Capitolo 67

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20 APRILE 1999

In lontananza riuscivo a vedere del fumo, delle fiamme, e schiantesimi volare da una parte all'altra.

"Emma! Corri subito qui!" Urlò mi madre.

Forse avevo percepito l'arrivo dei mangiamorte come qualcosa di lontano, e forse impossibile.

Mi voltai un'ultima volta prima di correre dentro casa.
Al capo di tutti loro c'era Bellatrix Lestrange.
Istintivamente passai un dito sopra la lieve cicatrice sullo zigomo, che mi fece quando mi interrogò al Manor.

Potevo sentire l'odore di morte e magia nera.

I giornali parlavano di questo da giorni, siamo solo stati troppo stupidi da non crederci.

Probabilmente molte persone sono scappate subito, sperando che le loro case stiano bruciando senza loro all'interno.

Una scia di morte e distruzione.

"Dobbiamo andarcene, sopra ho una passaporta. Tu resta qui e non muoverti."

L'ultimo libro nascosto stava tremando violentemente e si aprí.
Il segnalibro immaginario segnava una pagina vuota, aperta per scrivere il capitolo di quest'altra storia.

Bellatrix Lestrange sembrava meno sana di mente dell'ultima volta, probabilmente a causa dei lunghi mesi ad Azkaban.
A fianco a lei però mancava una figura di cui si parlava ormai da settimane.

Lucius Malfoy non era con il resto dei Mangiamorte.
C'era Greyback, Dolohov, I Carrrow, Yaxley e Mcnair.
Probabilmente dietro di loro c'erano nuovi aspiranti Mangiamorte, che aspettavano solo che il Marchio Nero si attivasse di nuovo in qualche modo, dopo la caduta di Lord Voldemort.

"Calma, pensa a qualcosa di felice." Pensai con le mani aggrappate alle tende della finestra, per vedere cosa stava succedendo.

La libreria dentro di me era a pezzi.
Tutti i libri sparsi a terra, aperti.
Probabilmente non avrei neanche il tempo di avvisare Hermione, Harry o Ron.
O forse lo sanno già è sono scappati.

Sentii i passi veloci di mia madre scendere le scale, mancava poco per afferrare la passaporta e andare chissà dove.

Un scoppio però mi fece voltare.
La casa di James mandata in fiamme dal suo stesso zio, Michael Clark, il padre di Amèlie.

Corsi fuori, senza badare a tutti i Mangiamorte che schiantavano qualsiasi cosa fosse davanti alla loro strada.

"James! Amèlie!" Urlai, correndo verso la casa.

James era pochi metri lontano, forse era uscito giusto in tempo dalla casa, e dietro di lui Amèlie.

"Emma! Che ci fai qui! Scappa!" Disse correndomi incontro, e portandomi via con lui.

"Devo tornare indietro da mia madre! Non posso! Non.." dissi provando a scostarmi dalla sua presa.

"Non c'è tempo!"urlò

Da dietro potevo notare come anche dei semplici incantesimi potevano creare delle catastrofi, forse volevano così tanto distruggere tutti noi che con la forza del pensiero riuscivano a scatenare tutto questo.

Corremmo per molti metri, allontanandoci un po' dai Mamgiamorte.

La mente però correva solo in due direzioni.

Mia madre.
Draco.

Mia madre forse mi stava aspettando, forse era morta, o forse era scappata grazie alla passaporta.

Draco forse stava solo aspettando di esser preso e ucciso per esser stato un traditore nella prima guerra.

Corremmo ancora e ancora.

Fin quando a molti metri di distanza un ragazzino spaventato e con i capelli biondi stava guardando da una parte all'altra, forse per cercarmi.

"Draco!" Urlai

James improvvisamente si fermò e mi prese la mano.

"Lasciami! Lasciami non vedi che mi sta cercando! " urlai.

Amèlie ci stava solo guardando, non capendo cosa fosse giusto fare.

"Non ti lascerò morire per un Mangiamorte. Ti giuro che se si avvicina a te io lo uccid..."

Non riuscii a sentire le ultime parole, approfittando della sua distrazione per staccarmi da lui, e correre verso Draco.

"Draco!" Urlai mente correvo.

Potevo vedere il suo volto scattare verso di me, con un'espressione che era un misto tra sollievo e terrore.

"Dobbiamo andare via." Sussurró, prendendomi il viso tra le mani.

"Si, si andiamo via." Dissi

"Aspetta."
Si avvicinò per posare le sue labbra sulle mie.

Un misto tra dolore, passione e addio.

Attorno a noi per un secondo non c'erano rumori, urla di terrore, risate malvagie.

Solo noi.

Vorrei poter restare così per sempre.

Avevo il mio principe azzurro, ma questa favola forse non aveva un lieto fine.

Forse si, in un'altra vita.

Ed è incredibile come mi sentissi in paradiso, nel bel mezzo di una guerra.

Ci staccammo lentamente, e tutte le urla iniziarono ad essere più chiare e nitide.

Gli presi la mano, pronta a scappare, ma dietro di me riuscii a sentire un urlo, o forse un sussurro.

"Sectumsempra!"

Mi voltai di scatto, solo per vedere James lanciare quell'incantesimo nella nostra direzione.

"Ti giuro che se si avvicina a te io lo uccido."
Aveva detto questo.

Un dolore al petto mi fece chiudere gli occhi e cadere in ginocchio.
Andava tutto un po' più lento.

Riuscii a vedere Draco accovacciarsi davanti a me, e prendermi tra le sue braccia.

"Che cosa le hai fatto!" Urlò tra le lacrime.

"Non è successo niente Dr-" dissi prima che il sangue iniziò a gocciolarmi dalle labbra.

Abbassai lo sguardo sul mio corpo, per vedere tutti i vestiti bagnati del mio stesso sangue.

"Drac.."
"Sta andando troppo veloce! L'intensità della maledizione è troppo forte!" 
"Io non l'avrei mai fatto, non volevo colpire lei." Disse James con un sussurró.

"No!" Urlò Amèlie correndo verso di me, per poi accarezzarmi il viso, con gli occhi pieni di lacrime.

Lentamente potevo sentire il mio battito rallentare, e quello di Draco aumentare.

"Ti prego non morire." Disse cullandomi tra le sue braccia.

"Draco io ti amo." Sussurrai.
"Mi dispiace per il sangue sui tuoi vestiti." Dissi tra un colpo di tosse, prima di avere uno spasmo al petto.

"Mi dispiace." Disse James con le guance bagnate.

"Ti prego resta, chiamo qualcuno ed è tutto risolto, lo giuro." Sussurrò  Draco, in preda al panico.

Potevo sentire uno degli ultimi libri tremare, pronto a scrivere un'altra parte della storia.

Per focalizzare meglio quella pagina, chiusi gli occhi, solo per sentire qualcuno urlare da lontano "ti prego no.."

Un altro libro iniziò a tremare, e si aprí rivelando un'accecante luce bianca.

"Hey bambina mia, ci incontriamo di nuovo."
"Ciao papà.."

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