicista medio. In particolare, vedremo come si svolge una sua giornata tipo in presenza, un evento abbastanza raro di questi tempi, ma che sintetizza al meglio lo stile di vita di tale creatura.

La giornata del classicista medio inizia molto presto, in inverno addirittura prima del sorgere del sole, solitamente attorno alle 6 del mattino. Il risveglio, sempre traumatico, può avvenire in due modi: nel primo caso, il classicista viene svegliato dalla madre con le sue maniere tipicamente brusche, nel secondo caso, invece, il suono della sveglia lo catapulta irrimediabilmente nella realtà. In entrambi i casi, però, la prima cosa che pensa è Non mi va di andare a scuola. Ma il classicista medio non si lascia sedurre da tale pensiero e si alza, decisamente non pronto per una nuova giornata. 

Una volta soddisfatti i bisogni primari, quali la pulizia quotidiana e i dieci minuti di contemplazione sulla tazza del water, il classicista medio si reca in cucina alla ricerca della sostanza che gli permetterà di sopravvivere alla giornata: la caffeina o, in alcuni casi, la teina. Egli sa che l'effetto di tali sostanze è solo temporaneo e che la loro assunzione dà dipendenza, ma di prima mattina cerca soluzioni a breve termine e il caffè, o il tè, sembra il modo migliore per passare da uno stato catatonico ad uno cosciente. 

Una volta eccitato il sistema nervoso, il classicista si toglie il tanto amato pigiama e si sistema i capelli, così da camuffare l'aspetto da zombie con cui si è svegliato per essere almeno decente. Procede poi nel prendere tutto quello che gli serve e precipitarsi verso la fermata dell'autobus, unico mezzo che ha per raggiungere la sua scuola, visto che non ha la fortuna di avere un motorino o un genitore che lo accompagni in macchina. A causa dell'inefficienza dei trasporti pubblici, il mezzo arriva con i suoi soliti dieci minuti di ritardo e non è raro che il classicista medio si ritrovi a dover fare tutto il viaggio in piedi con uno zaino pesante sulle spalle e un vocabolario in mano. In ogni caso, il tragitto è allietato dalla sua playlist preferita, che ascolta a tutto volume con le sue cuffie.

Dopo aver ringraziato i beati dei immortali per non essere arrivato in ritardo, il classicista medio si unisce ai suoi amici nella chiacchierata mattutina, che viene puntualmente interrotta dal tremendo suono della campanella che scandisce le ore di lezione. Per quanto sia stanco e decisamente poco motivato,  solitamente riesce a seguire un minimo le lezioni, ma talvolta la noia più pura prende il sopravvento, causando una mancanza di attenzione che gli causerà non pochi problemi in seguito. E così il nostro giovane amico sopravvive alla versione di greco, che come al solito non aveva molto senso, alla lezione di matematica, all'interrogazione di filosofia, alla spiegazione di arte e alla lezione di chimica. 

Terminate le lezioni, il classicista medio affronta per la seconda volta la giungla dell'autobus per ritornare alla sua dimora, presso la quale consuma il tanto atteso pranzo. Una volta rientrato nel pigiama, si trova costretto ad affrontare un dubbio amletico: riposarsi subito e fare i compiti dopo o fare subito i compiti e riposarsi dopo. Oggi, vista la mole di compiti che si ritrova, ha optato per la seconda opzione, dunque si rinchiude in camera sua, mette una musica di sottofondo rilassante, tira fuori del cibo e inizia a fare i compiti: sono le ore 15. Durante la sessione di studio realizza due cose: non riesce a capire un tubo di niente, visto che non è stato attento, e la versione di latino che deve tradurre non solo è di Cicerone, ma ha anche un solo punto alla fine delle otto righe. Dopo aver imprecato almeno una decina di volte, si mette sotto con il suo studio matto e disperatissimo, assumendo in tutto e per tutto la postura e la disposizione d'animo di Giacomo Leopardi. 

Alle 19, dopo quattro ore di intenso lavoro, comprende che gli restano due cose da fare: o finire qui la sua fatica o continuare dopo cena per avvantaggiarsi un po'. Ricorda, però, di avere altre cose importanti da fare, tipo scoprire se Sherlock Holmes e Watson ritroveranno il tesoro di AGRA, aggiornare Wattpad, stalkerare crush su Instagram e Tik Tok e, soprattutto, finire l'ultima stagione di Disincanto. Decide, dunque, di mettere da parte lo studio accessorio e di darsi un po' di tempo libero. Consumato il pasto con la sua famiglia, che diventa sempre più preoccupata per la sua salute ogni giorno che passa, si mette a letto e finisce Il segno dei quattro, poi inizia a stalkerare e, infine, a notte fonda, si ritrova a perdersi nei meandri di Wattpad.

Resosi conto che tra quasi sei ore si deve svegliare, il classicista medio decide con riluttanza di rinunciare a terminare Disincanto e di andare a dormire. Termina così, intorno all'una di notte, la stressante giornata del classicista medio. E concludo, dunque, questa puntata speciale di Ulisse - Il piacere della scoperta augurando a tutti voi un buon proseguimento di serata.

Scleri da classicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora