Berry stava frullando le fragole, con capelli arruffati, petto nudo e labbra rosse dai morsi di Dylan. Quest'ultimo era seduto sul bancone della sua cucina, dondolando le gambe e in una situazione non migliore del riccio.
«Cosa facciamo ora?» gli chiese quando ebbe spento il frullatore. Frullatore tirato fuori da uno scatolone con scritto "Cucina" lasciato a se stesso in fondo alla stanza, in un angolino. Che tristezza.
Berry amava cucinare nelle cucine nuove: così pulite e ordinate.
«Ora prepariamo l'impasto, levati.» diede un colpetto sulla coscia a Dylan.
«La mia cucina è più grossa di camera tua e vuoi usare proprio questo bancone?» gli disse drammaticamente. Una vera e propria diva.
«Sì, perché mi piace darti fastidio» lo baciò.
Dylan scese e si mise a prendere cose a caso da frigo e dispensa. Cosa voleva farci con quell'olio per friggitrice?
«Togli quella roba.» lo fermò Berry, indicando lo zucchero.
«Che hai contro lo zucchero?» chiese l'altro.
«Usiamo il miele, ce l'hai?» Dylan alzò gli occhi al cielo e annuì.
«Sì, lassù, tocca a te Spilungone.» Berry rise e si sporse a prendere il miele da dove aveva indicato il biondo.
Unì tutti gli ingredienti, con "l'aiuto" del suo compare. «Mischia con le tue belle braccia, io cerco degli stampini.» si girò a cercare dentro uno sportello in basso.
«Trovato! Tua madre lo sa che non sai cucinare o spera tu impari magicamen- Tutto bene?» Dylan aveva gli occhi e la bocca spalancati. Si riscosse.
«Ehm sì, però non farlo più.» lo indicò confusamente.
«Cosa? Nominare tua madre? Oddio, è una cosa delicata? Mi sembr-» Se avesse nominato qualcosa che aveva fatto ricordare qualcosa di brutto a Dylan? Che angoscia.
«Frena, tesoro, mia madre non c'entra. C'entra che tu eri piegato a 90 davanti a me con quei cavolo di pantaloni striminziti» Angoscia sparita. Era esterrefatto. Non sapeva se essere indignato o imbarazzato. Ignorò il nomignolo, tanto che era stupito.
«Che maniaco! Io ti faccio i dolci e tu mi guardi il culo!» lo spinse.
«Non è colpa mia se è bello!» si giustificò l'altro.
«Oh beh, anche il tuo culo è bello, ma non è che te lo fisso!» ok, forse quello non doveva dirlo, ma era per il bene della discussione.
«No, ti limiti a palparlo ogni volta che mi avvicino!» colpito e affondato. Era vero, ogni volta che si baciavano, se Berry non metteva le mani su quel ben di Dio, non era soddisfatto.
«Beh, biasimami!» Dylan si girò dall'altra imbronciato. «Continua a mescolare, intanto che tieni il broncio» gli diede una spintarella, mentre infarinava stampo.
Finito e messo i muffin nel forno, abbracciò Dylan da dietro (che aveva ancora il broncio, pff peggio di una ragazzina col ciclo) e gli diede dei bacini sul collo.
«Mi tieni ancora il broncio o devo passare alle maniere forti?» gli sussurrò all'orecchio, vide la pelle del biondo rabbrividire.
«Maniere forti? pff- Harry mettimi giù!» Berry l'aveva preso a sacco di patate, pesava meno di una piuma e con facilità lo aveva sollevato. Intanto l'altro si divincolava a gli tirava pacche sulla schiena.
«Di certo non se mi chiami con il mio nome, Harry è rosso ed è sposato con un'attrice, io ho i capelli marroni e sono gay.» rise Berry camminando verso il divano.
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Bantry || Dylan & Berry
RomanceInvece del suo amato silenzio nella sua bella Bantry, Berry, studente universitario tranquillo e timido, troverà un vero e proprio tornado che ha il nome di un ragazzo tutto muscoli e sarcasmo: Dylan Walker. Da quel momento la sua Bantry non sarà pi...