CAPITOLO 37

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Baby guarda la sveglia con gli occhi assonnati mentre uno sbadiglio la scuote tutta. Sono le due e un quarto del mattino e lei ha una sete tremenda. Decide di alzarsi e andare a bere un goccio d'acqua, ma si accorge di avere qualcosa che la blocca. Così si gira e, attraverso la chiara luce della luna che entra nella stanza dalla piccola finestra, si accorge di avere il braccio di Niccolò a circondarle la vita. Sorride intenerita: è dolcissimo in quella posizione. Ha le labbra pronunciate e russa leggermente, una mano sotto la guancia e l'altra avvolta attorno alla vita di Baby. Quest'ultima si piega verso di lui e gli accarezza la guancia e poi passa una mano fra i capelli. Poggia le labbra sulla guancia di Niccolò e lascia uno, due, tre baci sulla pelle morbida di lui, sorridendo e mordendosi il labbro per quanto ne è innamorata. Poi scende con le labbra sulla spalla e deposita altri baci sulla pelle profumata, chiudendo gli occhi e assaporando il profumo che emana.
Quanto ha sognato questo momento? E quanto è fortunata ad averlo lì con lei? Non sa quantificare quanto ne sia innamorata e sorride divertita quando bacia la nuca di Niccolò e quest'ultimo mugugna qualcosa di incomprensibile, senza però svegliarsi. Baby allora, percependo la sete aumentare, lentamente solleva il braccio di Niccolò dal proprio busto, mettendo su smorfie buffissime nel tentativo di restare concentrata e non svegliarlo. Riesce nel suo intento dato che Niccolò rimane immobile e Baby si complimenta dentro di sé per aver fatto un ottimo lavoro. Niccolò è stanco e deve riprendere le forze e le sarebbe dispiaciuto svegliarlo perché stava dormendo beatamente.
Quando poggia i piedi sul pavimento rabbrividisce leggermente perché è appena uscita dal caldo delle coperte. Così, a passo svelto e in punta di piedi per non svegliare nessuno, raggiunge la cucina e si accorge che la luce è accesa. Per un attimo si spaventa e rallenta perché non capisce chi possa essere, ma poi si ricorda che anche Adriano abita lì e così riprende il passo ed entra nella stanza. Adriano le dà le spalle mentre si versa del succo d'arancia, con solo un paio di boxer addosso, ma Baby non si scompone. È appena scesa dal letto con dentro un ragazzo completamente nudo - e sexy, c'è da sottolineare.
«Adriano, ciao!» lo saluta Baby senza essersi annunciata, tanto che Adriano fa un salto così alto che Baby pensa possa arrivare al soffitto per poi voltarsi con uno sguardo terrorizzato negli occhi. Non appena riconosce Baby inizia a rilassarsi, con la mano sul cuore che batte a mille. Baby non riesce a non ridere per lo spavento, anche se un po' le dispiace che nello spaventarsi abbia versato a terra un po' di succo.
«Baby cazzo! Avvisami prima! Che infarto! Sono debole di cuore io!» sbraita Adriano e Baby scoppia a ridere e con le mani gli intima di abbassare la voce.
«Non gridare!» ridacchia allora lei, poi inarca sopracciglio, «Scusa, sei di cuore debole e come lavoro fai il poliziotto? Un po' un controsenso» gli fa notare ancora divertita Baby mentre Adriano, sotto shock, prende un pezzo di Scottex per pulire il succo per terra. Intanto lancia un'occhiataccia a Baby.
«Sono di cuore debole quando qualcuno mi fa queste cose. Potevo rimanerci secco!».
Baby alza gli occhi al cielo.
«Esagerato!» ride ancora lei mentre tira fuori dal frigo la bottiglia d'acqua frizzante e afferra un bicchiere. Adriano la guarda male e Baby scuote la testa, ridendo.
«Comunque, non ti ho sentito tornare».
Adriano beve un sorso di succo.
«Sono tornato da pochissimo».
Baby beve un sorso d'acqua, appoggiandosi con il sedere al bordo del lavello ed incrociando le gambe.
«Vedo che la prima cosa che hai fatto è stata denudarti» lo sbeffeggia lei ed Adriano le fa la linguaccia. Poi annuisce.
«Sì, avevo caldo. Io e Nathan-» - ma Baby ha un flash in quel momento e sgrana gli occhi.
«Aspetta, non mi dire che Nathan è di là e avete appena scopato! Menomale che io e Niccolò stavamo dormendo perché-» - ma sta volta è Adriano ad interromperla subito, scuotendo la testa e dandole una spintarella sulla spalla.
«Non abbiamo fatto nulla. Dopo il cinema Nathan mi ha riaccompagnato a casa. Abbiamo deciso di andare piano. Ho deciso di fare le cose per bene. Nathan mi piace davvero tanto» confessa Adriano con tono sommesso e delicato e Baby sente il cuore sciogliersi davanti a quelle parole. Così termina il bicchiere d'acqua, mettendo fine alla sete che aveva e si avvicina ad Adriano, accarezzandogli un braccio.
«È una cosa bellissima. Se davvero ti piace, se davvero vi piacete, stai facendo la cosa giusta».
Adriano guarda Baby con gratitudine dopo quelle parole.
«Sì, è stata una serata magnifica e sento che c'è della connessione tra noi,» ammette sotto il sorriso orgoglioso di Baby. Poi lo stesso Adriano si raddrizza e mette su uno sguardo malizioso, «Anche se però spero che la prossima volta mi porti a letto perché anche io ho le mie esigenze!» ammette, facendo scoppiare a ridere Baby che lo prende a pizzicotti, coinvolgendolo nelle risate.
«Chissà da quanto sto sedere è fermo...» lo prende in giro Baby giocosamente e Adriano la guarda divertito.
«Oh, ci sono le ragnatele ormai!» ribatte lui tra le risate. Baby torna a bere un altro bicchiere mentre Adriano termina il suo succo.
«Ah, che film avete visto?».
«The Conjuring 3, un horror» risponde Adriano e Baby sgrana gli occhi mentre «Cioè scusa vai a vederti un horror e poi mi vieni a dire che sei debole di cuore perché ti ho spaventato?!» rimbrotta Baby in un rimprovero giocoso, avanzando di un passo verso l'amico. Adriano scoppia a ridere davanti alla faccia stralunata dell'altra e le fa una linguaccia.
«L'horror è stato il tuo saluto a bassa voce nel completo silenzio della cucina. The Conjuring in confronto è stato una commedia!».
E nessuno dei due riesce a trattenere le risate mentre Baby prende a cazzotti leggeri e delicati Adriano che, tra le risate, tenta di difendersi.
Dopo cinque minuti passati a ridere, entrambi riprendono fiato.
«Dici che lo abbiamo svegliato?» domanda Adriano, riferendosi a Niccolò.
Baby alza gli occhi al cielo, «Niccolò? Quello dormirebbe pure con una banda di batteristi in camera» risponde Baby tranquilla mentre mette la bottiglia d'acqua a posto nel frigo.
«Mi ha scritto mia mamma, ieri» - è questa la frase che Adriano pronuncia dopo qualche minuto di silenzio. Baby chiude il frigo e si volta di scatto verso di lui.
«Che ti ha detto?» domanda curiosa e cercando di essere il più delicata possibile, spronando Adriano a parlare. Quest'ultimo non la sta guardando, ma fissa le dita delle proprie mani con le quali sta nervosamente giocando.
«Ha detto che le manco, che mi ama, ma che ancora non è pronta a vedermi e a parlare di- di- be', hai capito. Non riesce ancora ad accettarlo» confessa il ragazzo sentendo subito dopo il braccio di Baby avvolgergli le spalle e un bacio delicato sulla guancia. Baby strofina con la mano un braccio di Adriano.
«Sai cosa ne penso. Non c'è nulla da accettare perché tu sei giusto così Adriano e devi amare chi vuoi. L'unica cosa che posso dirti è che se ti ha scritto è perché tua mamma sta provando a migliorare, a capirti. Non tutti purtroppo la pensano come me e te. Per alcuni amare una persona dello stesso sesso è qualcosa di sbagliato o qualcosa che va accettato e compreso con il tempo. Non sono d'accordo, ma non posso nemmeno biasimare tua madre. Sta a te decidere cosa fare. Tu le hai risposto?».
Adriano, commosso e ammirato per le parole di Baby, finalmente alza lo sguardo su di lei, annuendo.
«Le ho detto che nonostante il male che mi sta facendo con questa lontananza, resto sempre suo figlio e non posso smettere di volerle bene. E che spero presto potremmo rivederci. Non riesco ad odiarla Baby, nonostante le cose che mi ha detto».
Baby scuote la testa.
«Non devi odiarla Adriano. Ha sbagliato, sì, ma è tua madre e ti ama e penso che stia cercando di dimostrartelo. Anche se è ingiusto che tu debba spettare di essere accettato, tu dalle del tempo e vedi come evolvono le cose. Poi, se non vedi miglioramenti e ti sentirai stanco, allora le parlerai faccia a faccia e chiuderai i rapporti, sempre se sarà necessario. Ma dalle una possibilità,» - Baby sospira, ora immersa nei suoi ricordi e nei suoi dolori, «Perché anche se sbagliano, i nostri genitori ci amano. E fidati, nonostante non ce la scegliamo noi, la famiglia è la cosa più vera che abbiamo. Non allontanare tua mamma, so cosa significa allontanare chi ami ed è un inferno».
A quella parole Adriano abbraccia l'amica, perché si trova completamente d'accordo con lei. Le strofina la schiena con le mani mentre «Non ho intenzione di allontanarla. Le darò tempo, sperando che le cose possano migliorare» - poi si distanzia di poco e la guarda con uno sguardo colmo di gratitudine, «Grazie».
Baby sorride e gli accarezza la guancia.
«Non serve un grazie tra noi. Siamo amici e gli amici ci sono nel bene e nel male».
«Sopratutto nel male si vedono quelli veri» aggiunge Adriano, tenendola nuovamente stretta a sé e trascorrendo, abbracciati, altri cinque minuti, entrambi felici di quell'amicizia nata per caso.
«Tu invece con tuo padre e Bella?» domanda allora Adriano, scostandosi, ma continuando a guardare l'amica. Baby sospira.
«Ci siamo parlati. Ho risolto con Bella, quella matta con la mania dei Ringo mi è mancata da impazzire. Ho capito che ero talmente delusa da essermela presa con le persone sbagliate. Lei e Niccolò non centrano nulla, assolutamente. Hanno mantenuto il segreto perché papà glielo aveva chiesto. È con lui che dovevo fare i conti».
«E ci hai parlato?».
Baby passa una mano tra i capelli, annuendo.
«Sì. E gli ho detto che sono pronta a dargli una possibilità. Sai cosa c'è Adriano? Da quando è successo quello che è successo a Niccolò, ho iniziato a riflettere tanto sulla vita. Il giorno prima ci sei e il giorno dopo magari sei in un letto d'ospedale a combattere tra la vita e la morte e magari hai tanti di quei rimorsi perché ti sei posto tanti limiti nella vita da accorgerti di non averla mai vissuta davvero e come volevi tu. Ho sempre cercato di vivere seguendo le regole, ma anche a modo mio e quando ho visto Niccolò là, agonizzante a terra, ho avuto una paura mai provata prima. Ho pianto talmente tanto per la paura di perderlo perché, se fosse morto, avrei vissuto con il rimorso di non avergli detto che lo amo, ma anzi di averlo respinto. Così ho capito che non serve provare rancore. La vita è una e per certe cose, per certi errori, penso che si possa dare una seconda possibilità,» - Baby si interrompe un secondo per riprendere fiato e guarda Adriano, ammirato, dritto negli occhi, «Quando ho parlato con mio padre, sta mattina, ho visto il terrore che aveva di vedermi andare via, di perdere sua figlia ed è lo stesso terrore che ho avuto io tutti questi mesi in cui Niccolò ha rischiato di morire. So cosa si prova e non lo auguro a nessuno» termina Baby con un gran sospiro, guardando l'amico dritto negli occhi. Adriano non può  essere più d'accordo e afferra immediatamente le mani di Baby, annuendo orgoglioso di lei e della grande maturità che ha dimostrato.
«Ho un'amica che è la migliore del mondo!» esclama Adriano e Baby si morde il labbro, scuotendo la testa.
«Macché! Magari».
«E invece lo sei Baby. Hai diciotto anni, ma la mentalità e maturità di una donna più grande. Questo dimostra che la maturità non va in base agli anni. Sono contento della tua decisione. Hai fatto bene a perdonare, perché la rabbia ti consuma. E poi il Commissario ti ama con tutto sé stesso, lo sappiamo tutti in centrale».
Baby sorride all'amico e quest'ultimo le lascia un bacio sulla guancia. È davvero bello parlare con Adriano. Non si tira indietro davanti ai problemi e la ascolta, dandole tutto il supporto di cui Baby ha bisogno, come fa Bella. Ha vicino due amici spettacolari - e un fidanzato meraviglioso, pur con i suoi difetti - e sarebbe una stupida a farselo scappare o allontanarli.
Si rabbuia solo un secondo.
«Sì, mio padre mi ama, mia madre invece no» confessa mestamente ed Adriano la guarda corrugando la fronte.
«Anche lei a modo suo ti vuole bene».
Baby lo guarda controversa.
«Mi ha legata in uno sgabuzzino e poi ha tentato di spararmi».
Adriano abbassa lo sguardo.
«Okay, magari non è il modo più normale del mondo di dimostrartelo, ma sono sicuro che c'è una spiegazione».
«Sì, la spiegazione è che non mi ama».
«Sicura che volesse sparare proprio a te?» - a quella domanda di Adriano, Baby lo squadra male e quest'ultimo alza le mani in segno di resa, «Scusa scusa, domanda idiota».
Baby sospira affranta.
«Non è stata sempre così» confessa lei poi.
«Intendi una pazza omicida?».
Baby scuote la testa, «Cattiva. Intendo cattiva. Prima che andasse via la adoravo, la stimavo, la imitavo. Era una mamma fantastica. Poi tutto è degenerato. Perché ha fatto quello che ha fatto? Perché ha rubato la collana e ucciso tutte quelle persone?».
Adriano le circonda una braccio con le spalle, come Baby prima aveva fatto con lui e le lascia un bacio sulla tempia, poggiando la propria testa contro quella di lei.
«Non lo so, ma domani mattina c'è l'interrogatorio. Puoi assistere se vuoi».
Baby annuisce.
«Sono passati mesi, ancora non avete interrogato i sospettati?».
Adriano scuote alacremente la testa.
«No. Li abbino tenuti in custodia cautelare, ma tuo padre voleva che all'interrogatorio fosse presente anche Niccolò e così abbiamo aspettato».
Baby annuisce, capendo le ragioni e poi sbadiglia.
Adriano le dà una pacca sulla spalla e poi sorride, stiracchiandosi.
«Per quanto siano super interessanti queste conversazioni alle due del mattino, direi che sia ora di tornare a dormire».
«Concordo con te agente Cassio» - e sbadiglia di nuovo.
Adriano sorride e mette su uno sguardo saccente.
«'Agente Cassio',» ripete lui, «quanto suona bene?».
Baby ridacchia.
«Mai quanto 'Agente Gervasi'» ribatte e Adriano inarca un sopracciglio.
«Perché Agente, tuo padre è Commissario».
Baby ride.
«Infatti non parlavo di mio padre» ribatte prontamente per poi avviarsi fuori dalla cucina sotto le risate di Adriano che solo ora ha capito che Baby si stava riferendo a sé stessa. E mentre anche lui torna a letto, riflette che lui, Baby e Niccolò farebbero davvero un fantastico trio!




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