CAPITOLO 19

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«Oh» è l'unica cosa che esclama Niccolò dopo le parole di Baby. Quest'ultima è indietreggiata di un passo, ma non può andare esageratamente indietro dato che gli aspirapolvere e gli scatoloni con dentro i prodotti per la pulizia la stringono da tutte le parti.
Baby inarca un sopracciglio mentre Niccolò continua a fissarla. La luce è fioca e non c'è neanche una finestra presente nella stanza. Baby spera con tutto il suo cuore che a nessuno venga in mente di pulire proprio in quel momento.
«'Oh'?» ripete Baby, guardandolo confusa, «Cioè io ti ho appena detto che la mia professoressa di italiano, che attualmente sta facendo lezione di educazione civica ai miei compagni di classe, ha probabilmente ucciso Stefano Matteucci e la tua risposta è 'oh'? Se ti avessi detto che la Roma ha perso lo scudetto avresti fatto più casino».
Niccolò la squadra male dopo l'ultima frase e porta le mani avanti, «Non ti azzardare, con la Roma non si scherza» la minaccia e Baby alza gli occhi al cielo. Perché le sembra che Niccolò cerchi di cambiare discorso? O forse è solo una sua impressione?
Poi, «Che cosa volevi che ti rispondessi?» domanda lui, guardandosi intorno per poi tornare a fissare Baby che lo guarda con una mano sul fianco e lo sguardo stralunato.
«Be', non so, mi aspettavo una cosa del tipo: 'Perfetto, andremo a controllare' o 'Davvero? Non ci posso credere! Andiamo subito ad interrogarla!' o cose del genere».
Niccolò sorride e la guarda divertito e Baby si sta irritando. Fino a un'ora prima era arrabbiato nero con il fratello e sopratutto addolorato ed ora ride divertito? Allora non è solo lei ad essere bipolare!
«Quando mi hai trascinato nello sgabuzzino e hai detto che avevi un buon motivo, pensavo che il motivo fosse un altro» mormora Niccolò fissando Baby dritta negli occhi e il tono è talmente sensuale che Baby sussulta. E senza preavviso Niccolò la afferra per i fianchi e inverte le loro posizioni. Ora è Baby che è addossata alla parete e Niccolò la tiene stretta per i fianchi con il volto a pochi centimetri da quello della ragazza. Baby può vedere chiaramente gli occhi di Niccolò fissarle insistentemente le labbra. Poi alza gli occhi nei suoi e Baby sussulta vedendoli pieni di desiderio.
«Niccolò, i tuoi occhi...» sussurra allora lei senza finire la frase, non indifferente al fascino dell'Ispettore e sensibile ai tocchi dell'uomo sui suoi fianchi. Niccolò le sorride leggermente mentre «È questo l'effetto che mi fai...» le sussurra lui. Baby è affascinata dal tono profondo e sensuale con cui Niccolò sta sussurrando quelle parole e vorrebbe baciarlo, con tutta l'anima. Ma come hanno fatto ad arrivare a quella situazione? Sta mattina sembravano due persone completamente diverse. Ed ora sono in procinto di baciarsi. Baby però ha una strana sensazione. Niccolò non è così. Quando si parla di lavoro è sempre preciso, perché ora si sta comportando così? Se Bella fosse lì le direbbe di smetterla di farsi mille paranoie e approfittare della situazione, del bell'Ispettore che la vuole e che la guarda con desiderio, ma Bella non è lì e a Baby non piace sentirsi in quel modo, così «Niccolò, aspetta» lo ferma e afferra le mani di Niccolò per farle sciogliere dai suoi fianchi, invertendo nuovamente le posizioni. Non si perde lo sguardo confuso che Niccolò le rivolge.
«Pensavo che mi dovessi un bacio dopo che ti ho salvata da una bella sgridata di tuo padre» scherza all'inizio Niccolò e Baby lo vede mettere una mano in tasca e poi toglierla subito, come scottato. Lo sguardo si scurisce e Baby lo nota quando Niccolò torna a guardarla negli occhi.
«Giusto, tu non fai niente per niente» risponde lei, un po' troppo freddamente forse. Infatti Niccolò la osserva leggermente addolorato e «No. Semplicemente pensavo che anche tu lo volessi».
«E io lo voglio Niccolò, certo che lo voglio!» lo rincuora subito Baby, guardandolo negli occhi con sincerità. Niccolò sbuffa.
«E allora perché ti sei tirata indietro?».
Baby guarda a terra e si morde il labbro, giocando con le dita.
«Sei strano».
Niccolò corruccia le sopracciglia.
«Strano? Io?».
Baby annuisce, «Sì,» - alza lo sguardo preoccupato su di lui, «sembra che stia cercando di cambiare discorso. Ieri dopo aver fatto-» si interrompe e deglutisce, «sesso, dopo aver fatto sesso, ci siamo messi a parlare del caso, mi hai coinvolta ed ora? Ti ho appena detto che forse c'è un'assassina a scuola e la prima cosa che hai fatto è stato volermi baciare».
«Non posso baciarti? Dopo ieri notte credevo che-».
«Sì Niccolò!» lo interrompe Baby guardandolo, «Puoi baciarmi, ma non è questo il punto! È che-» - Baby si interrompe e sbuffa mentre Niccolò rimane in silenzio e la guarda colpevole. Deve dirle perché si sta comportando così? Baby inspira e «Solo che non mi sembra questo il momento. Dovremmo pensare al caso» - e a quelle parole Niccolò ricorda immediatamente il biglietto della sera prima, le minacce e la paura. La paura non che possa accadere qualcosa a lui, ma che possa accadere qualcosa a Baby.
Infatti, «Tu non fai parte del caso!» sbotta adirato, ma in realtà nel cuore si affollano centinaia di emozioni diverse che non riesce a controllare. Ci ha riflettuto tutta la notte, senza chiudere occhio. Lui poteva rischiare, ma Baby no. Non poteva permettere che Baby rischiasse la vita. Sente una stretta al cuore quando ripensa alle parole del fratello: 'Non hai ucciso nessuno nei tre anni che sono stato lontano?'. E no, non poteva permettere che a Baby succedesse qualcosa, nonostante la testardaggine della ragazza.
Proprio quest'ultima sobbalza allo scatto di voce improvviso di Niccolò e lo guarda delusa.
«Ancora con questa storia?» si adira poi lei, avanzando di un passo e puntando un dito contro il petto di Niccolò, lo sguardo minaccioso, «Ti ho detto che non mi interessa se mi respingi, continuerò a tentare».
«E invece no!» ribatte Niccolò nervosamente. Baby incrocia le braccia.
«Non smetterò solo perché un Ispettore presuntuoso si è impuntato e non vuole farmi partecipare alle indagini!».
«E invece lo farai! La faccenda si chiude qui!».
«Non si chiude proprio niente invece!» alza la voce Baby, dimenticandosi che potrebbero sentire le urla per il corridoio e Niccolò sbatte nervosamente il piede a terra e si passa una mano tra i capelli. Baby sbuffa e allarga le braccia nel piccolo spazio.
«Lo sto facendo per proteggerti!» esclama allora Niccolò, al limite della sopportazione.
Baby spalanca la bocca e «Certo! Inventatene un'altra che questa scusa è bella che vecchia!».
Niccolò sgrana gli occhi.
«Cosa? Una scusa? Ti sto proteggendo davvero!».
«Non bisogno di essere protetta! E poi non te l'ho mai chiesto!».
«Ma è il mio lavoro! Proteggere la gente!».
«Be', Ispettore Moriconi, io non sono 'la gente'» - virgoletta le ultime due parole infuriata, il volto rosso, «So badare a me stessa meglio di quanti credi. E poi da cosa mi stai proteggendo? Da una sgridata di mio padre? Be', vivi tranquillo, perché penso di poterla sopportare!» gli grida contro lei col respiro affannato. Niccolò non ce la fa più e «Ti sto proteggendo da questo!» urla a sua volta, tirando fuori il biglietto dalla tasca e lasciandolo cadere fra di loro. Baby tace e il respiro si calma lentamente mentre raccoglie il biglietto accartocciato da terra e in silenzio lo dispiega e lo apre. Niccolò vede gli occhi di lei vagare sulle parole e ad ogni riga farsi sempre più preoccupati e spauriti. Vorrebbe prendersi a schiaffi per averglielo mostrato, ma quella litigata era davvero surreale e non aveva altro modo per farla terminare.
«Co-cosa?» sente poi balbettare flebilmente e i suoi occhi saettano immediatamente sul volto di Baby. Quest'ultima alza con lentezza gli occhi in quelli di Niccolò. Imbarazzo, paura, rabbia, confusione sono tutte emozioni che le invadono il volto e le tingono le guance di rosso. Deglutisce con fatica. Niccolò abbassa lo sguardo e fissa le scarpe nere che indossa mentre, «Non volevo dirtelo per non spaventarti, ma abbiamo iniziato a litigare e-» - ma non fa in tempo a finire ché viene colto alla sprovvista e in pochi secondi si ritrova le labbra di Baby contro le proprie. La ragazza lo sta baciando e Niccolò non esita neanche un secondo: le fa appoggiare la schiena al muro e le infila le dita tra i capelli, assaporando il gusto della sua bocca. Sa di fragola e dentifricio alla menta, un mix che lo fa impazzire. Ben presto anche le mani di Baby si danno da fare e scendono lentamente sul bacino di Niccolò, fino ad arrivare dal cavallo dei pantaloni. Quando Baby lo sfiora, Niccolò sussulta ed interrompe il bacio. Si allontana quel tanto che basta per guardarla negli occhi e lei gli sorride. Niccolò è confuso.
«Non ci sto capendo niente,» mormora lui e Baby si morde il labbro, facendo crescere l'eccitazione in entrambi, «Prima mi respingi, poi scopri che sei in pericolo di vita e mi baci. Non sei mica normale».
Baby ridacchia divertita e «Be, tu prima sei serio e professionale e poi ci provi con me nello sgabuzzino delle pulizie. Nemmeno tu sei tanto normale» constata Baby ed entrambi scoppiano a ridere davanti alla pura verità - e bipolarità di entrambi. Poi Baby lascia un bacio sul mento di Niccolò che sospira mentre lei ridacchia per il solletico che la leggera barba le fa sulla labbra per poi «Non appena ho letto il biglietto ho capito perché mi stessi dicendo quelle cose. Cercavi di farmi desistere per il mio bene,» - la mano di Baby lentamente slaccia il bottone dei pantaloni della divisa di Niccolò e quest'ultimo inspira con pesantezza e chiude gli occhi per mantenere il controllo perché i tocchi di Baby sono delicato e mirati, «Ed è bello avere un Ispettore che si preoccupa per te. Non mi era mai capitato» continua poi le ridacchiando e fermando la propria mano. Niccolò riapre di scatto gli occhi e guarda il volto della ragazza e l'unica cosa che pensa è che vorrebbe riempirlo di baci. Poi però inarca un sopracciglio e «Guarda che non mi stavo preoccupando per te,» ribatte Niccolò e Baby sorride divertita mentre Niccolò continua nel suo discorso, «Io mi stavo solo preoccupando del mio lavoro. Perché se ti fosse successo qualcosa per colpa mia-».
«Mio padre ti avrebbe fatto a pezzi, rinchiuso in cella e tutte quelle cose là,» termina Baby alzando gli occhi al cielo, ma poi scuote la testa e Niccolò non può fare a meno di ridere perchè quella ragazza gli legge pure nella mente!
«Esatto,» conferma lui, ma Baby ridacchia e inserisce una mano nei capelli di Niccolò, accarezzandogli la cute e facendolo sospirare. Baby è perfettamente consapevole dell'ascendente che ha su Niccolò e ne approfitta volentieri in situazioni come questa!
«Quando ci crederai anche tu alle parole che dici, fammi un fischio!» lo sbeffeggia lei e Niccolò apre gli occhi, pronto a ribattere, ma Baby cattura le sue labbra in un altro bacio e Niccolò perde completamente il lume della ragione. Non gli interessa più rispondere, anche perché Baby ha ragione: non crede nemmeno lui alle sue parole e non sa se sia un bene o un male. Ora però non gli importa, perché senza preavviso Baby gli afferra una mano e la porta fra le proprie gambe. Poi si allontana di qualche centimetro e lo guarda provocatoria mentre «Ti dai una mossa o devo fare tutto da sola?» lo provoca con uno sguardo ammiccante. Niccolò la trova bellissima e si chiede come faccia a sembrare così innocente e ad essere così eccitante al tempo stesso. Non se lo fa ripetere due volte e ringrazia Baby aver messo una gonna senza calze quel giorno. Così afferra il bordo delle mutandine di lei e le abbassa fino a lei caviglie mentre Baby con i piedi le sfila via. Nel frattempo le mani della ragazza viaggiano sul pube di Niccolò e quest'ultimo non può fare altro che poggiare una mano accanto alla testa di Baby e baciarla, sospirando di piacere sulle sue labbra, estasiato. Poi, con un movimento veloce, Baby abbassa boxer e pantaloni di Niccolò, denudandolo. Niccolò la guarda negli occhi e le lascia un bacio sulle labbra prima di afferrarla per il retro della cosce e portarsela alla vita. Baby sussulta colta alla sprovvista, ma poi sorride. Mentirebbe se dicesse che non vedeva l'ora di fare nuovamente sesso con Niccolò perché la prima volte era stata fantastica!
Così allaccia le proprie gambe intorno alla vita di Niccolò, la schiena premuta contro la porta, le mani tra i capelli dell'uomo che con una spinta vigorosa la fa strillare e le tappa subito la bocca con un bacio per evitare che qualcuno possa sentirli. Baby sospira dal piacere e gemono uno nella bocca dall'altra. Entrambi si sentono bene, è appagante. Niccolò le bacia il collo arrossato e le clavicole che sporgono dalla maglietta rossa. Baby vaga con le mani tra i capelli di Niccolò, tirandoli leggermente quando quest'ultimo spinge un po' più forte. Entrambi ansimano e i loro respiri si condensano nella piccola stanza senza finestra. È bello, Baby non riesce a crede a quanto sia bello e Niccolò vorrebbe non smettere mai. Baby gli sussurra qualcosa all'orecchio e Niccolò non capisce, ma il fiato caldo della ragazza lo manda in estasi e così le stringe una mano e la bacia nuovamente, con desiderio irrefrenabile. Per fortuna la porta dello stanzino è di metallo risente, altrimenti il rumore delle spinte rimbomberebbe nel corridoio.
Baby ha la fronte leggermente sudata e a Niccolò è caduto a terra il capello della divisa.
L'Ispettore la guarda e Baby gli sorride, lasciandogli un bacio sul naso.
«Ora che sai la verità e quanto tu sia in pericolo, lascerai perdere questo caso?» le domanda Niccolò in un sussurro, guardando Baby. Quest'ultima ansima e poi gli afferra il volto fra le mani con un sorrisetto furbo. Gli lascia un bacio sulle labbra e «Mai, perché ho un Ispettore eccezionale a proteggermi» sussurra poi, stringendo tra le dita i capelli di Niccolò e sospirando. Niccolò vorrebbe ribattere, ma non ha fiato e sente di essere quasi al limite. Allora si guardano, dritti negli occhi, senza veli, senza finzioni, semplicemente Baby e Niccolò. E c'è un momento, una frazione di secondo in quello sguardo, in cui entrambi realizzano che, forse, ciò che stanno facendo potrebbe non essere solo sesso.
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Ho voluto dedicare questo capitolo interamente a Baby e Niccolò e al loro rapporto 💚
Spero vi sia piaciuto!❣️
Un bacio a tutti/e!🌸

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