CAPITOLO 25

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Hanno finito di fare l'amore da un po' ed ora sono in camera da letto. Niccolò le accarezza i cappelli soffici e profumati di mandorla mentre fissa il soffitto.
Baby ha la testa poggiata sul petto di Niccolò e ne accarezza i tatuaggi. Non sono molti. La incuriosisce quello sul braccio che Niccolò le ha spiegato essere la storia di Peter Pan.
«Mi è sempre piaciuta la storia di questo ragazzo che non voleva crescere mai. Penso che tutti dobbiamo essere un po' così e preservare il bambino che è in noi, come dice Pascoli parlando del 'Fanciullino'» le aveva spiegato lui mentre si beava delle carezze che Baby gli riservava; la ragazza infatti tracciava i contorni di quel bel tatuaggio, lasciando anche qualche bacio su di esso. E si trova ad essere d'accordo. Niccolò gli dava l'idea di un ragazzo quasi cresciuto troppo in fretta, un ragazzo che avrebbe dovuto e voluto restare bambino qualche anno in più. Era rimasta affascinata dalle parole di Niccolò e anche stupita da quella citazione letteraria. Infatti, «Wow! Mi citi pure Pascoli! Che uomo di cultura!» lo sbeffeggia per alleggerire la situazione e perché ama stuzzicarlo. Niccolò anche ridacchia e le lascia un bacio tra i capelli.
«Sono pieno di sorprese io» ribatte lui e Baby solleva la testa per guardarlo. Si perde negli occhi sempre così scuri di Niccolò, ora sereni, quasi come un mare che, prima tempestoso, era riuscito a trovare la sua tranquillità. Allora gli accarezza una guancia mentre entrambi si guardano negli occhi, scambiandosi mille frasi d'amore. In realtà non si sono ancora confessati nulla, ma dopo aver fatto l'amore - perché entrambi sapevano che quello appena fatto non era affatto solo sesso - sia Niccolò che Baby percepivano qualcosa di diverso fra loro. Baby non voleva rompere quell'atmosfera di pace chiedendo a Niccolò cosa ci fosse quindi tra loro due, voleva dargli il tempo di riflette e di pensarci, ma era sicura che Niccolò le avrebbe permesso di entrare totalmente nella sua vita e lei era pronta a gettarsi in quella che sperava e sapeva sarebbe stata una meravigliosa relazione, con alti e bassi.
Gli lascia un bacio sulle labbra e «Pieno di sorprese eh? Per esempio?» domanda inarcando un sopracciglio, con un gran sorriso sulle labbra.
Niccolò ricambia il sorriso mettendo su uno sguardo orgoglioso quando «Per esempio so fare un'ottima carbonara!» esclama facendo illuminare gli occhi di Baby.
«Bene!» - sorride lei, «Allora domani so da chi venire a pranzo!».
«Ehi! Ti sei appena auto invitata a casa mia?» domanda Niccolò con un cipiglio divertito, lasciandole un bacio sulla clavicola. Baby sorride per il solletico leggero e lo guarda.
«Tu che dici? Almeno proverò se davvero la tua carbonara è così buona come dici!».
Niccolò sorride e alza divertito gli occhi al cielo.
«Lo è lo è! Lorenzo se ne mangiava tre piatti ogni volta!» confessa divertito, di getto, riflettendo solo poi sul nome che ha pronunciato ed incupendosi. Baby vede questo cambiamento e gli afferra nuovamente le guance fra le mani. Niccolò la guarda.
«Ehi ehi no, non fare così. Mi hai appena detto una cosa bellissima che ricordi di Lorenzo. Non devi ricordarlo per la fine che ha fatto Niccolò, ma per come è sempre stato. Lui vorrebbe questo. Come vorrebbe che tu smettessi di piangerti addosso e fossi veramente felice» sussurra Baby con gli occhi pieni di speranza ed incoraggiamento che vuole solo regalare al ragazzo a cui è abbracciata.
Niccolò sente il cuore stringersi in una morsa perché Baby ha nuovamente ragione e lui non riesce a capacitarsi del fatto che questa ragazza sia così speciale. Come fa a comprenderlo con un solo sguardo? Con una sola parola come fa a rassicurarlo?
Non lo sa, ma se che non può lasciarsela scappare. Così sospira e le lascia un bacio sulle labbra per poi accarezzarle un fianco.
«Fa ancora male parlare di lui,» confessa con sguardo triste, ma poi lo solleva e guarda in quello di Baby perché ogni volta che guarda in quegli occhi si sente nel posto giusto e tutti gli errori svaniscono. Sente che lei riesce ad amarlo anche se sbaglia, «Però hai ragione. Devo ricordarlo per come era» - poi, quasi timidamente sorride a Baby e le stringe il fianco; Baby gli sorride a sua volta e lo incoraggia a continuare, così Niccolò sospira e «Ti va se ti racconto qualcosa di lui?» - e a quelle parole Baby sente il cuore uscirle fuori dal petto. Niccolò vede la gioia negli occhi della ragazza che si fionda sulle sue labbra e lo bacia.
Poi lo guarda e gli sorride con tanto amore e «Ne sarei onorata» sussurra, sistemandosi sul petto di Niccolò e ascoltandolo raccontare.
E passano così le ore seguenti a parlare. E Baby ride e si diverte, lo bacia quando Niccolò le sorride e asciuga le lacrime che cadono sul volto di Niccolò ai ricordi più commoventi del fratello. E Niccolò racconta di ogni momento che ricorda con Lorenzo: delle litigate, degli scherzi, delle marachelle fatte insieme, delle risate, dei pomeriggi passati al parco a giocare a pallone, delle serate trascorse a giocare ai video games o a vedere film horror.
«Io non sopporto i film horror!» esclama allora Baby, lasciando di stucco Niccolò.
«Cosa? Sei seria? Sono la cosa più bella che ci sia!».
«Non è assolutamente vero!».
«E che film ti piacciono allora?».
Baby si porta un dito sul mento, a pensare. Poi sorride.
«Commedie, commedie romantiche, supereroi, commedie...».
«Commedie?» la prende in giro Niccolò e Baby ridacchia dandogli uno schiaffetto sul petto.
«Non mi prendere in giro!».
Niccolò la trova bellissima sopratutto quando sorride e così la bacia, accorgendosi di voler sapere ancora di più su di lei, perché non sa davvero nulla, se non che odia gli horror e ama l'inverno. E che è testarda come un mulo. E così le chiede di raccontargli di lei e Baby ha di nuovo gli occhi luminosi. Lo bacia e gli racconta tutto. Gli racconta di quanto amasse andare al parco giochi da piccola, che odia i pop corn - e Niccolò ancora una volta la prende in giro! - ma ama le patatine e lo zucchero filato. Che ama Roma e, che nonostante avesse viaggiato parecchio da bambina, le piacerebbe visitare di nuovo alcune città come Londra e Madrid. Che il suo posto preferito di Roma è il Gianicolo e se potesse andrebbe lì ogni giorno. Tutte informazioni che Niccolò ascolta con piacere mentre di sottofondo c'è la televisione sul canale di Radio Italia, televisione che Baby ha voluto accendere per tenere loro compagnia.
Niccolò si bea delle parole di Baby, dei suoi sorrisi, delle sue espressioni buffe, del modo in cui arriccia il naso quando confessa qualcosa di imbarazzante. Tutti piccoli dettagli che mai aveva notato prima perché non l'aveva mai guardata con gli occhi di ora: gli occhi di chi è innamorato. E così trascorrono altre ore a parlare, ridere e baciarsi e Niccolò si chiede se stia facendo bene, se stia facendo bene a darsi un'altra possibilità. Poi Baby, terminando di parlare, gli accarezza il petto e il suo dito finisce proprio su un tatuaggio piccolo che prima non aveva notato. Lo guarda meglio, ma sono le parole di Niccolò a chiarire cosa sia.
«È un proiettile, proprio vicino al cuore».
Baby annuisce al tono cupo di Niccolò e le dispiace avergli di nuovo ricordato quel tragico momento. Niccolò però le poggia una mano sopra la sua e ne accarezza il dorso.
«È per lui?» domanda allora Baby. Niccolò annuisce.
«Sì, l'ho fatto il giorno dopo che è morto per ricordarmi cosa avevo fatto e che quando ho sparato a lui è come se avessi sparato a me stesso proprio in questo punto qua» - e trascina il dito di Baby sul proprio cuore.
Quest'ultima sospira e solleva la testa. Sente sotto la prima mano il cuore di Niccolò battere velocemente e così si avvicina alle sue labbra.
«Sono sicura che tuo fratello da lassù ti stia guardando e voglia che tu la smetta di colpevolizzarti».
«Il problema è che non so se ce la farò mai».
Baby lo bacia e lo guarda con occhi lucidi d'amore.
«Ce la farai se permetterai ad altri di entrare qui dentro,» - e tocca il punto in cui batte il cuore di Niccolò, «se mi permetterei di entrare».
E questa è una richiesta a cielo aperto e Niccolò si chiede cosa abbia fatto per meritarsi una ragazza così al suo fianco. Infatti le accarezza una guancia e vede Baby socchiudere gli occhi.
«Quando sono con te è come se il mondo non mi toccasse. Mi porti da un'altra parte... mi porti altrove» sospira lui e Baby lo bacia nuovamente, questa volta sentendone il bisogno. Niccolò la abbraccia e se la porta addosso.
«Quindi lo prendo come un sì?» mormora poi Baby sulle sue labbra.
«Sappi che ti stai prendendo un Ispettore di polizia complessato, con un omicidio alle spalle e tanti problemi con sé stesso ancora da risolvere. Non sarà per niente semplice» risponde allora Niccolò guardandola negli occhi per vedere la sua reazione. La cosa che lo meraviglia però è che negli occhi di Baby vede solo tanto amore.
Infatti quest'ultima sorride e si morde un labbro.
«Ho rischiato di farmi sparare due volte e mi sono infiltrata di nascosto in una centrale di polizia. Ti sembro una a cui piacciono le cose semplici?» domanda con un sopracciglio inarcato e Niccolò alza gli occhi al cielo, divertito perché è bellissima. Così la stringe a sé e la bacia, per poi sollevarla dai fianchi e farla mettere a cavalcioni su di lui. Baby lancia un piccolo urletto per il gesto improvviso di Niccolò, ma poi sorride e allarga le mani sul petto del ragazzo che «Non avevi detto di voler stare sopra?» la provoca e Baby scoppia a ridere per poi baciarlo.
E quella sera fanno l'amore per la terza volta.



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