CAPITOLO 29

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Sua madre l'aveva riconosciuta, l'aveva riconosciuta eccome e Baby era scoppiata in lacrime. Era stato bello riabbracciare finalmente sua madre dopo tutti quegli anni. Certo, era ancora confusa per tutto ciò che era successo, ma era partita senza pregiudizio. Voleva ascoltare anche la versione di sua madre. Quest'ultima aveva stretto sua figlia fin quando a farle mancare il respiro e Baby non voleva più lasciarla. L'aveva dovuto fare solo perché si trovavano sul pianerottolo. Sua madre l'aveva fatta entrare e non le aveva fatto domande sulla valige, semplicemente gliele aveva fatte poggiare in una piccola stanzetta con un divano letto e l'aveva trascinata in salone, facendola sdraiare sul divano fra le proprie braccia per farsi raccontare tutto. Baby guardava sua madre e non riusciva ancora a crederci e presa dall'emozione aveva iniziato a raccontarle tutto ciò che aveva fatto in quegli anni e le risate erano state tante. Quanto le era mancata sua madre! Era sempre bella come la ricordava, solo un po' invecchiata e delle occhiaie un po' più profonde del solito. Dopo aver riso per un paio d'ore tra i racconti di Baby e i commenti ironici della madre, erano arrivate a parlare anche di quello che era successo quel giorno. Lo sguardo di Baby si era incupito, ma sua madre le aveva riempito di baci il volto, rassicurandola sul fatto che con lei potesse parlare di tutto. E Baby si era sfogata perché ne aveva bisogno. Aveva anche pianto e raccontato a sua madre tutto, sopratutto la delusione ricevuta da quello che pensava fosse suo padre, una delle persone che più amava al mondo. E allora sua madre l'aveva abbracciata e aveva cercato di spiegarle anche lei ciò che era successo. Baby aveva ascoltato in silenzio il racconto.
«Fin da ragazza ho sempre bevuto molto e il periodo in cui iniziai ad esagerare era perché con tuo padre c'erano numerosi litigi. Io facevo l'infermiera e tuo padre il poliziotto e quindi stavamo poco tempo insieme. Quando glielo facevo notare però, lui negava sempre e tornava a concentrarsi sul lavoro ed io mi sentivo... sola» - Baby percepisce il dolore nelle parole della madre e le accarezza una mano e sua madre le sorride dolcemente, «È vero, facevo la escort perché la solitudine era talmente tanta che mi avrebbe portato all'alcol e così per evitarlo mi sono buttata su qualcos'altro, sbagliando lo stesso,».
Baby percepisce gli occhi farsi lucidi e la gola secca nel sentire quelle parole perché non riesce più a trattenere la domanda che la tormenta.
«Quindi io sono-» - deglutisce e guarda sua madre con gli occhi lucidi, «sono uno sbaglio?».
Ma sua madre si affretta subito a scuotere vigorosamente la testa e ad afferrarle il volto fra le mani.
«No amore mio, no,» asserisce seria, «Non sei uno sbaglio. Io-» - si interrompe per cercare le parole giuste, «Io ho fatto tanti sbagli e uno tra questi è stato fare la escort e concepirti con qualcuno che non so chi sia ed è per questo non so dirti chi sia il tuo verso papà. E ho tradito tuo padre, è vero. Ma quando ho scoperto di averti nella pancia sono stata la donna più felice del mondo. Non ho mai pensato che tu fossi uno sbaglio».
A quelle parole rassicuranti Baby singhiozza e si butta nuovamente tra le braccia di sua madre, poggiando la guancia sulla spalla della donna. Se deve dire la verità un piccola parte di sé è arrabbiata con sua madre per aver tradito suo padre ed essersi fatta rinchiudere un una clinica per alcolisti, ma la gioia di vedere la madre e sopratutto l'emozione nel sentire quelle parole sovrastano questo piccolo astio nei confronti della donna. Baby in quel momento riflette anche sulle parole del commissario Gervasi: «Ti ho cresciuta come mia figlia perché sei mia figlia!» e le lacrime aumentano. Nessuno dei suoi genitori si era mai fatto problemi per questa situazione perché, e questo Baby lo sapeva benissimo, entrambi la amavano. Suo padre però le aveva mentito anche sul fatto che sua madre fosse una escort ed ex alcolista. Come poteva perdonarlo e tornarsi a fidare di lui?
Quasi come se le avesse letto nel pensiero, «Non incolpare tuo padre per i miei errori» le sussurra sua madre all'orecchio e Baby si discosta, guardandola negli occhi e scuotendo la testa.
«Mi ha mentito su tutto, anche su di te. Mi ha detto che ti eri fatta una nuova famiglia e non volevi più sapere niente di me e mi ha portata ad essere arrabbiata con te per tutti questi anni».
Sua madre le accarezza una guancia e la guarda teneramente. Baby si chiede come faccia sua madre ad essere sempre così tranquilla e comprensiva.
«Sì, tuo padre ha esagerato nel mentirti. Tante volte gli ho detto che ero pronta a dirti tutta la verità, ma lui ha rifiutato proprio per questo,» le spiega Elsa e Baby corruccia le sopracciglia, «Perché aveva paura della tua reazione, di perderti».
Baby sussulta e con la mente ripensa al dolore terrificante negli occhi del Commissario. Lei stessa sapeva quanto quell'uomo la amasse. Ma se la amava, perché mentirle? Infatti sbuffa e scuote la testa, «Sì, però-» tenta, ma sua madre la interrompe subito, afferrandole una ciocca di capelli e scostandola dagli occhi di Baby.
«Baby ho visto tuo padre arrabbiato, davvero arrabbiato e anche io temevo che mi avrebbe lasciata quando avesse scoperto la verità su di te, su di me, su quello che facessi. Be', quando ha scoperto cosa io facessi si è adirato, ma quando ha ricevuto il risultato del test non ha fatto un fiato. Sono un'infermiera amore e ne ho viste di scenate tra genitori in ospedale per la stessa nostra situazione, ma tuo padre non ha parlato, non ha fatto nulla. Ha continuato a crescerti perché ti ha sempre considerata sua figlia. Certo, so che fa male sapere di aver vissuto nella menzogna fino a questo momento, ma non condannarlo perché l'amore che prova per te non l'ho visto negli occhi di nessun altro» - e Baby sente le lacrime scendere a quelle parole, «Tranne che nei miei!» esclama poi sua madre e per stemperare la tensione e Baby ridacchia, tirando su col naso. E se sua madre avesse ragione? Se dovesse almeno fare un tentativo per perdonarlo? Eppure si sente così confusa e l'unica cosa che vorrebbe fare ora è staccare dalla realtà. Così guarda sua madre che le asciugando un paio di lacrime con il pollice e le sorride dolcemente.
«Però potevi chiamarmi ogni tanto...» - e a quella frase è sua madre la guarda e sospira.
«Hai ragione amore, mi dispiace di non averlo fatto, ma nella clinica ci hanno sequestrato i telefoni e non era possibile usarli e quando sono uscita volevo prima parlare con tuo padre per sapere se potessi... riavvicinarsi a voi».
Baby annuisce comprensiva e poi sorride a sua madre, abbraciandola di nuovo. È contenta che sia di nuovo lì. Sente un gran mal di testa e infatti, «Mamma ti dispiace se ora dormo un po'?» le domanda e sua madre le lascia un bacio sulla fronte prima di alzarsi dal divano e «Ma certo amore mio! Vado a prepararti il letto! Tu se vuoi mangia qualcosa. In giro c'è del tiramisù».
Baby però non ha fame. Infatti, mentre sua madre si occupa del letto, Baby va in bagno a sciacquarsi il volto. Si guarda allo specchio e non si riconosce. Ha pianto talmente tanto oggi che gli occhi le bruciano. Si sente a pezzi. In quanti le hanno nascosto la verità?
Il padre, Bella, Niccolò.
Niccolò. Quel nome sembra riportarla alla realtà. Non vorrebbe ammetterlo, ma gli manca. Gli manca la sensazione delle sue braccia ad avvolgerla, gli manca vederlo andare fuori di testa per le cosa assurde che gli fa fare, gli manca battibeccare con lui, fare ipotesi sul caso, baciarlo. Diamine, gli manca da impazzire!
Però non riesce ancora a non soffrire nel pensare alla verità che lui gli ha nascosto. È pur vero però che non spettava a Niccolò dirgliela e questo Baby lo sa bene. Come non spettava a Bella. E allora perché è così arrabbiata con loro? Sospira e strizza gli occhi. È stanca; ha davvero bisogno di dormire.
Così sciacqua un'altra volta il viso per scacciare via tutti quei pensieri e, quando si volta verso gli asciugamani per asciugarsi il viso, ne trova solo uno sporco a metà. Così afferra la carta igienica cercando di asciugarsi mentre guarda quell'asciugamano pieno di strisce rosse. Si avvicina per guardarle meglio mentre sua madre bussa e Baby la fa entrare.
Sua madre fa capolino con la testa e Baby si volta verso di lei.
«Mamma ma che è successo a questo asciugamano?» le domanda corrucciandosi. Baby non saprebbe dirlo per certo, ma le sembra che sua madre abbia messo su un sorriso abbastanza finto mentre fa spallucce e «Oh nulla, ho solo esagerato con il rossetto rosso prima e per toglierlo ho usato l'asciugamano. Anzi passamelo che lo metto in lavatrice» spiega con fare sbrigativo e Baby fa come chiesto mentre sua madre si allontana, avvisandola che il letto è pronto nel caso Baby volesse ancora riposarsi. Quest'ultima la ringrazia e fa pipì prima di uscire mentre rimugina sulle parole della madre. Non è strano il fatto che sua madre si sia ripulita dal rossetto sull'asciugamano, ma è strano il fatto che sia stata proprio sua madre perché, e Baby questo lo ricorda benissimo, sua madre è allergica ai coloranti che mettono nei rossetti. E non li ha mai indossati.



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