Capitolo 48

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Emma inizió ogni sera ad appuntare qualche frase su come si sentisse quel giorno, e mettendole tutte insieme su un lungo foglio di pergamena formavano una tragica promessa d'amore e di morte.

Il desiderio, il rimorso, il rimpianto e l'amore passionale e struggente che provava per Draco Malfoy era qualcosa che andava oltre le semplici parole.

Ogni sera rileggeva la lettera che l'amato le diede dopo aver sussurrato un timido "ti amo", e oltre a questa ora si era aggiunta anche la sua lettera.
Quella che scrisse in una notte tranquilla mettendo solo per un attimo in ordine i pensieri.
Ma nonostante questo non riusciva a darsi pace.

Era una calda e monotona mattina di agosto, e la giornata trascorreva tranquilla e uguale a tutte le altre da qualche mese a questa parte.
Intere mattine e pomeriggi fatti da pensieri tristi, malati, e che finivano in modo tragico.

Tutto le ricordava Draco, qualsiasi cosa lei facesse aveva un briciolo di ricordo di lui.

Quel pomeriggio la signora Evans dovette uscire per dirigersi all'ospedale per sbrigare alcune commissioni, ci sarebbe voluta solo un'ora.
Intanto Emma provata dalla noia, stava mettendo in ordine camera sua, come se non lo facesse da anni.

Sistemando le numerose lettere di Hermione, Ron e Harry, inizió a mettere uno sopra l'altro anche tutti i fogli che scriveva di notte, e in cima la sua lettera.

Ma si sentiva come se stesse trattenendo qualcosa che non era suo.
Draco Malfoy dopo anni era riuscito a mettere su carta tutte le emozioni che lei gli suscitava, e se non fosse stato per questo, ora non le resterebbe quasi nulla.
Aveva bisogno di ricambiare quei tristi giuramenti d'amore, ma non poteva farlo se continuava a tenere quel pezzo di pergamena sul suo comodino.

Diede un'ultima occhiata a quelle parole, come se non le conoscesse tutte a memoria, prese una busta da lettere, e una cera con un sigillo.

Delicatamente, e con un po' di tristezza, richiuse quel foglio di pergamena all'interno della busta, sigillandola.
Era ancora troppo guidata dalle emozioni per pensare razionalmente a ciò che stesse per fare.

Sarebbe stato fuori luogo?

Chiamó il suo fedele gufo e legó la lettera, ancora bagnata di qualche lacrima, alla sua zampa.

"Questa portala al Manor dei Malfoy. Vabene?"

E vide il gufo allontanarsi tra le nuvole.

Non aveva pensato a nessuna conseguenza, voleva solo portare la lettera a casa sua.
Così che quelle parole stessero al sicuro, a casa della persona a cui erano dedicate.

Per lasciarsi un po' andare decise di stendersi sul letto, per non pensare a nulla e svuotare un po' la mente.
Si sentiva un po' più leggera, ma con una crepa ancora più profonda sul cuore.

Si addormentó.

Si addormentò ignara che due occhi color ghiaccio stavano leggendo quelle parole cariche d'amore.
Ignara che calde lacrime di tristezza, rabbia e nostalgia stavano bagnando il suo foglio di pergamena.
Ignara che le lacrime che scorrevano da quegli occhi di ghiaccio stavano colando velocemente sulle parole che aveva scritto di getto in una notte, al chiaro di Luna.




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Ringrazio ognuno di voi per il tempo speso a leggere questa storia, grazie davvero.

-Martina <3

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