14. TUA NONNA

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Mangiarono la pizza tutti insieme, parlando soprattutto del bambino in arrivo. Lo sapevano da pochissimo, ma comunque erano tutti eccitatissimi. Anche Archie, che non li conosceva da molto, era molto felice.

«Archie ehm...pensavo stessi solo tre giorni qua.» chiese Berry bevendo la sua birra.

«Beh, sì...poi al bar di cui sono proprietario c'è stato un problema e sono dovuto stare a Cork, poi vabbè...Dylan stava male.» spiegò il ragazzo. Lui abbassò gli occhi, fino a poche ore prima stavano male entrambi, ma ignorarlo sembrava più semplice.

«Berry guarda che mica ti odio, non mi hai fatto niente...ci voleva qualcuno che mettesse in riga questo biondino.» rise alla fine scompigliando i capelli a Dylan. Quest'ultimo, che stava chiacchierando con Tessa e Richard, si girò e gli mollò uno schiaffo.

«Dylan!» lo rimproverò Berry sconvolto, quel ragazzo era un tempesta.

«Mi ha toccato i capelli! Tu me li hai lavat-» lo interruppe mettendo una mano sulla sua bocca. Non ci teneva a far sapere tutto a tutti.

«Cosa hai lavato Berry?» chiese divertita Tessa. Lui assottigliò gli occhi verso la ragazza guardandola male.

«Spero che vostro figlio non prenda il tuo carattere, stronza.» gli rispose con un mix tra l'offeso e il divertito.

La conversazione si spostò sull'università e Berry e Dylan si estraniarono nella loro bolla. Appoggiò la testa sulla spalla del biondo, mentre questo gli faceva i grattini alla testa. «Prima volevo dire che me li hai lavati alla perfezione, nonostante la situazione.» gli sussurrò ad un punto con voce sensuale. Lui arrossì di colpo dandogli una botta sulla coscia, Dylan rise e lo baciò.

«Ehi, ma ci state ascoltando?» chiese Richard mentre schioccava le dita davanti alle loro facce.

«Non del tutto...qual era la domanda?» chiese Dylan mentre lui si rimetteva composto sulla sedia.

«Vi abbiamo chiesto cosa farete prima dell'inizio dei corsi.»

«Intanto dobbiamo ancora iscriverci, ricordamelo...» si rivolse a Berry «...poi volevamo andare in Italia, a trovare i miei nonni.» disse, circondandogli le spalle con un braccio. Si era totalmente dimenticato di quella cosa, ma ora che ci pensava avevano bisogno di tempo insieme.

«Wow, siamo già alla tappa dei parenti? Lei mi ha presentato ufficialmente ai suoi solo due mesi fa» disse Richard sarcastico.

«Voi siete lenti e soprattutto non avete una nonna italiana che continua a chiedervi chi è che vi tiene lontani da lei.» rispose Dylan baciando la guancia di Berry.

«Quando andrete?» chiese Tessa.

«Non lo so, io direi verso inizio agosto.» rispose Berry girandosi verso il proprio ragazzo che annuì alzando le spalle.

Berry non vedeva l'ora di passare del tempo da solo con Dylan, in mezzo al calore e il cibo italiano.

**

Passarono due settimane in cui praticamente Berry si stabilì a casa di Dylan: ormai aveva metà armadio lì, Tam aveva la sua cuccia e la sua ciotola e c'erano libri del riccio sparsi ovunque.

La casa era anche meno incasinata poiché ogni volta che Dylan lasciava qualcosa in giro, prontamente passava Berry a rimetterla apposto. Avevano anche portato Tam dal veterinario che gli aveva detto che erano stati molto fortunati perché era un cane di razza: un volpino di pomerania di 5 mesi. Gli aveva fatto tutti i vaccini e gli esami da fare, dicendogli che era in perfetta salute. Tornati a casa Dylan lo aveva premiato con una nuova cuccia dove dormire (come se non sapesse che avrebbe dormito lo stesso sul letto).

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora