Capitolo 9

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"L'amore rende tutto meno complicato"

I mesi ad Hogwarts trascorrevano più veloci che mai.
La questione con Sirius Black, il braccio quasi-rotto di Malfoy. Come sempre non si poteva stare tranquilli.

Dopo quella sera al locale tra me e Malfoy non ci sono stati più discorsi come quelli.
Si limitava a mandarmi sguardi fugaci  durante le lezioni e a sussurrarmi affermazioni provocatorie all'orecchio.
Era una continua sfida di parole.

La fine dell'anno si avvicinava e passavo la maggior parte del tempo in biblioteca, a volte in compagnia di Hermione, ed usavamo questo luogo per incontrarci visto che ormai non ci vedevamo spesso; e a volte mi capitava di studiare con Amèlie anche se, purtroppo per me, non riuscivo a seguire molto quello che diceva. Aveva troppe informazioni da regalarmi e troppo poco tempo per sputarle tutte fuori così da creare solo confusione nella mia testa.

Oggi ero da sola, stavo leggendo un semplice romanzo per passare il tempo quando sentì una figura avvicinarsi.
Era alto, con i capelli castani che gli ricadevano sulla fronte e due piccoli occhi chiari.
"Sei Emma Evans?" Mi chiede in modo spavaldo sedendosi di fronte a me.
"Si. Tu saresti?"
"Theodore Nott."
"..."
"Senti ho visto che sei una delle più brave in pozioni non è che potresti darmi una mano? Non so, potremmo studiare insieme qualche pomeriggio in sala comune?"  Mi chiese e stava per andarsene senza aspettare una risposta come se tutto gli fosse dovuto.
"Ti sbagli, non credo di essere la più brava. Malfoy mi batte di molto.." perché l'avevo detto? Mi girava sempre in testa quel nome.
"Si ma Malfoy è scontroso, non si può avere a che fare con lui. Non ci capirei nulla.
Ci vediamo stasera alle 21 in sala comune Evans." E se ne andò.
"E comunque non è scontroso.." dissi a me stessa visto che Theodore era già lontano.

"Ah non lo sono?"
Sobbalzai dalla sedia della biblioteca.
"Malfoy cosa ci fai qui?"
"Potrei farti la stessa domanda."
"Mi stavi spiando per caso?" Nel mio tono c'era un po' di provocazione.
"Perché dovrei? La tua vita non è così interessante Evans."
Sbuffai e mi rimisi composta intenta a continuare il libro.
Senza esitazione si sedette sulla sedia accanto alla mia.
Lo ignorai.
"Non ignorarmi." Era palesemente infastidito.
"Faccio quello che mi pare, lo sai questo vero?"
Un ghigno si fece spazio sul suo viso.
"Allora.. Nott eh?" Si stava avvicinando sempre di più
"Sei seduto qui per parlare di Nott?"
"È inutile che dai ripetizioni a quello lì Evans. Sono tre anni che provo a fargli capire qualcosa di pozioni e non mi è mai stato a sentire. Sprecheresti il tuo prezioso tempo." Voleva persuadermi con le sue parole.
"Non ho niente di meglio da fare stasera, vale la pena provare. Magari con me riesce ad imparare qualcosa.
Secondo me sei solo geloso." Sussurrai quest'ultima parte sperando non mi sentisse.
"Geloso?" Ovviamente mi sentì
"Si, sei palesemente geloso di Nott, Malfoy."
I centimetri che ci separavano erano troppi pochi per i miei gusti.
Stava facendo scorrere il dorso della mano su e giù per il mio braccio creandomi brividi lungo tutta la spina dorsale.
"Non sai quello che dici, Evans." Stava giocando con me.
Il suo tocco creava piccole scosse elettriche dentro di me e il cuore prese a battere così veloce che sembrava volesse uscire fuori dal petto.
Non potevo vedermi in quel momento ma sono sicura che le mie gote stessero andando a fuoco dall'imbarazzo. Ero pietrificata ma provai a replicare qualcosa.
"Inutile parlare di Nott per convincermi a non vederlo Malfoy, falliresti.
E poi so sempre ciò che dico, stai bruciano di invidia.
Per caso ti farebbe piacere essere al posto di Nott? Te lo leggo negli occhi.
Ripeto
Pura. Gelosia."
Lo stavo provocando.
Non l'avessi mai fatto.
"Non ho niente da invidiare a Nott, Evans. Non ha niente che io non possa avere."
"Bhe, lui stasera avrà la mia completa attenzione, a differenza tua."
Era sempre una sfida a chi riusciva a dire l'ultima parola.

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