Capitolo 25

3.6K 197 34
                                    

"Una condanna."

Ormai stavo bene, mi ero totalmente ripresa.
Theodore non era un mio problema.
Provavo a non pensare più a lui e ad eliminarlo dalla mia vita.

Eravamo sull'Hogwarts Express per tornare a casa, ero nello scompartimento con Hermione, Ron e Harry.
"Ti va di venire alla Tana, per natale?" Mi chiese Ron
"Credo di dover restare a casa con mia madre, ma ti farò sapere, Ron."

Stavamo scendendo dal treno, ma prima di andare verso mia madre mi avvicinai a Malfoy.

"Ci vedremo? Durante le vacanze?" Gli chiesi

Avevamo stabilito un buon rapporto ormai, mi fidavo di lui e passavamo molto tempo insieme

"Ora mi chiedi addirittura di incontrarci oltre la scuola? Questo mi sembra un appuntamento Evans." Disse con il suo solito ghigno.

"Non è un appuntamento Malfoy. Ci vedremo se avrai piacere di incontrarmi. Fino a quel momento, ci vediamo a gennaio."

Feci per andarmene ma mi prese il polso e mi fece girare di scatto.
La sua mano si trovó intrecciata alla mia, e i nostri nasi quasi si scontravano per la vicinanza.
Il mio cuore martellava così forte che lo sentivo ovunque, in ogni parte del corpo.

"Come puoi dirmi di volermi vedere anche dopo la scuola, se appena siamo un po' più vicini ti fai venire quasi un attacco cardiaco?" Disse prendendomi in giro.
Ma a quella distanza ero pietrificata, e non potevo rispondere nulla.

"Accetterei qualsiasi cosa da te Evans, quindi se ti va possiamo vederci tutte le volte che vuoi.
Lo sai che non ti resisto affatto." Mi sussurró all'orecchio.
Era così vicino.
Il mio fiato si fece corto, e per la strana sensazione che si stava creando nel mio basso ventre, chiusi gli occhi.
Mi faceva impazzire.

"Devo andare." Dissi quasi sussurando, cercando di riprendere un po' di autocontrollo.
"Allora suppongo che ci vedremo presto." Aggiunse lui.

...

"Ho sentito dell'incidente al Torneo, e di altre cose bizarre accadute durante questa prima parte dell'anno,ne sai qualcosa?"
Mi chiese mia madre mentre stavo mettendo in ordine le mie cose nella stanza.

"Intendi oltre alla mia quasi-morte?" Dissi scherzando.

"Non scherzare su queste cose Emma."

"Vabene, comunque si.
La scuola ospitava il famoso torneo Tre Maghi, con altre scuole.
Ma purtroppo alla fine dell'ultima prova un ragazzo è morto, a causa di Voldemort, e il ministero non crede al mio amico Harry. Vogliono mettere a tacere le voci. E questo mi fa così arrabbiare."

"Vabene adesso sta calma, mi dispiace molto per il ragazzo; chissà come si sentiranno ora i genitori."

"Non ho visto nulla, ma dev'essere stato straziante."

"Immagino..."

"Comunque ho una novità.."

"Bhe? Parla?" Ero impaziente

"Non è una bella notizia: una ricca donna quest'estate è stata male, e il mio collega James è andato una settimana a casa sua per curarla.
Ora questa donna sta si nuovo male purtroppo, ma James non può andare a farle visita, quindi hanno dato l'incarico a me."

"Nei giorni delle vacanze di natale? Davvero?"

"Mi dispiace così tanto Emma ma sai che devo essere sempre reperibile, sono una curatrice infondo no?"

"Hai ragione, ma chi è questa donna? Magari la conosco.." chiesi

"Non credo tu la conosca, è davvero nobile, e poi non mi ricordo bene neanche il suo nome o dove abiti.
Staró da lei una settimana.
Credo sia proprio l'ultima settimana dell'anno purtroppo, la settimana di capodanno."

"Capisco, però non preoccuparti per me, starò bene.
Magari andrò da Ron alla Tana, se per te è okay.."

"Ma certo."

...

"Emma io allora vado.. ci vediamo piccolina."

"A presto mamma, posso mandarti qualche gufo?"

"L'inidirizzo ora non lo conosco, mi è venuta a prendere una delle sue carrozze.
Se mi servirà qualcosa ti manderò un gufo."

"Mamma, ma sono brave persone almeno?"
Ero un po' timorosa

"Certo, non mi affiderebbero mai a qualcuno che possa compromettere la mia salute o altro "

"Vabene..."

...

I giorni passavano, nessuna traccia di un gufo, o di uno straccio di pergamena.
Erano ormai passati tre giorni, la settimana stava per finire, ma nessun informazione da mia madre.

Quando all'improvviso un gufo inizió a picchiettare sulla finestra della sala da pranzo.
Mi catapultai alla finestra e presi la pergamena dalla sua bocca, accarezzandogli la testa con il dorso della mano.

"Mia cara Margaret,

Strano, una lettera per mia madre..

"Mia cara Margaret,
Mi dispiace molto interferire con il tuo lavoro, o con le tue vacanze natalizie.
Volevo dirti che non sto bene, e le cure che mi stanno prescrivendo non mi sembrano efficienti.
Sei una delle curatrici più competenti del mondo magico.
Se hai un po' di tempo da ritagliare per me sarei felice di vederti, per stare un po' con te.
E magari potresti dare un'occhiata tu stessa al mio corpo.

Con affetto
Tua sorella Isabelle."

La zia non stava bene.
Ma come facevo a mandare un gufo a mia madre, se non mi aveva detto l'indirizzo?
E poi ero sola a casa, non avevo nessun modo veloce per andare da una parte all'altra

Quindi c'era una sola soluzione, fare come i babbani.

Dopo molti minuti di cammino arrivai all'Ospedale di Londra.
Era un ospedale babbano si, ma era come una "copertura" per i maghi.
C'era un piano interamente dedicato a noi che sia i pazienti che i medici babbani non potevano neanche vedere.

Con il fiato corto salì tutte le scale a piedi, per poi raggiungere l'ultimo piano per i maghi.
"Mi scusi signora, ha visto il medico James?"
Mia madre mi aveva detto che James non poteva andare a soccorrere la nobil donna, ma ció non voleva dire che non doveva trovarsi nell'ospedale.

L'infermiera mi invitó a seguirla e mi condusse da James.
"Signorina ha bisogno di qualcosa?"
"In effetti si, sono la figlia della curatrice Evans, e ho bisogno di sapere dove si trova adesso.
L'avete mandata a curare una donna non so dove, ho bisogno di saperlo, perfavore, è abbastanza urgente."

"Oh ma certo, tua madre è in uno dei Manieri più importanti del mondo dei maghi, ma non penso che una ragazzina come te lo conosca, anche se ti dicessi il nome.
Quindi eccoti l'indirizzo."

"Grazie mille." E corsi fuori dall'ospedale

Ero ormai vicina all'indirizzo quando mi resi conto del perché ci stessi andando di persona..
Ora che avevo l'indirizzo potevo mandare un gufo e avvisarla, ma non l'avevo pensato e ormai ero già a metà strada

MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora