Le avventure di Dante e Virgilio - Paolo e Francesca

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Dante e Virgilio si ritrovano nel bel mezzo di una tormenta.

Virgilio: Me raccomanno: coprite be' 'a testa co' 'a coperta e cerca de resta' ar caldo, che se t'ammali ecco non ce sta un medico. Avvolge Dante nella coperta come una madre ansiosa.

Dante: Ora capisco perché insistevi tanto con la coperta...

Lamenti, pianti e altri rumori molto poco rassicuranti in sottofondo.

Dante Narratore: Giunsi in un luogo muto d'ogni luce, che risuona come fa il mare in tempesta se è sbattuto da venti contrari. La bufera infernale, che non cessa mai, conduce gli spiriti con la sua violenza, li tormenta facendoli vorticare e colpendoli.

Virgilio: Grazie pe' er bollettino meteo, non che qualcuno te l'abbia chiesto, eh. Comunque, qui...

Dante Narratore: Quando giungono davanti alla frana, lì ci sono le grida, il pianto, il lamento, maledicono qui la potenza divina...

Dante si nasconde dietro a Virgilio e si stringe nella coperta.

Virgilio: E meno male che dovevi rassicura' il te personaggio. Comunque, coso, se hai finito co' sta filippica, dovrei parla' io. Posso o devi ancora ostenta' le capacità poetiche tue?

Dante Narratore: Ho finito con la mia descrizione, procedi pure.

Virgilio: Grazie, eh... Comunque, dicevo, qui sono puniti i lussuriosi...

Dante Narratore: Che sottomisero la ragione al desiderio...

Virgilio: Si spazientisce. Hai finito di scassare?

Dante Narratore: Sì, vai pure.

Virgilio: Sbuffa. Stavo dicendo, qua ce stanno un sacco de persone: Semiramide, Cleopatra, Didone, Elena, Achille, Paride, Tristano e altra gente famosa che non se sapeva da' 'na regolata.

Dante: Sembrano delle gru!

Virgilio: Lo guarda strano. Faccia confusa. Sì, certo... 

Si avvicinano due anime che si abbracciano.

Dante: Duce mio, posso parlare con loro? Per favore? Indica le anime.

Virgilio: Okay, però aspetta che vengano loro qua, altrimenti te se 'ncarrano.

Arrivano Paolo e Francesca.

Dante: Oh anime tormentate, venite a parlare con noi, se Dio non lo nega!

Dante Narratore: E come le colombe chiamate dal desiderio...

Virgilio: Abbiamo capito che vi piacciono gli uccelli...

Dante Narratore: Così uscirono dalla schiera dov'è Didone venendo verso di noi.

Francesca: Sorride entusiasta. Finalmente qualcuno con cui parlare in questo mortorio! Ciao a tutti! Io sono Francesca da Rimini e questo è il mio amante, Paolo! Paolo, perché non saluti i nostri ospiti?

Paolo scoppia a piangere sonoramente.

Dante: Sta bene?

Francesca: Oh sì, non preoccuparti, mio caro. E' solo ancora sconvolto per la nostra morte. Non farci caso.

Dante: Perché, come siete morti?

Francesca: Allora, inizio dal principio, così non ti perdi niente. Si schiarisce la voce. Praticamente, i miei genitori mi hanno fatto sposare suo fratello. Io gliel'avevo detto che mi stava antipatico, però no, le alleanze politiche vengono prima della felicità della propria figlia, quindi mi è toccato un matrimonio combinato. Poi ho conosciuto Paolo e mi sono innamorata di lui.  E... Le luccicano gli occhi. Beh, sai come vanno queste cose: era bello, era intelligente, era spassoso, era gentile, come facevo a non ricambiare il suo amore!

Dante pensa a Beatrice e gli scende una lacrimuccia.

Virgilio gli dà delle pacche sulla spalla per consolarlo.

Francesca: Solo che poi mio marito ci ha beccati insieme e ci ha ammazzato. Ma non preoccupatevi: ha un bel posto prenotato alla Caina che lo aspetta.

Paolo continua a piangere come un disperato.

Dante: Francesca, ti capisco benissimo, non sai quanto! Ma come avete fatto a capire che vi amavate reciprocamente?

Francesca: Non c'è niente di più doloroso del ricordarsi le gioie nei momenti tristi. Le si rigano le guance di lacrime. Ma te lo racconterò lo stesso. Stavamo leggendo la storia di Ginevra e Lancillotto, la parte in cui si baciano, e all'improvviso Paolo mi ha baciata. Non me lo aspettavo proprio, mi ha colto completamente di sorpresa! Inutile dire che da quel giorno non leggemmo più nemmeno una riga di quel libro...

Paolo scoppia a piangere più forte.

Dante: Mi stai dicendo che è stato un libro a farvi peccare?

Francesca: Non è stato il libro in sé, però ha contribuito. Perché me lo chiedi?

Dante diventa bianco come un lenzuolo.

Virgilio: Te senti be'? Te voi sede'?

Dante: Tutti i miei valori... Tutte le mie idee... In crisi... Un libro li ha spinti a peccare! Guarda Virgilio sconvolto. Io... Io... 

Virgilio: Te prego, non sveni' 'n'artra volta!

Dante sviene.

Dante Narratore: E caddi come corpo morto cade.

Virgilio: E che cazzo!

Francesca: Oh cielo! Tutto bene? Sta bene? Oh cielo! E' stata colpa mia? Ho detto qualcosa che non avrei dovuto dire? Oh cielo! Oh cielo!

Virgilio: France', statte calma che questo sviene spesso. Mo come lo porto de sotto?

Francesca: Magari io e Paolo possiamo...

Virgilio: Grazie France', ma sto bamboccio è un fardello mio, e poi te e Paolo non ve potete allontana' troppo dal cerchio. Non te preoccupa', un modo lo trovo.

Francesca: E la voce incorporea?

Virgilio: Quello non serve a un cazzo... E poi non c'è, quello sparisce quando può esse' utile. Va be', me lo incollo io.

Virgilio si carica Dante sulla schiena.

Virgilio: Ammazza quanto pesa questo... Beatri'! Ma me lo potevi di' che sto bamboccio non è normale! Ma perché poi mi faccio sempre mette' in mezzo a ste cose, dico io!

Virgilio inizia ad attraversare la tormenta.

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