Capitolo 5

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"Ti odiavo"


Ero seduta vicino ad Amèlie durante la lezione di pozioni. Corvonero e Serpeverde.
Amèlie notò un bigliettino stropicciato che giaceva vicino al mio libro, ero così persa nei miei pensieri che non l'avevo minimamente notato.
Non mi capitava mai di ricevere bigliettini o appuntamenti.
Per le altre case ero una Serpeverde, quindi ero da escludere.
Mentre tra i Serpeverde ero strana e per i loro gusti ero troppo gentile e diversa da loro.
intanto aprii il biglietto.

"Mi manchi"

Era la prima ora, non ero molto attenta e riuscivo a seguire distrattamente la lezione.
Ma un brivido si fece spazio lungo la mia schiena.
"Mi manchi " ripetevo tra me e me.
Senza destare sospetti al professore feci voltare la testa per tutta la classe, cercando la persona che avesse potuto scrivere questo biglietto.
Guardavo tutti in quella classe, quando il mio sguardo si posò su di lui.
Era stanco, probabilmente aveva dormito poco, seguiva a stento la lezione di pozioni e riusciva a prendere qualche appunto.
La piuma sembrava esser stata fatta per combaciare così perfettamente all'interno del suo pugno.
Aveva le labbra socchiuse in una linea per concentrarsi.

"E se l'avesse scritto lui?"
Sussurrò  Amèlie al mio orecchio.
"Non lo farebbe mai, non è il tipo. A lui piace essere visto dagli altri, sembrare spavaldo e onnipotente, come se avesse il mondo ai suoi piedi. Probabilmente pensa che questa sia roba per bambini.."

"Secondo me ti sbagli"
Lo disse con una certezza nella voce che mi fece dubitare di tutte le parole dette fino ad ora.
Era questo che mi piaceva di lei: di come facesse ad insinuare il più grande dei dubbi con sole poche parole. Aveva una capacità di farti crollare tutte le tue convinzioni in un secondo, e questo è un tratto ammirevole, di chi sa usare bene le parole e catturare i dettagli in ogni cosa.

Finí la lezione ed avevamo un'ora buca.
Era ancora settembre ed il sole caldo a contatto con la mia pelle mi arrossava subito le gote
Decisi di arrivare fino alla riva del lago nero e sedermi vicino ad una roccia per leggere un po'.
La leggera brezza e la vicinanza al lago rendevano il calore del sole sopportabile, creando un equilibrio, una pace.
Il rumore di foglie spezzate si faceva sempre più vicino per poi rendermi conto che fossero passi.
Non mi voltai, ma sapevo già.
Si sedette al mio fianco senza dire una parola e con la coda dell'occhio vidi il suo modo elegante di muoversi.
Aveva la camicia arrotolata fino a gli avambracci, la cravatta verde un po' allentata sul collo, e i capelli meno in ordine del solito.

Nessuno parlava
Io lo stavo studiando ma ero certa che anche lui stesse facendo lo stesso.
Mi stava guardando con uno sguardo serio ma diverso da quello che mi rivolgeva da qualche mese a questa parte.

"Mi dispiace"

Mi limitai a girare il volto e a guardarlo, sembrava stranamente sincero.

"Per cosa?" Dissi abbastanza freddamente

"Per tutto"
"Non sono mai stato in grado"

"Che cosa stai dicendo.." sussurrai più a me che a lui

"Mi dispiace, mi manchi"

Dovevo dire ad Amèlie ancora una volta che aveva ragione.

"Permettimi di riconquistare la tua amicizia"

Dentro di me volevo esplodere dall'emozione ma mi limitai ad un piccolo "Vabene"

Mi alzai di scatto e me ne andai, non reggevo più la tensione, ma ero stranamente contenta.

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