9. DI CERTO NON BERRY

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Si svegliò su qualcosa di duro, si stropicciò gli occhi e li aprì. Quello che si ritrovò davanti fu un Dylan selvatico addormentato come un bimbo, con capelli arruffati e bocca semiaperta. Sorrise alla visione e gli spostò delicatamente i capelli dalla faccia. Sfiorò la piccola cicatrice che aveva sulla guancia sinistra e poi passò il pollice sulle labbra. Dylan grugnì e poi sorrise. «Il miglior risveglio di sempre.»

«Buongiorno.» rise il riccio dandogli un bacio a stampo.

«Che ore sono?» Berry si sporse a leggere l'orario sul telefono.

«Le 7, dormi ancora, io vado a prendere colazione con Tessa.» rispose.

«Ma non voglio che tu te ne vada.» il biondo lo strinse a sé.

«Dai Dyl, un'oretta e torno.» promise. Neanche lui voleva separarsi da Dylan, ma doveva andare con Tessa.

«Se torni più tardi vengo a prenderti di forza...prendi le chiavi che cis ono sul mobile sotto.» gli rispose con un broncio adorabile.

«Okay okay, ci vediamo dopo» Berry alzò gli occhi al cielo e lo baciò.

Scese dal letto e andò in bagno. Si lavò faccia e denti e poi rientrò in stanza (Dylan stava già dormendo, incredibile). Rovistò nell'armadio di Dylan e cercò qualcosa da mettersi. Rubò una maglia che sembrava della sua taglia e si mise i pantaloni del giorno prima.

Uscì di corsa di casa, prendendo le chiavi e scrisse a Tessa che si sarebbero incontrati in caffetteria.

Arrivato al Dan's si diresse al bancone e ritrovò la cameriera di sempre «Ciao, Denise, mi fai un caffè macchiato doppio con cacao...»

Cazzo, Dylan glielo aveva detto ieri a cena cosa beveva...pensa, cavolo Berry, pensa...non se lo sarebbe ricordato e Dylan l'avrebbe sicuramente odiato, più di quanto odiasse il latte. Il latte. Dylan è intollerante. Per questo non lo usa molto.

Berry voleva baciarsi da solo, era un genio.

«...un marocchino con latte di soia e cioccolato, un muffin al miele e una fetta di torta al triplo cioccolato, da portar via, grazie.» sorrise e si affiancò al bancone aspettando l'ordine.

«Ciao Berry.» salutò Tessa camminando verso di lui.

«Ehi Tess» la abbracciò e le diede un bacio sulla guancia. «Io prendo la roba e ti raggiungo.» le disse. Lei annuì e si sedette qualche tavolo in là.

Berry in quel momento venne chiamato da Denise, che gli porse il sacchetto e i due bicchieri. La ringraziò ancora e poi raggiunse Tessa.

«È per Dylan?» chiese lei indicando il sacchetto.

«Si, mi sono svegliato presto e allora mentre venivo con te, ho pensato di prendere colazione.» spiegò.

«Ti piace tanto?» Beh, non portava la colazione a tutti. Cioè sì, ma Dylan è Dylan.

«Si, ma non fare quella faccia, Tess!» disse subito vedendo la faccia scettica dell'amica «Non capisci come mi sento quando c'è lui. Hai presente quando sono scappato di casa e sono andato a Milano? Ti ricordi quando ti raccontavo di sentirmi finalmente libero e felice?» lei annuì «Ecco, quando sono con lui sento di nuovo questo.» Era veramente così e Berry ne era estasiato.

«Va bene, non posso decidere per te, ma per favore non farti del male, non voglio vederti come per Mil-» la interruppe subito.

«Dylan non è come lui, non provare nemmeno a paragonare Dyl a quello stronzo.» Dylan non era così, lo stronzo si era comportato in modo totalmente diverso.

«Okay, scusa...in questa enormità di ore in cui vi siete ehm...avvicinati? Vabbè, avete fatto qualcosa?» Che pervertita. Era proprio la sua migliore amica.

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora