16. BEE, MI SONO PERSO UN PASSAGGIO

17 1 0
                                    

«Credete che io sia ingrassata?» chiese Tessa.

Erano a casa di Richard, lei, Berry, Dylan e ovviamente Richard; stavano seduti sul pavimento a chiacchierare da tutto il pomeriggio. Tre giorni prima che Dylan e Berry partissero per l'Italia.

«Tesoro, sei incinta, ovviamente hai la pancia.» disse il rosso, accarezzandole la guancia. Erano veramente dolci. Awww.

«Quando fate l'ecografia?» chiese Berry. Era tra le gambe di Dylan, che gli accarezzava i capelli.

«Settimana prossima.» rispose la ragazza.

«Oh ma noi non ci siamo, Dyl!» si girò verso il suo ragazzo guardandolo dispiaciuto.

«Non rimanderemo per l'ecografia di Tessa, hai 7 mesi per starle dietro.» rispose lui secco.

«Non è che sono gemelli? Sono così grossa!» si lamentò la ragazza.

«Sei nella norma.» rispose Berry, cercando di tranquillizzarla.

«Non provare a fare il tranquillo, sei più agitato tu di lei...sapete che ieri ha passato due ore a dirmi nomi su nomi?» Dylan prese in giro il suo ragazzo.

«E quali sono usciti?» chiese felice Tessa.

«Beh...oltre, ovviamente, a Harry...Liam e Francis.» rispose, sorridendo come un bambino. Dylan gli baciò la guancia e poi ricominciò a mettergli le mani nei capelli. In quel quasi-mese di relazione Berry non si era ancora abituato a tutta quella dolcezza, da fuori non sembrava, ma Dylan era un coccolone.

«Mi piacciono...Tessa?» disse Richard sorridente.

«Sono carini, potremmo prenderli in considerazione, ma non montarti la testa.» rise la ragazza.

Berry sorrise ancora di più. La cosa che il bambino potesse avere un nome scelto da lui lo faceva sentire così bene, che gli sembrava di volare.

«Voi piccioncini quando partite?» chiese Richard.

«Tra tre giorni, abbiamo tutto pronto.» rispose Berry. Non vedeva l'ora.

«E Tamu?» chiese Tessa preoccupata, si era affezionata anche lei a quel batuffolo di pelo.

«Lo terrà nonna per due settimane, ha detto che non le pesa.» rispose ancora, Dylan sembrava troppo concentrato sui capelli del riccio.

«Siete proprio felici di stare un po' da soli, non è vero?» rise malizioso Richard.

«Abbastanza, sì... oltre ad amare l'Italia siamo un po' stanchi di dover fare attenzione a voi o nonna che entrate in casa di Dyl senza preavviso, davvero, ragazzi. Non vi hanno insegnato a chiamare o a bussare?» rispose sarcastico.

«Voi siete sempre a scopare però.» Vero. Ma questo non doveva essere un'informazione condivisibile con tutti.

«Questo non è vero!» rispose sbrigativo. Era abbastanza imbarazzante.

«Ma se l'altro giorno a cena siete andati "a prendere una boccata d'aria"» Tessa mimò le virgolette «per trenta minuti, trenta fottutissimi minuti.» insistette la ragazza. Come biasimarla? Avevano lasciato la giovane coppia in balia del discorso per annunciare della gravidanza solo perché era venuta ad entrambi voglia di un pompino.

«Era un'emergenza.» rispose cercando di uscire dal discorso, non riuscendoci.

«Potevate aspettare di arrivare a casa, no? Siete rientrati proprio quando cercavo di dire a tutti di essere incinta.» Altra situazione imbarazzante che Berry non voleva ricordare. Erano rientrati nel ristorante con le camicie stropicciate e i capelli tutti in disordine. Tutti li avevano fissati. Dylan aveva rifilato una scusa a caso e Berry stava per morire dall'imbarazzo.

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora