22. DISTRUGGIMI, TIGRE

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«Quindi...» iniziò Oliver «...voi due state insieme da più di un mese, ma vi siete baciati due mesi fa, poi avete litigato di brutto, avete fatto pace e poi siete diventati questa sorta di coppietta sposata...» Dylan e Berry annuirono. «...e gli unici che non lo sapevano eravamo io e Cry.» finì pizzicandosi il ponte del naso. Intanto Crystal sembrava in coma: non parlava, non si muoveva o faceva espressioni.

«È un problema per voi?» chiese incerto Berry stringendo la mano al proprio ragazzo.

«Certo che no, amico, non cambia nulla, vero Cry?» si girò verso la sorella.

La ragazza alzò lo sguardo e sospirò «E io che pensavo di farmi almeno di voi due, non ci posso credere, ho puntato a due gay in un colpo solo.» rideva e Berry tirò un sospiro di sollievo, magari ora smetteva di toccargli la coscia quando erano vicini o di fare facce porno quando incorciava il suo sguardo. Rise con lei.

«Guarda che a me piacciono anche le ragazze.» disse indignato il biondo guadagnandosi un'occhiata infuocata da Berry. «No, che schifo le ragazze. Bleah, le vagine, anche i cazzi...solo il tuo, amore.» lo baciò velocemente facendolo ridere.

«Adesso che gli abbiamo dato la possibilità di fare gli smielati quando vogliono, lo faranno per sempre.» li sfottè Richard alzando gli occhi al cielo.

«Sempre che non si lancino i tubetti di dentifricio addosso.» ridacchiò Tessa.

«Scusate? Questa non la so nemmeno io.» intervenì Archie confuso.

«Le litigate quando eravamo insieme non erano finte, sono due bambini e si lanciano le cose quando bisticciano.» spiegò brevemente la ragazza.

«E poi scopano.» tocco di classe di Richard.

«Certo, fate come se non ci fossimo, tranquilli.» disse Dylan interdetto.

«Nessun disturbo.» sbuffò il rosso.

«Vaffaculo pezzo di merda, la prossima scopiamo sul tuo divano.» lo insultò Berry, sempre ridacchiando un po'.

«E baci Dylan con quella bocca?» gli diede una spintarella sulla spalla.

«E non so-» provò a dire Dylan.

«Dylan! Non. Finire. Quella frase.» lo rimproverò lui, tappandogli la bocca. Gli altri li stavano guardando strano.

Salvati dalla suoneria di Berry.

Era un numero straniero. New York. Rispose sperando vivamente che fosse qualche tipo di offerta. Ma...«Pronto?» rispose pregando che non fosse ciò che pensava.

«Pronto? Parlo con Harry Williams?» era la voce di un uomo, c'era ancora speranza che fosse un operatore telefonico.

«Ehm...sì sì, sono io.» rispose incerto, ormai non era più abituato a sentire quel cognome.

«Oh bene, sono Daniel Campbell, la chiamo per informarla che è invitato al funerale di Christopher Williams e alla lettura del suo testamento» Funerale? Suo padre era morto? Berry non sapeva come sentirsi...

«Funerale? E quando è successo? Come?» Dylan aveva voltato di scatto la testa verso il riccio sentendo la parola 'funerale'.

«Tumore ai polmoni, la settimana scorsa.» Tumore, sapeva che era quello. Suo padre fumava due pacchetti di sigarette al giorno, glielo disse fino all'ultimo giorno che gli faceva male, non lo aveva ascoltato. Ma quando mai l'aveva fatto.

«Oh v-va bene, le farò sapere. Le auguro una buona giornata.» e riattaccò.

«Piccolo? Tutto bene?» Dylan gli si avvicinò toccandogli la spalla. Berry alzò la testa e lo guardò con occhi vuoti.

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora