33. SORRIDI SEMPRE

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«Allora ragazzi, non si vede ancora il sesso del piccolo, ma forse tra un paio di settimane sì...il piccolo si nasconde.» esordì il medico, facendo segno a Janice di rimettersi apposto.

Erano alla visita e pensavano di riuscire a capire se fosse un maschietto o una femminuccia, ma il bimbo sembrava volerlo tenere nascosto «Ti darò delle vitamine da prendere e-» il telefono di Berry squillò.

«Scusi.» uscì dalla stanza e rispose. «Pronto?»

«Parlo con Harry?»

«Sì, sono io.»

«Deve venire al più presto in ospedale...sua nonna non sta bene.» Il silenzio. Non rispose, non disse nulla. Respirava affannosamente, cercando di non pensare a quello che le aveva detto appena quella mattina.

***

«Ho un po di mal di testa»

«Stai bene?»

«Si sì...lo sai, noi Parks siamo duri da abbattere.» rise.

***

«Signor Parks? Tutto bene?» Berry tirò giù. In quel momento uscirono dalla stanza Janice e Dylan.

«Ehi amore...tutto bene?» chiese subito questo vedendolo sconvolto.

«Ada sta male...devo andare giù a vederla.» sussurrò con occhi spalancati.

«Okay accompagno Janice nel parcheggio e ti raggiungo.» Dylan gli diede un bacio sulle labbra e scappò verso l'ascensore.

Berry scattò verso le scale e raggiunse il bancone principale. «Salve...Ada Parks.» chiese cercando di non scoppiare a piangere.

«È un parente?» lui annuì. «Stanza 1007.» indicò un corridoio e Berry scattò verso quella parte.

1005...1006...1007... Entrò, spalancando la porta.

Sua nonna era attaccata ai macchinari respiratori con un medico di fianco che scriveva qualcosa su una cartella.

«Salve...cos'è succ-cesso?» la voce aveva iniziato ad incrinarsi.

«Ictus...aspettavamo lei, è cosciente, ma non crediamo reggerà la notte...vi lascio soli.» il medico uscì e il riccio scattò verso la poltrona di fianco al lettino. Non voleva pensare a ciò che sarebbe successo senza la sua nonnina, senza i suoi pranzi e senza i suoi abbracci.

«Nonna.» scoppiò a piangere, stringendogli la mano.

«Tesor-ro mio, pasticcino...» sussurrò lei, sorridendo «Ehi, non piangere...sto per rivedere nonno Connor.» allargò il suo sorriso.

«Non puoi lasciarmi, io non so cosa fare senza di te, sei la mia luce...non posso vivere senza di te.» continuava a piangere guardandola negli occhi con un dolore mai provato.

«Tu vivrai senza di me, come hai sempre fatto e io sarò con te, nel tuo cuore...che è così grande da farci stare il mondo intero, hai capito? Tu sei un dono.» la donna gli accarezzò la guancia.

«No, tu lo sei...non hai neanche visto il tuo pronipote, dovevi vederlo.» tremava, gli tremava anche il cuore.

«Non importa, lo vedrò da lassù.» alzò lentamente una spalla.

«No-no no no no...non andartene.» alzò un po' la voce, strozzandosi con le lacrime.

«Ehi, sorridi fallo sempre...per me.» gli prese un guancia e la tirò su.

«Non ci riesco.» scosse la testa.

«Sì...invece, salutami tutti, e ringrazia Dylan e Olivia...ora penso proprio di aver bisogno di un pisolino.» chiuse gli occhi ed espirò. Il suono continuo dell'apparecchio fu l'ultima cosa che Ada gli lasciò.

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora