CAPITOLO 3

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«Come può vedere Ispettore, qui intorno ci sono impronte di scarpe con la suola a carro armato,» spiega l'uomo della scientifica, indicando con un dito le impronte presenti a terra. Niccolò si avvicina e afferra la lente di ingrandimento che gli offre l'uomo della scientifica, osservando le effettive impronte.
«Se vede sono dello stesso tipo di scarpa, ciò significa che-».
«Che il furto è stato commesso da una sola persona» termina Baby, interrompendo l'uomo, con lo sguardo attentissimo e le orecchie rizzate verso la scena del crimine. Bella si lascia scappare una risata quando vede tutti gli uomini della polizia guardare verso Baby che si è intromessa. Sopratutto uno di loro non è ben contento dell'intromissione, infatti squadra Baby con sguardo arrabbiato, intimandole con un'occhiataccia di tacere. Baby alza le mani in segno di arresa e si schiarisce la gola, scusandosi con lo sguardo e tornando a guardare le impronte per terra che, dalla sua distanza, vede a malapena. Niccolò la guarda un'ultima volta e sbuffa. Doveva cacciarle via invece che farle restare. Per ora nessuno dei poliziotti nella stanza sembra essersi chiesto perché quelle due ragazze siano lì e spera non lo facciano, perché a quel punto dovrebbe spiegare perché ha lasciato che restassero due estranee sulla scena del crimine.
Allora Niccolò riconsegna la lente d'ingrandimento all'uomo della scientifica e lo guarda.
«Prego, continui pure» annuisce verso l'uomo, avvicinandosi alla teca.
Quest'ultimo annuisce e fa altrettanto. Con le mani ricoperte dai guanti accarezza la teca e «Come può vedere non ci sono segni di infrazione o rottura. Se guarda bene la serratura che tiene chiusa la teca,» - e la sfiora con un dito, «È completamente intatta. Abbiamo provato a ricavare delle impronte, ma nulla».
«Gli antifurti non sono scattati, vero?».
«No» risponde uno degli agenti lì presenti e Niccolò annuisce. Poi guarda l'uomo della scientifica che «È strano. La collana è stata rubata, ma nessuno ha visto e sentito niente perché effettivamente non è successo niente. Il ladro non ha dovuto disattivare gli antifurti né spaccare la teca, è come se l'avesse semplicemente aperta» sentenzia l'uomo sotto lo sguardo pensieroso di Niccolò che guarda attentamente la teca vuota.
Poi inizia a riflettere ad alta voce, il volto serio e «Quindi se non c'è stata alcuna effrazione significa che chi ha rubato la collana possedeva la chiave della teca,» commenta Niccolò a voce alta, poi, passando una mano sul distintivo attaccato alla cintura, guarda l'uomo della scientifica e «Ciò significa che chi ha sottratto la collana aveva accesso alla scuola, quindi è-».
«È qualcuno che la frequenta. O un alunno o un professore» - e nuovamente a parlare è Baby che, subito dopo essersi accorta di aver interrotto senza volerlo - perché le è difficile rimanere in silenzio quando vorrebbe solo far parte delle indagini - si copre la bocca con le mani mentre Bella dietro di lei se la ride. Baby ora guarda solo una persona: l'Ispettore Moriconi che la sta fissando con uno sguardo omicida che mette Baby in soggezione. Infatti si morde il labbro e «Scusate, scusate davvero. Prometto che starò zitta».
Niccolò la guarda severamente e Baby sente una leggera pressione.
«Un'altra parola e ti caccio fuori» sentenzia Niccolò, con gli sguardi di tutti i presenti addosso. Baby lo guarda dispiaciuta, ma anche un po' risentita perché non è abituata a farsi mettere i piedi in testa. Infatti poco dopo riesce a prendersi una piccola rivincita perché, «Fa parte della tua squadra? È un'agente in borghese?» domanda l'uomo della scientifica che guarda curioso e stranito Niccolò. Quest'ultimo alza gli occhi al cielo perché voleva evitare quella domanda. Sa che se qualcuno scoprisse che quelle due ragazze sono sulla scena del crimine senza essere agenti, finirebbero tutti in grossi guai, ma non può nemmeno dire che sia una dei suoi.
Così decide di negare e «No» risponde proprio nello stesso momento in cui Baby, avanzando con sicurezza di un passo verso gli altri, «Sì!» risponde decisa e vittoriosa. Niccolò le lancia uno sguardo pungente e Baby sospira per un attimo, prima di deglutire e cercare di non farsi intimidire da lui. Sa che sta mentendo a degli agenti di polizia, ma è davvero decisa a risolvere questo caso e quando si mette in testa qualcosa, difficilmente qualcuno riesce a fermarla.
L'uomo della scientifica e il resto dei presenti guardano straniti Niccolò e Baby.
Ad intervenire è il gioielliere che, in disparte, «Scusate, sì o no?».
E nuovamente «No!» esclama Niccolò mentre «Sì!» esclama Baby e di nuovo entrambi si guardano decisi ad avere la meglio l'uno sull'altra.
Niccolò legge la sfida negli occhi di Baby e per un attimo sente affiorare un sorriso divertito perché ha sempre apprezzato le persone caparbie, però in questo caso si tratta di una situazione in cui non può avere la meglio una ragazzina, così decide di tagliare corto.
«Non fa parte dei miei, lei e la sua amica stanno solo facendo un tirocinio per conto di un'accademia militare. Ora per favore andiamo avanti con le indagini e le tirocinanti sono pregate di stare zitte!» sottolinea Niccolò con tono duro, lanciando a Baby uno sguardo minaccioso che Baby accoglie con un piccolo sorriso perché ha ottenuto la possibilità di rimanere.
Nuovamente annuisce e finge di cucirsi la bocca mentre Bella ridacchia e «Quanta attrazione sessuale!» sussurra all'orecchio di Baby che spalanca la bocca e controlla che nessuno abbia sentito. Poi si volta sbalordita a guardare l'amica che dal canto suo le fa un occhiolino.
«Bella ma che dici?».
«Dico che tutto questo astio che avete uno nei confronti dell'altra a letto vi farebbe fare fuoco e fiamme!» ribadisce Bella con un sorriso talmente divertito che Baby le dà un pizzicotto sul braccio per farlo sparire.
«Non dire idiozie!».
Bella si massaggia la parte lesa e «Non sto dicendo cazzate, l'ho letto una volta in un libro».
«E allora brucialo quel libro perché dice solo cazzate!».
Bella la guarda divertita e fa spallucce, «Sì sì, poi vedremo se non ho ragione io».
Baby la squadra con fare minaccioso.
«Ma ragione su cosa?».
«Su te e l'Ispettore!» esclama Bella un po' troppo ad alta voce, attirando l'attenzione della maggior parte dei presenti nella stanza. Baby sente le guance andare a fuoco per ciò che le sta dicendo l'amica e non si accorge di urlare un po' troppo nel rispondere.
«Me e l'Ispettore? Ma che dici? Te le sogni le cose? E poi è vecchio per me!» sbotta leggermente infuriata e subito dopo queste sue parole, cala un silenzio surreale nella stanza, tanto che Baby si gira lentamente verso gli altri, terrorizzata.
Tutti la stanno guardando e lo sguardo più minaccioso è quello di Niccolò che vorrebbe sotterrare quella ragazza per la figuraccia che gli sta facendo fare e per il tempo che gli sta facendo perdere.
Ad un certo punto l'uomo della scientifica si lascia andare ad una risatina e Baby arrossisce non appena si accorge di ciò che ha detto. E del fatto che tutti, compreso il diretto interessato, ovvero l'Ispettore Moriconi, hanno sentito cosa abbia detto.
Anche Bella sta ridacchiando e Baby le calpesta il piede facendole emettere un gridolino, per vendicarsi. Era la seconda figuraccia che faceva quel giorno.
Allora si gratta il braccio e imbarazzata, con le guance rosse, si schiarisce la gola, cercando di sviare l'attenzione da sé e «Allora? Continuiamo ad analizzare le prove?» balbetta insicura, cercando di evitare gli occhi marroni dell'Ispettore puntati su di lei.
Per fortuna uno degli agenti di Niccolò, l'Agente Cassio, che Niccolò aveva mandato a radunare tutti gli alunni per gli interrogatori, entra in quel momento, avvertendolo che sono pronti per iniziare gli interrogatori. Niccolò annuisce, dicendogli che sarebbe arrivato fra pochi minuti e Adriano esce.
Poi inspira e guarda l'uomo della polizia forense.
«Quindi, non avete trovato impronte?».
«Non sulla teca né sulla serratura. Il ladro ha sicuramente usato dei guanti».
«Possibile che non abbia lasciato impronte?» domanda Niccolò quando «Avete provato con il fluoro?» è la domanda di Baby che, nuovamente, si intromette e questa volta Bella le dà una gomitata perché sta esagerando. Infatti ha di nuovo tutti gli sguardi su di lei, ma questa volta «Scusate scusate scusate, avete ragione, sto zitta, sto zitta!» tenta subito di riparare il danno, senza nemmeno avere il coraggio di guardare l'Ispettore che di sicuro ora starà sprigionando fuoco dagli occhi e vorrebbe bruciarla.
Ma, al contrario delle sue aspettative, «Hai detto fluoro?» le domanda l'uomo della scientifica e Baby lo guarda dritto negli occhi, annuendo.
L'uomo riflette due secondi prima di guardare Niccolò e «La ragazza ha ragione, il fluoro ha la capacità di mettere in evidenza ciò che i macchinari e l'occhio umano non possono vedere. Grande idea!» si complimenta l'uomo alla fine della sua spiegazione. Baby si apre in un gigantesco sorriso e un incontenibile «Daje!» le esce dalla bocca che fa ridere Bella, alcuni presenti nella stanza e, involontariamente, anche Niccolò che guarda Baby con occhi increduli. Quanto può essere decisa e caparbia quella ragazza? Baby si morde il labbro nel vedere lo sguardo dell'Ispettore che è un misto tra arrabbiato e ammirato, anche se cerca di nascondere l'ammirazione e allora anche lei lo guarda con un sorriso e uno sguardo saccente, come a fargli capire che anche lei ne sa tanto quanto loro.
Poi Niccolò distoglie lo sguardo e «Allora provate con il fluoro e quando finirò gli interrogatori tornerò per vedere se avete trovato qualcosa. Per quanto riguarda le telecamere?».
«Non sono mai state accese».
Niccolò corruccia le sopracciglia e «Come mai?».
«L'alunno che si doveva occupare della loro accensione e del loro funzionamento non è venuto a scuola ieri».
«Sappiamo il nome?» domanda Niccolò afferrando un taccuino mentre «Tiziano sta controllando, appena lo avremo le faremo sapere» risponde l'agente di fronte a Niccolò. Quest'ultimo annuisce e termina di scrivere gli indizi che fino ad ora hanno sul taccuino, per poi rimetterlo in tasca.
Poi mette le mani sui fianchi e «Va bene allora, quando avete finito di fotografare le prove consegnatele direttamente a me, in presidenza. Per qualsiasi cosa mi trovate lì ad interrogare alunni e professori» afferma Niccolò guardando negli occhi ogni agente presente. Poi si volta verso il gioielliere.
«Ha parlato con Londra? Dovremo pagare l'assicurazione?».
L'uomo annuisce mentre apre la ventiquattr'ore e ne tira fuori un foglio che porge a Niccolò.
Quest'ultimo lo legge con gli occhi sgranati.
«Trenta milioni di sterline?» sbotta incredulo, fissando il gioielliere che, con sguardo apatico, annuisce e allunga la mano per passare a Niccolò la penna per firmare la presa visione dell'associazione.
«Va pagata entro tre mesi nel caso la collana non venisse ritrovata» lo informa il gioielliere, quasi con tono compiaciuto e Niccolò lo trova estremamente fastidioso.
Così firma velocemente e poi guarda l'uomo e, mentre gli passa il foglio, «Non si preoccupi, la ritroveremo» commenta burbero, infastidito dallo sguardo saccente del gioielliere che per poco non gli strappa il foglio di mano. Niccolò sospetta anche di lui in realtà e così decide di togliersi una curiosità.
«Mi scusi, ma nel caso la scuola dovesse ripagare il risarcimento, lei cose ne otterrebbe?».
« Il 25%,» risponde secco l'uomo, puntando gli occhi azzurri e ghiacciati in quelli marroni e sospettosi di Niccolò, poi però mette su un sorriso falso e «Ma non si preoccupi Ispettore, non avrei motivo di rubare la Silver Neckless per un misero 25%. Se avessi voluto farle avrei alzato la posta fino al 50%» sentenzia l'uomo con sicurezza, chiudendo velocemente la sua ventiquattr'ore e salutando Niccolò con un sorriso antipatico e uno sguardo giudicatorio.
Niccolò lo guarda uscire, stretto nel tailleur troppo piccolo per la sua pancia prorompente e lo trova anche buffo nel suo modo di camminare, oscillando.
Quando lo perde di vista si schiarisce la voce e tira su i pantaloni della divisa, guardando poi gli agenti presenti nella stanza e facendo cenno loro di continuare a lavorare mentre lui sarebbe andato ad incominciare gli interrogatori.
Mentre esce dall'aula magna si accorge di due paia d'occhi. che lo fissano. Non si è dimenticato delle due ragazze, ma voleva farglielo credere. Purtroppo però non va come pensa lui perché Baby gli si avvicina e lo affianca e decisa «Secondo me il gioielliere nasconde qualcosa» sentenzia, seguita da Bella che cerca di tenere il passo.
Niccolò allora si ferma facendo andare a sbattere Bella contro Baby e facendole quasi cadere. Sarebbe divertito anche da quella scena, se non fosse in ritardo con gli interrogatori. Allora incrocia le braccia e guarda Baby dritta negli occhi. Per l'ennesima volta Baby sente quello sguardo entrarle nella pelle e non sa se riuscirà a reggerlo. Però ci prova.
«Non me ne faccio niente di ciò che pensi tu» ribatte secco Niccolò, squadrandola.
Baby inarca un sopracciglio e gioca con le dita nelle mani mentre «Ma l'hai visto anche tu! Ha una faccia antipatica! Dovete metterlo sotto pressione!».
Niccolò scoppia in una risata ironica e derisoria, «Non posso mettere alle strette una persona solo perché "ha la faccia antipatica"» la scimmiotta lui e Baby sbuffa, spazientita, stringendo i pugni.
«Ma perché non mi vuoi dare retta?» sbotta fissando Niccolò dritto negli occhi. Quest'ultimo corruccia le sopracciglia, sorpreso, ma subito «Perché non sei nessuno per permetterti di dirmi cosa fare».
«Ah certo, quindi mi ascolteresti se avessi un distintivo e una divisa?» - e a quelle parole lo sguardo di Baby si fa ancora più cupo e la voce più dura, tanto che Bella le afferra un braccio e le accarezza la schiena per cercare di calmarla.
Niccolò inspira per mantenere la calma. Non sa perché, ma questa ragazza lo infastidisce e lo attira al tempo stesso. Nella sua caparbietà Niccolò riconosce il sé stesso di tanti anni fa che aveva fatto di tutto per raggiungere quel posto e da questo punto di vista la ammira, ma dall'altro la trova estremamente fastidiosa e non la vuole tra i piedi, così «No, non ti ascolterei nemmeno se fossi il mio Commissario perché sei saccente e insopportabile» taglia corto lui squadrandola con diffidenza e vedendo la ragazza sgranare gli occhi. Baby non riesce a credere alle parole che l'uomo le sta rivolgendo e sente la rabbia e il fastidio ribollirle dentro. Per fortuna c'è Bella che sta cercando di calmarla, perché altrimenti avrebbe dato in escandescenze. Infatti vorrebbe anche rispondergli, ma prima che possa farlo, vede l'uomo avvicinarsi al suo volto e sorriderle divertito, per poi «E comunque ho solo ventisette anni e non sono io ad essere troppo vecchio per te, ma se tu ad essere troppo giovane e ingenua per me» tenere a sottolineare, come se fosse stato ferito nell'orgoglio. E in effetti era stato così: aveva solo ventisette anni e sentirsi dare del vecchio da quella ragazza lo aveva infastidito e non poco. Non da neanche il tempo di rispondere che subito schizza via verso la presidenza per andare ad interrogare, con un sorriso soddisfatto sulle labbra e una scarica di adrenalina in più.
Baby invece è tutt'altro che sorridente, perché non ha mai permesso a nessuno di trattarla così e adesso a farlo è un poliziotto.
«Ti giuro che lo faccio licenziare!» sbotta portandosi le mani nei capelli.
Bella alza gli occhi al cielo, «È un po' stronzo, ma lascialo perdere. Speriamo solo che risolva presto il caso così non dovrai più vederlo» cerca di rincuorarla l'amica.
Baby assottiglia lo sguardo e lo punta su Bella.
«Cos'è che avevi detto prima? Attrazione sessuale? Fareste fuoco e fiamme? L'unica cosa a cui darei fuoco è lui!» sbraita Baby infuriata e colpita nell'orgoglio mentre Bella cerca di rimanere seria nel vedere l'amica così arrabbiata perché, anche se Baby l'ha smentita, per lei è vero: tra quei due c'è attrazione, anche troppa!
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Secondo voi? C'è attrazione oppure semplicemente non si sopportano?😂💝
Grazie a voi che leggete!💕

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