Capitolo 44

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"Ti ho amata dal primo giorno, e lo faró per sempre."

"Harry Potter è morto!"

Disse il Signore Oscuro, ridendo, assieme a tutti gli altri Mangiamorte.
Il corpo inerme di Harry era in braccio ad Hagrid, che non riuscì a trattenere qualche lacrima.

Eravamo tutti morti, dovevamo consegnarci a lui.

Intanto Draco era affianco a me, che mi stringeva la mano, facendomi capire di voler restare.
Io ci sarei stata, sempre.

"Draco." Bisbiglió Lucius.
"Draco, avanti." Continuó

La mano che stringeva la mia aveva iniziato a tremare violentemente.

"Draco, vieni." Disse Narcissa.

Scegli.

Mi guardó come se avesse sentito i miei pensieri, e strinse la mano ancora più forte.

"Non posso." Disse alla madre con un filo di voce.

"Il nostro ragazzo gioca a fare l'eroe? Esilarante." Disse Voldemort facendo ridere tutti gli altre, tranne i suoi genitori.

"Sei sempre stato solo un inutile ragazzino." Finì.

Stava puntando la bacchetta dritta su di noi, quando Harry scese dalle braccia di Hagrid, e Voldemort si scaglió contro di lui.

E lo scontro inizió.

C'erano Mangiamorte in ogni angolo, che lanciavano maledizioni mortali ad ognuno di noi.

"Resta con me!" Urló Draco.

Ci mettemmo spalla a spalla, a sconfiggere i Mangiamorte.

Lui era sbagliato per me
Io ero sbagliata per lui.

Io l'amica di Harry Potter.
Lui servitore del Signore Oscuro.

Eppure sembrava tutto così perfetto quando stavamo insieme.

Stavamo lanciando molti incantesimi, proteggendoci a vicenda, quando davanti a me si presentó Lucius.

"Quindi è per questo motivo che mio figlio ci ha traditi tutti alla fine?" Disse ghignando.

"Suo figlio vuole solo rendersi una persona migliore." Risposi, scagliando contro di lui un incantesimo non verbale, che in parte lo colpì.

"Ragazzina non ci provare con me."
Intanto Draco alle mie spalle stava combattendo altre persone, ma si staccó e si mise al mio fianco.

"Padre, andatevene." Disse.

"Draco, tu non hai capito, stai sbagliando.." disse falsamente per convincere il figlio.

Draco non rispose, si limitó a prendermi la mano.

"Sei il disonore del mondo magico.
Tu e tutti quelli come te.
Lurida mezzosangue.
Devi morire." Disse Lucius

Il sogno.

Scaglió contro di me un incantesimo, probabilmente oscuro, non lo conoscevo.

Non si pensa mai alla morte.
E quando te le ritrovi davanti non capisci in tempo quello che sta succedendo intorno a te.
Mi ero rassegnata, ero arrivata come ad un punto piatto.

"NO!" Urló Draco, piazzandosi davanti a me, provando a respingere l'incantesimo.
Non ci riuscì.

La maledizione colpì lui, non me.
Lui aveva fatto l'eroe con me.

"Non provare a morire, o a fare l'eroina per me o per qualcun altro."

L'hai fatto tu.

Lucius sgranó gli occhi, ma la sua espressione divenne comunque più seria.

"Draco.." dissi accasciandomi accanto a lui.

Al suo corpo inerme.
Aveva gli occhi chiusi, era come se stesse dormendo no?
"Draco ti prego.." dissi mentre molte, troppe lacrime bagnavano il mio viso.

Il suo cuore non batteva più, era tra le mie braccia ancora una volta, ma lui non lo sapeva.

Aveva un espressione tranquilla, di chi ora non sarà più obbligato da niente e nessuno.

Una sua mano, involontariamente mi sfiorava un fianco, amava farmi il solletico proprio lì.

Non potrà farlo più.

Mi sentì sprofondare,
Come se niente aveva un senso ora.

Non avevo neanche la forza di urlare, volevo solo svanire con lui.

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