Capitolo 34

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"Ti ho aperto il mio cuore."

I giorni passavano, e gli incontri con l'Esercito di Silente si facevano sempre più intensi.
Harry ci aveva insegnato tantissimi nuovi incantesimi, grazie a lui potevamo finalmente dire di saperci difendere.

"Hermione io non so per quanto tempo ancora riuscirò a tenere nascosto questo segreto, Pansy si sta insospettendo, e anche Malfoy." Le dissi mentre Harry spiegava come creare un incanto Patronus.

"Devi resistere, non girarci le spalle proprio ora Emma." Disse infastidita.

"Mi dispiace che tu metta in dubbio la mia fedeltà, ma sto dicendo bugie su bugie ai miei amici, non so se.."

"Devi riuscirci, questo è importante. Per noi, per Hogwarts, e per riuscire a difenderci."

"Ragazzi è tutto chiaro? Ora provate."

Tutti eravamo un po' titubanti, credendo di non riuscirci.
La prima fu Hermione, che fece uscire dalla punta della sua bacchetta una lontra luminosa.
Poi Luna Lovegood, che creò una lepre, e subito dopo Ginny, che lasciò uscire un cavallo.

"Avanti Evans so che puoi riuscirci anche tu." Mi incitò Harry.

Pensai a tutti i ricordi della mia infanzia: tutti i luoghi visitati con i miei genitori, le battaglie di neve con Amèlie, il frullato panna e fragola che ogni sera bevevo con mio padre, le passeggiate lungo la spiaggia con il mio cane.

"Harry dalla mia bacchetta non esce proprio nulla.."

"Continua. Scava a fondo nelle tue emozioni."

I viaggi con Amèlie, tutte le risate e le canzoni urlate mentre tornavamo da scuola, le feste, i pianti di gioia, l'estate.

"Niente, Harry basta."

"Andiamo ci sarà qualcosa che.."

Harry si bloccó, vedendo il lampadario della stanza oscillare, e il vetro che ricopriva le pareti tremare.
Si avvicinò cautamente alla porta, guardando attraverso una crepa.

"Metterò fine a questa storia. Bombarda Maxima!"

Il muro si ruppe e Harry fu scagliato dall'altra parte della stanza.
La Umbrige irruppe con tutta la Squadra d'Inquisizione all'interno della stanza.

"Prendeteli tutti." Disse sorridendo.

Era da codardi, ma provai a scappare.

Draco.
Draco.
Draco.

Non può vedermi qui.

Draco.

"Chi sei? vieni qui è inutile, ormai vi abbiamo presi tutti." Urlò alle mie spalle.

No.
No.
No.

Mi prese per le spalle e mi obbligò a voltarmi.

"Emma?" Mi chiese sconvolto.
"Draco lasciami spiegare davvero io non.." provai.
"Sta zitta. Vieni."
Mi prese le mani e mi portò nell'ufficio della Umbrige, dove c'erano tutti gli altri.
Intanto Harry aveva anche provato a mettersi in contatto con Sirius attraverso il camino della Umbrige, venendo scoperto, di nuovo.

"Ne ho trovata un'altra professoressa." Disse Draco con un tono piatto.

I miei amici erano tutti tenuti da qualche serpeverde: Hermione da Pansy, Neville da Blaise, Luna da Goyle e Ron da Crabbe.

Intanto la Umbrige stava interrogando Harry.

"Smettila di dimenarti ormai vi abbiamo presi." Mi sussurró Malfoy.
"Oh sta zitto tu e la tua stupida squadra. Non capisci che quello che fa la Umbrige è sbagliato?" Risposi.
"Oh Emy sei così sciocca.." disse sorridendo.
Ormai non mi stava più stringendo, ma bensí creava dolci cerchi immaginari col pollice sul dorso della mia mano.

D'un tratto vidi la Umbrige perdere la pazienza.

"Bene, visto che non vuoi collaborare credo che una maledizione Cruciatus faccia al caso nostro."

"Professoressa ma è illegale!" Urlai.

"Oh mia cara, se il ministro non vedrà, allora non saprà." Disse abbassando la foto di Cornelius Caramell.

"Cru-" iniziò la Umbrige.

"Diglielo Harry!" Urlò Hermione.

Probabilmente aveva un piano, per tirarci tutti fuori dai guai.
Disse alla Umbrige che in tutto questo tempo stavano cercando l'arma segreta di Albus Silente.
La Umbrige voleva saperne di più, così seguí i due ragazzi all'interno della foresta.
Ma prima di lasciare l'ufficio, Hermione mi mandò un'occhiata per farmi capire di dover fare qualcosa.

Con la coda dell'occhio vidi Ron che stava cercando qualcosa nella tasca.

"Che stai facendo idiota?" Disse Crabbe.
"Oh scusa io-" non riuscí a finire la frase che Crabbe tirò fuori dalla tasca di Ron delle "caramelle"

"Pasticche vomitose." Sussurrai a me stessa.
"Che?" Mi chiese Draco
"Oh no nulla, nulla."

"Queste le prendo io, ragazzi volete?"disse Crabbe, offrendole agli altri della Squadra.

No, Draco no.

Strinsi un po' la sua mano, provando a fargli capire di non accettare.

Gli altri mangiarono le caramelle e iniziarono a sentirsi male, tutti gli altri riuscirono a scappare per andare via, e mimai con le labbra uno "scusa" a Draco, che stava aiutando i suoi amici.

...

"Harry ma dove siamo."
"Ufficio misteri, lo sogno spesso."

Eravamo tutti in un lungo corridoio nero, e davanti a noi c'era una piccola porta da attraversare.

Ci trovammo circondati da enormi scaffali pieni di piccole palle di vetro.

Harry stava cercando Sirius, che aveva visto nella sua mente, mentre veniva torturato dal Signore Oscuro.

Mentre cercavamo, Neville si bloccò indicando una piccola sfera di vetro, con accanto in nome di Harry.

"Harry questa è la tua profezia.."

Lentamente Harry la prese, e nello stesso istante diversi mangiamorte si materializzarono nella stanza, venendo lentamente verso di noi, accerchiandoci.

"Dammi la profezia." Disse uno di loro.

"Provi solo a toccarci e io la rompo." Rispose Harry.

Lentamente il Mangiamorte si tolse la maschera, rivelando due occhi di ghiaccio e lunghi capelli platino.

Lucius Malfoy.

Il padre di Draco? Mangiamorte?

Per provare a scappare da tutti loro ci trovammo davanti ad un altra porta, che si apriva sul vuoto più totale, così saltammo giù

Prima di riuscire a dire qualsiasi incantesimo, la mia testa si trovò sul pavimento freddo, iniziando a girare.

...

"Evans avanti, forza sveglia!"

"Professor Moody?

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