Dante e Virgilio arrivano all'entrata dell'Inferno.
Dante narratore: Per me si va ne la città dolente,/ per me si va ne l'etterno dolore,/ per me si va tra la perduta gente./ Giustizia mosse il mio alto fattore:/ fecemi la divina potestate,/ la somma sapienza e 'l primo amore;/ dinanzi a me non fuor cose create/ se non etterne, e io etterno duro./ Lasciate ogne speranza, o voi ch' intrate.
Virgilio: Guarda che sapemo legge'...
Dante narratore: L'ho letta per i nostri lettori che ci seguono da casa.
Virgilio. Pe' chi? No guarda, preferisco non sapello.
Dante: trema come un bambino il primo di asilo Duce mio, ho paura!
Virgilio: Non ce devi ave' paura, ce sto io. Comunque, mo' entriamo nell'Inferno. Qua ce sta la peggio gente, ma non te devi preoccupa' perché stai in una botte de ferro.
Dante: Va bene. deglutisce molto poco convinto
Virgilio prende per mano Dante ed entrano nell'Inferno.
Dante: Duce mio, non vedo niente!
Virgilio: Qua non ce se vede, abituatece.
Urla, pianti e altri rumori molto poco rassicuranti in lontananza.
Dante: Cos'è?
Virgilio: Niente, so' solo gli ignavi.
Dante: Che cosa li fa soffrire così tanto? si stringe a Virgilio tipo koala
Virgilio: Non ce fa caso e cammina, che stamo stretti co' i tempi.
Dante narratore: E vidi una bandiera che correva girando tanto velocemente che mi sembrava incapace di ogni posa; e dietro la seguiva una così lunga folla di gente...
Dante: Ma quello è Celestino V?
Dante narratore: Colui che per viltà fece il gran rifiuto.
Virgilio: Sì, è lui. 'Namo però, che stamo stretti co' i tempi.
Dante: Ma perché non ci fermiamo un attimo a parlare con loro?
Virgilio: Dante, non rompe' er cazzo e cammina. Se perdemo er tragetto pe' colpa tua so' cavoli: l'obolo tuo non è rimborsabile.
Dante narratore: Gli ignavi sono coloro che non hanno mai preso una decisione definitiva in vita loro...
Dante: mai?
Dante narratore: Mai, quindi è come se non fossero mai vissuti. Poi ci stanno anche gli angeli che non hanno scelto né Dio né Lucifero.
Virgilio continua a trascinarsi dietro Dante per farlo camminare più veloce.
Dante: E che punizione hanno di preciso?
Virgilio: Meno chiacchiere e passi più veloci. Gli ignavi contano meno de' due a briscola, e ho detto tutto.
Dante: piagnucola come un bambino Ma io voglio sapere...
Dante narratore: Visto che in vita non hanno preso una decisione...
Virgilio: Sentite, m'avete già rotto le palle e stamo solo all'Antinferno: se pensate de fa' così pe' tutto er tour, io ve lasso ecco e me ne torno nel girone mio a chiacchiera' de roba seria co' Cicerone. Va be? Non se fiata fino all'Acheronte!
Dante si spaventa e mette il broncio come un bambino appena rimproverato.
Spazio dell'autrice:
Ave gente!
Il primo episodio de "Le avventure di Dante e Virgilio" vi è piaciuto molto, quindi eccomi qua con una seconda parte. Per io momento non so se renderò questa specie di format un periodico, ma vi farò sapere non appena capirò come strutturarlo. Scrivetemi nei commenti cosa ne pensate e se volete qualche vicenda in particolare (piccolo spoiler: sto già lavorando a Caronte).
Ave atque vale.
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Scleri da classico
HumorMa perché ho scelto il classico? Una domanda che i classicisti si fanno continuamente nel corso dei loro cinque anni in questa scuola che sembra più l'Ade che un normale liceo. Sono anni difficili e pieni di disagio, ma ogni tanto spuntano fuori que...