1. UNA BORRACCIA NUOVA

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Era appena sceso dal quell'orrendo treno, quando Berry venne stritolato dalle braccia della sua dolce nonnina.

«Mi sei mancato tanto!» disse stringendolo ancora di più,

«Anche tu, nonna.» le diede un bacio sulla guancia e la guardò. Era sempre uguale: non tanto alta, capelli ricci e grigi e con uno stupendo sorriso stampato in faccia.

«Dai vieni tesoro, sarai affamato, devi raccontarmi tutto di quest'anno.»

Berry annuì ancora emozionato, prese le valigie e si fece trascinare per tutta la stazione fino alla solita macchina gialla che la nonna non voleva cambiare per nulla al mondo. Caricò le valigie e salirono in macchina.

La nonna iniziò subito con la raffica di domande a cui Berry era ormai abituato: «Come va a scuola? Mangi abbastanza? Quando ti taglierai i capelli? E i ragazzi?» Ecco, i ragazzi, si perchè a Berry le ragazze non erano mai interessate. La nonna era l'unica della famiglia a supportarlo i tutto; lui di questo gliene era sempre stato grato.

Prese un grande sospiro e iniziò a rispondere: «Ehm sì, nonna...a scuola tutto bene: gli esami sono finiti e penso siano andati bene. Mangio abbastanza come sempre; i capelli non li taglio e no, niente ragazzi per ora...sono un uomo libero.» ridacchia insieme alla donna.

Arrivati a casa, parcheggiarono e Berry si fermò ad osservare la casa della sua infanzia: era una villetta rossa che risaltava con quel cielo nuvoloso, ci aveva passato le estati più belle della sua vita.

«La tua camera sai già dov'è, posa le valigie e poi mangiamo.»

«Ok, arrivo subito.» le sorrise e salì in camera sua.

Si trovava in fondo al corridoio, di fianco al bagno. Era abbastanza grande, colorata tutta di verde, il letto, come sempre, era grande e azzurro. Il suo armadio, sempre pieno di vestiti di quando era bambino, era grande e occupava metà parete davanti al letto. C'era una grande libreria lì vicino piena dei libri del nonno che gli aveva lasciato prima di morire. Berry ne aveva letto la maggior parte, perché dai racconti della nonna n'era sempre stato attratto.

Berry posò le valigie sul letto e iniziò a contemplare sul fatto di disfarle. Decise di farlo più tardi e scese dalla nonna.

Dalla cucina arrivava un profumo delizioso, la tavola era apparecchiata per due persone e sulla sedia che doveva essere di Berry, era coricato Daniel: il gatto siamese che viveva con la nonna da tre anni circa.

«Lasciami il mio posto Daniel.» lo spinse via e si sedette, il gatto non troppo d'accordo si andò a coricare sulla poltrona vicino alla stufa. La cucina aveva sempre quel nonsochè di casa, ma non quella dove dormi o mangi, quella dove non vedi l'ora di tornare, ti trovi bene, quella che profuma sempre, ma soprattutto quello dove l'amore non manca mai. E per Berry quel posto era la cucina di nonna Ada.

«Dai siediti, ti ho fatto la pasta al pomodoro e l'arrosto di agnello, poi ovviamente dopo c'è il dolce.» la nonna iniziò a riempirgli il piatto di pasta e si sedette al suo posto

«Grazie nonna, a te come va?»

«Molto bene, sono sempre sola, ma la tua amica ogni tanto passa a salutarmi, che ragazza dolce quella lì...mi fa quasi sperare che tu abbia la ragazza.»

«Tessa è la mia migliore amica, nonna.»

Tessa era la sua migliore amica da quando andava a Bantry per l'estate, cioè da sempre. Pensò che doveva proprio rivederla, gli mancava.

«E quindi proprio nessuno ha fatto breccia nel tuo cuoricino, pasticcino mio?»

«Ti prego non iniziare con i nomignoli, comunque, no, nessuno sono stato impegnato con l'università.» finì la sua pasta, squisita come sempre, ovviamente.

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora