CAPITOLO 38

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Due mesi dopo...

Quattordici maggio. Sono ormai passati due mesi dalla risoluzione del caso della SilverNeckless, ma ancora se ne parla. Niccolò e il Commissario Gervasi avevano ricevuto una medaglia anche da parte della Regina d'Inghilterra ed erano stati convocati e nuovamente premiati dal presidente della Repubblica Italiana. Baby era stata orgogliosissima di suo padre e del suo ragazzo. Niccolò aveva ricevuto anche una promozione ed il suo ufficio si era ingrandito, le medaglie aumentate. Addirittura Valerio si era presentato in Commissariato con una bottiglia di spumante per festeggiare. Ci stavano entrambi provando a migliorare, ad instaurare un rapporto. Lo dovevano a Lorenzo, ma sopratutto a loro stessi. Certo, spesso si trovavano in discordanza o litigavano tanto da non parlarsi per due o tre giorni, ma alla fine tornavano a riappacificarsi. Era difficile e forse il rapporto di un tempo non sarebbe mai tornato lo stesso - anche perché fra due mesi Valerio sarebbe dovuto tornare in America - ma entrambi ci stavano provando ed i miglioramenti erano stati giganteschi. Sopratutto grazie anche alla presenza dei genitori di entrambi che, con tanta pazienza, cercavano di farli ragionare quando discutevano e li invitavano spesso a cena o a pranzo per recuperare il tempo perso. E ad essere invitata era anche Baby che andava d'accordissimo con la mamma di Niccolò, trovandola simpatica e alla mano. Ogni volta che lo ripeteva a Niccolò quest'ultimo ribatteva sempre «Certo che la trovi simpatica, perché non è tua madre!» e Baby lo spintonava giocosamente.
Le cose tra i due andavano alla grande. Certo, Baby e Niccolò sono pur sempre Baby e Niccolò e i battibecchi sono all'ordine del giorno, ma entrambi provavano l'uno per l'altra un amore indescribable. Ogni giorno scoprivano qualcosa di nuovo; ogni giorno era un'avventura bellissima ed erano pronti a gettarsi nelle reciproche braccia e ad amarsi fino alla fine con tutto sé stessi.
Dopo che Niccolò aveva scortato Elisa e gli altri accusati in carcere, si era ripromesso di fare meglio e così al lavoro era diventata tutta un'altra persona, in senso positivo. Più scherzoso, meno severo e più aperto. Baby ne era certa: l'esperienza della morte quasi raggiunta lo aveva cambiato. E forse anche lei, al suo fianco, aveva contribuito a tirare fuori quel Niccolò che tutti amavano e che per troppi anni era rimasto sepolto sotto strati di freddezza e acidità.
Le cose sembravano andare per il meglio. Anche Adriano, nonostante avesse ancora residenza da Niccolò, aveva ripreso contatti con la madre che stava, lentamente e anche grazie all'intermediazione del padre di Adriano, cercando di capire suo figlio, nonostante ci fosse ancora molta strada da fare. Adriano però era felice, perché aveva Nathan al suo fianco, un ragazzo solare e strepitoso che tutti adoravano e che sperava di poter far conoscere presto anche a sua madre. Ed anche loro venivano invitati spesso ai pranzi e alle cene che i genitori di Niccolò tenevano in casa propria e in quei giorni il giardino di casa Moriconi si trasformava in una bolla di allegria che mancava da tempo e di cui tutti sentivano di avere necessariamente bisogno.
Quel periodo Niccolò si era occupato di casi leggeri, dato tutto lo stress del precedente e aveva passato molto tempo con Baby che però, spesso, doveva prestare più attenzione ai libri, avendo la maturità quell'anno. Nonostante non le andasse particolarmente di studiare, voleva uscire con un buon voto e così, grazie anche all'aiuto di Bella, era riuscita a rimettersi in pari con il programma e, con gli incoraggiamenti di suo padre e di Niccolò, aveva ripreso a studiare con attenzione. A volte trascorreva interi pomeriggi a ripetere a Niccolò argomenti di varie materie per successivi compiti in classe o interrogazioni e quest'ultimo la ascoltava con piacere, la prendeva in giro dolcemente quando sbagliava oppure - e capitava spesso - la disturbava con malizia e finivano per fare l'amore nella doccia o nel letto di Niccolò.
Un pomeriggio Baby aveva anche portato Niccolò, senza averlo avvertito, al cimitero, presso la tomba di Lorenzo. Tempo fa, infatti, Niccolò le aveva confessato di non aver mai trovato il coraggio di andarlo a trovare e così Baby stessa aveva deciso che fosse arrivato il momento, per Niccolò, di mettere a tacere i demoni del passato e ricominciare.
Quando Niccolò aveva notato dove fosse e di chi fosse la tomba, era scoppiato a piangere, inginocchiandosi davanti alla foto del fratello. E poi a raffica aveva iniziato a parlare, di tutto e di più, come se Lorenzo fosse vivo e vegeto davanti a lui. Neanche Baby aveva potuto trattenere le lacrime davanti a quella scena commovente, sopratutto quando Niccolò  l'aveva "presentata" a suo fratello, affermando che «Vi sareste piaciuti voi due. Siete simili in moltissime cose». E così avevano trascorso un pomeriggio davanti alla tomba di Lorenzo e ne avevano anche approfitto per cambiarne i fiori e pulirla per bene.
Baby non poteva essere più innamorata di Niccolò e per lui era lo stesso. Niccolò poteva affermarlo con tutta la convinzione che possedeva: quella ragazza gli aveva salvato la vita; lo aveva salvato da sé stesso e poteva ripagarla solo con tutto l'amore che provava per lei. E a Baby bastava: amava fare l'amore con lui, trascorrere ore sul letto a fissarsi o passeggiare con lui per le strade della Città Etera. Perché con Niccolò anche l'azione più stupida del mondo diventava la cosa più bella che ci potesse essere.
E così era anche quel pomeriggio di metà maggio. Essendo sabato Baby aveva studiato di mattina per la verifica di greco di lunedì ed ora, sdraiata sul divano con Niccolò, stava guardando la TV. O meglio, stava pregando Niccolò di non mettere nessun film horror.
«Amore ma lo sai che li odio!».
«Ma a me piacciono però!».
«A me no, quindi non lo mettere!» si impunta Baby, con la mano di Niccolò che le avvolge il bacino e l'altra che accende la TV col telecomando.
Niccolò la squadra male, anche se lei non può vederlo e poi ridacchia.
«Ma scusa è casa mia e non posso nemmeno decidere cosa vedere?».
Baby sbuffa mentre «Va bene facciamo così: vediamo se c'è qualcosa in TV da vedere; se non c'è nulla metti quello stupido horror» propone e Niccolò esulta tra sé e sé.
«E così sia» accetta, scorrendo tra i canali.
Non appena mette Italia Uno, subito appare la pubblicità del prossimo film: Dirty Dancing. Niccolò sbuffa perché ha già perso. Dirty Dancing è il film preferito di Baby. Quest'ultima infatti si mette a sedere ed esulta.
«Sì! Dirty Dancing tra cinque minuti! Evvai!» festeggia contenta e Niccolò la vorrebbe guardare male per aver vinto, ma non può guardare male quello spettacolo di ragazza che ha davanti. È una tempesta, è incredibile, non si ferma un attimo, ma lo fa sentire vivo ed è questo ciò di cui Niccolò ha bisogno.
Così a tradimento la afferra per il bacino e se la butta addosso. Baby lancia un grido per la sorpresa e poi scoppia a ridere, cadendo addosso a Niccolò che subito cattura le labbra di lei in un bacio delizioso, pregno di risate.
«Sei sempre fortunata,» la prende in giro lui, «Non è che ti sei messa d'accordo con quelli di Italia Uno per non farmi vede sto horror?».
A quella domanda di Niccolò, fatta con una faccia buffissima, Baby scoppia a riedere.
«Può darsi!» ribatte divertita per poi tornare a baciarlo, con le mani tra i capelli morbidi di lui.
Proprio in quel momento squilla il cellulare di Niccolò. Sia lui che Baby alzano gli occhi al cielo mentre quest'ultima si solleva per permettere a Niccolò di afferrare il cellulare.
«Scommetto una cena che è Adriano» afferma Niccolò. Baby inarca un sopracciglio.
«Scommetti una cena da 'Romolo'? Perché per me è tua madre».
Niccolò inarca un sopracciglio e «Accetto la sfida».
Poi, senza guardare chi sia, ma mantenendo lo sguardo puntato in quello di Baby, «Pronto?» domanda mettendo il telefono in viva voce.
«Capo sono io, Adriano» - subito sorride compiaciuto mentre Baby si mette a sedere sul divano e sbuffa per aver perso la scommessa.
«Adriano, dimmi pure» lo imita Niccolò mentre, avvicinandosi al volto di Baby, «Mi devi una cena da Romolo, amore» la sbeffeggia e quest'ultima gli fa una pernacchia sotto la risata compiaciuta di Niccolò.
«Sì capo, volevo dirti che abbiamo un 12.80» avverte Adriano, ma Niccolò si ritrova con una faccia perplessa e lo stesso Baby.
«Adriano puoi ripetere?».
«Sì, abbiamo un 12.80».
Niccolò alza gli occhi al cielo.
«Agente Cassio non esiste il 12.80 come codice».
Baby ridacchia divertita cercando di non farsi sentire da Adriano che «Ah davvero? Scusa capo, eppure un ottanta c'era... Aspetta, forse volevo dire un 10.70».
«Un allarme incendio?» domanda conferma Baby, precedendo Niccolò.
«Baby ciao,» la saluta velocemente Adriano, poi «No, intendevo un inseguimento in corso».
«Ah, un 10.80 allora» interviene nuovamente Baby e Adriano annuisce.
«Sì esatto, intendevo quello».
«Fate pure come se io non ci fossi. Se volete vi lascio anche la mia divisa e il telefono così parlate con calma» si intromette Niccolò con tono leggermente scorbutico, ma in realtà adora vedere quell'intesa che si è creata fra il suo amico ed agente e la sua ragazza. E Baby questo lo sa, infatti alza gli occhi al cielo e «Sì, grazie, la divisa lavala prima, però» lo prende in giro e scoppia a ridere, insieme anche ad Adriano, quando vede Niccolò alzare gli occhi al cielo e fare una smorfia. Infatti con un balzo scende dal divano e va da Niccolò, abbracciandolo e lasciandogli un bacio sul collo.
«Lo sai che ti amo e che non ti ruberei mai il lavoro» mormora lei con tono melenso e Niccolò si addolcisce in un attimo, baciandola con delicatezza e mordendole giocosamente il labbro, facendola ridere.
Adriano, ancora dall'altra parte della linea, in ascolto, «Ma si può sapere perché vi baciate o parlate di cose sporche sempre quando ci sono io? E che sfiga che c'ho!» sbotta con tono serio, ma allo stesso tempo divertito, facendo ridere gli altri due.
Niccolò allora si schiarisce la gola e «È la tua punizione perché ancora non hai imparato i codici. Ma l'hai più studiato quel capitolo quattordici del manuale? Li sa meglio Baby di te!».
A quel rimprovero Adriano tossicchia e «Ma non vale! Lei è la figlia del Commissario, è normale che sia avvantaggiata!».
E nuovamente le risate prendono piede. Una volta scemate Niccolò torna serio e «Abbiamo un inseguimento, giusto? Dove?».
«Sulla Prenestina».
«Okay. Posso essere lì fra dieci minuti. Voi non perdete di vista i fuggitivi».
«Ricevuto capo» - e così si chiude la telefonata.
Baby nel frattempo ha già iniziato ad infilare i pantaloni della tuta dell'Adidas.
Niccolò la guarda e inarca un sopracciglio.
«Dove vai?».
«Vengo con te» risponde di getto lei, senza neanche guardarlo.
«Non se ne parla».
Baby alza gli occhi su di lui e scrolla le spalle.
«Amore non cominciamo. Tanto sappiamo già come va a finire».
«Sí, che tu resti a casa».
«No, che io ti stresso talmente tanto che alla fine mi porti con te».
«Ma è un inseguimento!».
«Meglio, non ci sono mai stata!» ribatte emozionata Baby, con gli occhi luccicanti e Niccolò la squadra da capo a piedi, le braccia conserte.
«Sei seria?».
Baby annuisce convinta.
«Mai stata più seria! Dai amore, prometto che non intralcerò e che starò muta come un pesce!» esclama Baby terminando di infilare anche la maglietta e avvicinandosi di un passo a Niccolò. Quest'ultimo la guarda negli occhi e non riesce a resistere a quello sguardo supplicante. Infatti si passa una mano sulla faccia e sbuffa, alzando gli occhi al cielo.
«So già che tuo padre mi ucciderà sul serio quando ti vedrà lì con me».
Baby scuote la testa.
«Nah, gli dirò che ti ho costretto».
Niccolò allora smorza un sorriso e la afferra per i fianchi, portandosela al petto.
«Sono passati mesi e sei sempre la stessa rompipalle che mi ha dato del trentenne su quella scena del crimine» - le bacia la clavicola e poi il collo. Baby sospira con piacere e ridacchia.
«E tu sei sempre-» - Niccolò le bacia il mento e Baby si interrompe con un sospiro. Quest'ultimo allora solleva la testa e, con un sorriso compiaciuto per ciò che riesce a farle provare e con un sopracciglio inarcato, «Sempre?» la incita.
Baby lo guarda dritto negli occhi.
«Bellissimo. Sempre bellissimo» mormora e lo bacia.
Proprio in quel momento il canale TV annuncia l'inizio di Dirty Dancing e Baby e Niccolò si distanziano e si voltano a guardare la TV.
Niccolò allora sospira.
«Mi dispiace solo che venendo come me ti perderai il tuo film preferito».
A quelle parole Baby si volta a guardarlo, il cuore che le esce fuori dal petto, innamorata persa del ragazzo che la sta tenendo stretta a sé. Poi gli afferra le guance tra le mani e lo guarda dritto negli occhi.
«Non mi importa niente del film Niccolò, perché quando sono con te,» sussurra con la voce piena d'amore, guardandolo dritto negli occhi luminosi, «è già la mia vita il mio film preferito».

FINE.
———
Eccoci qua, anche questa storia è giunta al termine. Come per tutte le altre, non mi sento pronta a lasciar andare Baby e Niccolò. Quanto ci hanno fatto patire? E gioire? E innamorare? E sospirare? Io spero tanto, spero che vi siate sentiti parte della loro storia. Questa storia è stata la più lunga - e forse direi anche la più complessa - che abbia scritto. Sono quasi impazzita per creare il mistero e a conti fatti ne sono più che soddisfatta. Non voglio dilungarmi troppo ne essere pesante con questi saluti alla storia, ma voglio, come ogni volta, ringraziare tutti coloro che hanno seguito, che hanno apprezzato, che hanno letto la storia. Per me siete importantissim* perché leggendo sostenete me e la mia passione. Quindi grazie di aver vissuto questa avventura con Baby e Niccolò che sono qui e vi aspettano tutte le volte che vorrete immergervi nuovamente nella loro storia.
Con un po' di tristezza dico che anche questa storia è terminata. Grazie ancora a tutt* coloro che l'hanno seguita! Io spero di rivedervi alla prossima storia!
Un bacio immenso a tutti/voi!
Alla prossima!⭐️
Ciao!💛

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