11. RAGAZZA?

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Mangiarono i loro piatti ridendo come due bambini. Berry si sentiva leggero, non pensava a nulla: non pensava all'università, al fatto che avrebbe conosciuto il migliore amico del ragazzo o alla rapidità con cui stava andando tutto.

«Vuoi il dolce?» chiese Dylan addentando l'ultima patatina.

«Sì, mi sembravano buoni.» Dylan gli ammiccò lasciandolo abbastanza confuso, poi si girò e si sporse verso uno scaffale, prendendo un menù. Glielo passò. «Ora rubi pure i menù.» rise insieme all'altro. Lo guardò per un po', ma era indeciso tra due dolci, quindi sbuffò passandosi una mano nei capelli.

«Hai ansia anche per un dolce?» lo derise Dylan. Cosa voleva? I dolci per Berry erano la vita, saper scegliere era una ragione validissima per andare in ansia.

«Stai zitto, sono indeciso-» gli rispose -forse troppo- duramente.

«Woh woh...calmati, leoncino, prendili entrambi li mangiamo in due.» rispose sorpreso anche lui dal tono del riccio. Perché per lui sembrava tutto così facile?

«Sei sicuro? Magari non ti piace.» chiese titubante.

«Mangio qualsiasi cosa che sia un dolce, basta che non abbia pezzettoni di roba o verdure strane.» spiegò tranquillamente. Era impossibile farlo rinunciare.

«Okay, allora va bene.» Berry accennò un sorriso e Dylan si sporse a dargli un buffetto sulla guancia, facendolo arrossire.

Chiamò il cameriere e ordinò i due dolci: brownie al cioccolato e nido d'ape, salsa al caramello salato e gelato alla vaniglia e gloria alla fragola. I due dolci gli fecero venire in mente un'idea per un dolce quindi prese il taccuino in cui di solito si scriveva le idee e la scrisse. Il tutto sotto lo sguardo stranito di Dylan che sembrava non capire perché il ragazzo davanti a sé si fosse agitato e avesse preso in tutta fretta quel quadernetto blu dallo zaino, scribacchiandoci frettolosamente qualcosa.

«Tutto bene?» chiese appunto il biondo.

«Sì sì...sto prendendo appunti per una ricetta» disse scrivendo l'ultima cosa e posando il taccuino nello zaino «L'ho trovato nella macchina di mio nonno, quella di ieri, c'erano scritte le prime idee per l'azienda che ora è in mano ai miei, così ho deciso di scrivere le idee per le mie ricette e...» si fermò. Probabilmente al ragazzo non interessava. «...e questo è noioso.» sospirò.

«Cosa dici? A me piace sapere cose su di te, se fosse stato noioso te lo avrei fatto notare. Mi stavi dicendo di tu nonno, l'hai conosciuto?» chiese l'altro e Berry avrebbe voluto sposarlo, in quel momento. Ma gli sembrava un po' inopportuna una proposta fatta così, quindi si limitò a baciarlo. Aggirò il tavolo con lo sguardo di Dylan su di sé, poi si abbassò a baciarlo. Infilò la lingua nella sua bocca e la passò sul palato del biondo. Questo gli strinse la maglia sui fianchi e lui gemette, dandogli un morso sul labbro inferiore. Dylan poi si staccò, guardandolo negli occhi, con la bocca aperta che stava per dire qualcosa. «Cosa?» chiese Berry, lui scosse la testa e tornò a baciarlo. Si erano estraniati dalla realtà, nella loro piccola bolla. Si staccarono sorridenti come due ragazzini in preda agli ormoni.

Mangiarono il loro dolce, pagarono e uscirono. Mano nella mano si stavano dirigendo verso il posto di cui Dylan continuava a non dargli né il nome né la posizione, quindi si limitava a tenergli la mano e a seguirlo.

Ogni tanto Dylan si girava verso di lui sorrideva e gli dava un bacio, Berry era grato che non potesse sentire il suo cuore sennò l'avrebbe scambiato per un terremoto.

«Eccoci ad una tappa provvisoria.» erano nel quartiere vittoriano, lungo il fiume Lee e Berry vedeva solo un grandissimo edificio che gli sembrava un museo. «È il municipio.» spiegò invece Dylan «Di notte è stupendo con le luci, ma di inverno dicono sia ancora meglio, pieno di neve.» disse nel suo orecchio. Berry fu scosso da un milione di brividi in un tutto il corpo.

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora