Capitolo 3

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"La felicità e il benessere di un altro al primo posto"

Arrivammo ad Hogwarts poche ore dopo l'incontro con quella creatura.
Voci di corridoio bisbigliavano che aveva attaccato Harry.
Scesi dal treno con Hermione, avevamo entrambe la nostra divisa.
Sulla sua risaltavano i colori rosso e oro
Mentre sulla mia l'argento e il verde.

Non mi ero mai sentita serpeverde rispetto alle persone della mia casa. Per la maggior parte erano tutti arroganti, presuntuosi, pieni di loro stessi, che si pagoneggiavano per i loro averi. Tanti piccoli ragazzini viziati.
Io mi limitavo ad essere educata e gentile con tutti, che cosa mi dava il diritto di sentirmi superiore?
Mentre stavamo camminando incontrai Amèlie

Flashback
"Emma vieni ti faccio conoscere una persona" mi disse una ragazzina che avevo appena conosciuto sul treno.
Era il primo anno ed ero abbastanza intimorita non conoscendo nessuno.
Timidamente mi avvicinai a loro e subito la nuova ragazza mi tese la mano amichevolmente: "Ciao io sono Amèlie Clark, è un vero piacere conoscerti"
Probabilmente ci misi un po' a rispondere, ero affascinata dalla sua bellezza.
Aveva i capelli di media lunghezza che le cadevano morbidi sulle spalle, di un colore castano con dei riflessi rossi. Sentivo due occhi verde smeraldo che mi stavano studiando mentre anche io facevo lo stesso.
Lentiggini delicate le coloravano il viso come piccoli schizzi di pittura che l'artista faceva alla fine di una bellissima opera d'arte.
I suoi lineamenti erano gentili e delicati, era un po' più bassa di me ma riusciva perfettamente a far combaciare il suo sguardo con il mio.
"Io, ehm io mi chiamo Emma Evans è un piacere" .
Da lí non ci staccammo più fino alla Sala Grande aspettando con ansia lo smistamento.
Lei Corvonero
Io Serpeverde
Ma questo non causò alcun problema
Eravamo più legate che mai.
Era la spalla su cui contare qui ad Hogwarts, conosceva perfettamente ogni sfaccettatura del mio carattere. A volte sembrava conoscermi meglio di quanto io conoscessi me stessa"

"Emma!"
Mi corse incontro e mi abbracciò, anche se ci eravamo incontrate pochi giorni prima a Londra.
Dopo tre anni i suoi lineamenti gentili erano sempre gli stessi e i suoi occhi sempre più penetranti.

Arrivammo in Sala Grande e ci dirigemmo ai nostri rispettivi tavoli.
Tutti distrattamente ascoltammo il discorso di Silente di inizio anno e dopo aver terminato la cena mi diressi nella sala comune insieme agli altri serpeverde.

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