Capitolo 7

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"Proprio in quel momento, ti ho giurato amore eterno"

Il natale era ormai arrivato e questo ne diede certezza una fresca mattina di dicembre.
Nevicava.
Piccoli e soffici cristalli di neve scendevano delicati e si posavano sul prato. Facevano da sfondo a tutti i gioiosi ragazzi di Hogwarts: chi intento a giocare con la neve e chi fermava questo momento con un bacio appassionato.

"Come mai tutta sola?" Disse una voce dietro di me.
Malfoy che si avvicinava lentamente nel suo completo nero.
"Hey, come va?" Ancora non sapevo bene come comportarmi, quindi lasciai spazio all'istinto.
Era duro da ammettere ma i piccoli fiocchi di neve che gli cadevano suoi capelli biondi lo rendevano estremamente bello.
Le sue gote erano arrossate come il suo naso a causa del freddo e questo gli dava un'aria più viva del solito.

Ci incamminammo per il cortile parlando del più e del meno fino ad arrivare al Lago Nero, ormai ghiacciato.
In questi mesi era cambiato, niente più parole di disprezzo, niente sguardi cattivi; era finalmente il Draco che conoscevo da sempre.
Mi aveva fatto intuire che si era pentito per quello che aveva fatto e inizialmente finsi di essere un po' restia nel lasciarmi andare con lui, anche se ormai era tutto risolto.

"Resterai ad Hogwarts?" Mi chiede
"Oh no, credo che andró da mia madre a Londra, qui non resta nessuno. Tu andrai a casa giusto?"
"Si.." aveva uno sguardo triste e intuì che era perché a casa dei Malfoy non si respirava quasi mai un'aria serena.
"Hai sentito della festa che organizzano l'ultimo giorno? È in un locale a Londra, verrai?" Mi chiede con uno sguardo speranzoso.
"Non credo, con i serpeverde di sicuro non posso andarci e Hermione Harry e Ron probabilmente non ci andranno." Risposi un po' intristita
Lui si fermò sulla riva del lago e nel mentre  mi osservava: il suo sguardo su di me mi ha sempre intimorita, ma non perché facesse paura, ma per quanto riesca a leggerti l'anima.
Non lo dava a vedere ma era una persona profonda: leggeva spesso, era curioso come un bambino;
Era determinato, otteneva sempre ciò che voleva.
Ma in quel momento non mi sembrava tanto sicuro di ciò che stesse per dire.
Deglutì più volte prima di parlare e con voce tremolante mi chiese: " Se vuoi puoi venire con me, cioè con il mio gruppo di amici..?"

Il mio cuore perse un battito.

"Non credo di stare molto simpatica ai tuoi amici. Tranne Zabini e Pansy Parkinson che si limita ad essere gentile con me perché siamo nella stessa stanza.
Ma verró alla festa."

"Ci andiamo insieme? Da Hogwarts intendo."

"No ci vado con Amèlie, ci incontriamo lì, ti va?"

Mi sorrise
E dentro di me si creó un una sensazione strana proprio sulla bocca dello stomaco.

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