40. MALATTIA

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«Come cazzo è possibile, proprio mentre non ci siamo.» Dylan ingranò la marcia, accelerando.

«Cercare di ammazzarci non ti aiuterà a scoprirlo.» lo riprese Berry, mettendo una mano sulla sua stretta sul cambio.

«Okay, scusa, solo che...cazzo, sta arrivando.» espirò scuotendo la testa.

«Sta arrivando davvero.» gli sorrise il riccio.

Stavano sfrecciando verso l'ospedale dove Mark aveva portato Janice, erano iniziate le contrazioni, ma sembravano andare abbastanza a rilento, per precauzione l'avevano ricoverata, così da monitorarla.

Dylan sfrecciò per le strade di Cork, arrivando in poco tempo all'ospedale. In reception corsero senza neanche fermarsi al banco, infatti li fermarono subito: «Scusate, chi siete? Cercate qualcuno?» chiese l'uomo dietro al tavolo.

«Sì, Janice Roberts, è in travaglio.» rispose Berry.

«Siete dei parenti?»

«L'ho messa incinta io.» intervenne Dylan.

«Ah, okay, stanza 254, terzo piano.» i ragazzi annuirono e si precipitarono in ascensore.

Arrivati al piano, cercarono la stanza, trovandola quasi subito. C'era Mark con un caffè in mano che si guardava intorno.

«Ehi, amico, come state?» Dylan lo abbracciò velocemente.

«Io bene, Janice è stanchissima, non vi ho chiamato subito ma è più di cinque ore che è così.» spiegò agitato il ragazzo.

«Possiamo vederla?» Berry indicò la porta.

«Sì, dovrebbe essere sveglia...attenzione.» Mark entrò seguito dagli altri due.

La stanza sembrava spaziosa, il letto a destra, una finestra abbastanza grande e un paio di poltrone.

«Ehi Jenny!» esclamarono Berry e Dylan insieme.

«Dylan non sai quanto io ti odi in questo momento.» sospirò la ragazza.

«Mi dispiace, ma passerà presto ne sono sicuro, tu riposati, io cerco un medico.» Berry le strinse la mano, alzandosi velocemente.

Uscì in corridoio e osservò frettolosamente le persone che passavano, intravide una donna che sembrava un medico, così la fermò: «Scusi, sa chi è il medico della stanza 254?» la donna lo squadrò e poi sorrise.

«Certo, sono io. Dottoressa Petrova, piacere.»

Berry annuì: «Piacere, sono Parks...Ehm lei mi sa dire i parametri e quelle-quelle cose lì?» inciampò un po' nelle parole.

La donna trafficò con delle cartelle e poi mormorò in assenso «Sì, allora, le contrazioni sono ogni 20 minuti, la ragazza è dilatata di 4 centimetri, perciò dobbiamo aspettare ancora un po', verrò tra più o meno mezz'oretta a revisionarla, a dopo.» e scappò via. Che fretta.

«Grazie, a dopo.» rispose lui, ma lei era già andata via.

Berry entrò nella stanza e vide che Janice stava avendo un'altra contrazione. Dylan le teneva una mano e Mark la accarezzava.

«Cazzo, toglietelo da dentro di me.» gridò disperata.

Il riccio aspettò che fosse finita per parlare: «Ehm...la dottoressa sarà qua tra meno di mezz'ora, ma ha detto che sei poco dilatata e hai le contrazioni con intervalli molto lenti.» Cercò di dirlo con cautela, la ragazza non sembrava felice già prima, in quel momento ancora meno.

«Bene, staremo qui per una vita.» sbuffò.

«Mark, vai a casa, riposati un po', torna tra un paio di ore.» lo esortò Berry. Il ragazzo annuì e salutò Janice, andandosene poi poco dopo.

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora