Bantry || Dylan & Berry

34. FELICI COME NON MAI

«Ehi, ha chiamato Janice, l'appuntamento è domani.» Dylan entrò in casa, avvicinandosi a lui per dargli un bacio.

Berry ricambiò senza staccare gli occhi sul libro su cui stava studiando. «Bene...com'è andata con i bambini?» chiese sottolineando una frase.

«A posto, non ascoltano quasi mai e li devo fare correre...Olly?» il biondo si siede sul bancone della cucina mentre si toglie la maglia.

«Da Tessa e Richard, voleva conoscere Frances.» rispose alzandosi per iniziare a fare il suo progetto di pasticceria francese.

Frances era nata appena una settimana prima, il 5 febbraio, ed era una bellissima bimba dagli occhi verdi e dai capelli rossi. Aveva quel cipiglio che aveva sempre Rick, ma gli occhi penetranti di Tessa. Berry l'aveva vista, ma poi aveva dovuto concentrarsi sugli studi così come Dylan. I nonni volevano che fosse battezzata così sarebbero dovuti andare a due cerimonie nel giro di una settimana, il matrimonio di Zack e il battesimo di Frances. Fantastico.

Berry decise che avrebbe fatto una Mentonese al limone, la preferita di Ada, così prese la frolla in frigo e iniziò a stenderla. Era superconcentrato, era importante per lui quell'esame e soprattutto se passava tutti gli esami quell'anno avrebbero potuto iniziare prima a progettare la pasticceria.

«Amore?» Dylan lo chiamò.

«Hm?» spostò lo sguardo verso di lui.

«Siamo da soli...dopo quasi una settiman-a» il biondo gli accarezzò il braccio.

«Sì.» prese un limone per spremerlo.

«E quindi...» continuò ad avvicinarsi finché non si ritrovò il suo viso a pochi millimetri.

«Fammi fare questa.» indicò quello che stava facendo.

«Ma mi ecciti!» esclamò lui dandogli un fugace bacio sulle labbra.

«Sto spremendo un limone.» esclamò ridendo.

«Sì, ma tu mi ecciteresti anche se mi elencassi gli ingredienti.» Dylan spostò tutto e tirò Berry a sé, in mezzo alle sue gambe.

Il riccio sorrise malizioso, arrendendosi. «Farina...» gli baciò la mascella. «...zucchero...» il pomo d'Adamo. Dylan espirò stringendosi il cavallo dei pantaloni. «...acqua...» gli leccò i tatuaggi che aveva sul petto. «...limoni...» risalì con la lingua fino alle sue labbra, e la infilò nella sua bocca. «...burro...» abbassò le mani a tirargli giù i pantaloncini e i boxer, sprigionando la sua erezione. «...lievito...» leccò tutta la sommità, facendo grugnire il biondo.

«Berry, basta...prendilo e stai zitto.» gli strinse i capelli spingendolo verso il suo cazzo.

Il riccio sorrise, guardandolo dritto negli occhi e lo inglobò.

«Cazzo-sì...cos-Cristo...sei stato creato per questo.» Berry arrotolò la lingua attorno e succhiò, e lui gemette. Stava impazzendo, come ogni volta che il riccio metteva le sue labbra su di lui. «Ti amo cazzo...sto per venir-Cristo che bello!» si riversò nella bocca di Berry che ingoiò tutto e si alzò dal pavimento, con i segni del parquet sulle ginocchia.

«Credevo che avessi imparato il mio nome dopo sette mesi, sono Berry, non Cristo...Ti amo anch'io.» rise.

«Fanculo, vieni qua che non ridi più.» e lo prese in braccio correndo in camera e lanciandolo sul materasso.

Prese a spogliarlo di fretta, non staccando le labbra dal suo corpo. Lo girò a prono e tracciò con la lingua tutta la sua spina dorsale facendolo gemere fortissimo. «Bacino su» e Berry obbedì. Senza preavviso infilò due dita nella sua apertura, dopo averle leccate e aiutandosi con esse infilò la lingua nel suo orifizio.