30. NON È COLPA NOSTRA

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Natale arrivò presto e tutti erano in visibilio. Dylan e Berry andavano da Archie a Edimburgo insieme a Tessa e Rick, nonna Ada andava da una sua sorella che si sposava per la settima volta e tutti sembravano sprizzare gioia da tutti i pori.

Olivia sarebbe andata con loro ad Edimburgo e sarebbero stati tutti in villa Meyer per 3 giorni dalla Vigilia a Santo Stefano. Di Janice nessuna traccia, se non qualche messaggio per sapere se stava bene (più che altro il bambino).

«Zuccherino, hai preso tutto?» Dylan fermò Olivia dallo scappare da camera sua, mentre Berry entrava con una pila di vestiti piegati, ridendo.

«Chi è il genitore apprensivo ora?» chiese sarcasticamente il riccio, guadagnandosi un dito medio dal biondo.

«Harry Berry! Il principe ha fatto una cosa brutta!» gridò la bimba.

«Hai ragione, Fragolina, cosa facciamo ora?» chiese retoricamente guardando Dylan accigliarsi.

«All'angolo!» Olivia saltellò verso l'angolo della stanza, indicandolo.

«OH...ma andiamo! L'ho inventato io!» protestò il biondo. Nel frattempo la rossa lo aveva trascinato verso il punto preciso e lo aveva girato a faccia contro il muro.

«Ora noi mettiamo le cose nella valigia, mentre il principe sta in castigo.» rise ancora Berry. Amava sua sorella.

«Sì!»

Misero tutto quello di cui la bambina avrebbe avuto bisogno in quei tre giorni, con un sottofondo di sbuffi da parte di Dylan, e poi Berry si avvicinò alla bimba sussurrandole qualcosa. «Principe! Puoi uscire!» esclamò la bimba, abbracciandogli le gambe. Lui la prese in braccio e la fece volare in alto, facendola ridere.

Berry sorrise intenerito dalla scena, era tutto così perfetto.

**

Arrivati a Edimburgo vennero portati a casa della famiglia di Archie. Casa era un eufemismo, era una fottutissima villa. Tutta in pietra, sembrava una tana per gnomi (così disse Olivia), un grande giardino e tutto rigorosamente decorato a tema natalizio. A Berry brillavano gli occhi.

«Dee! Il mio ragazzone preferito, vieni qua!» un uomo, veramente alto, si avvicinò a Dylan e lo travolse in un abbraccio che quasi lo uccise, sorridente si avvicinò a Berry che dal suo onestissimo metro e ottantatré lo guardava dal basso. Era esattamente come in foto, ma molto più grosso. Spalle larghe e braccia possenti, tutto il contrario di Archie che era secco e con le braccia fini come grissini. Stempiato con capelli brizzolati e con una barba foltissima quasi bianca.

«S-sal-ve s-signor M-meyer.... pia-cer-re di-di conoscer-la.» Berry credette di morire. Lì. Seduta stante. Non aveva mai balbettato così.

«Ehilà, tu devi essere il pasticcere!» esclamò felice l'uomo. E poi lo abbracciò. Così. Dal nulla. E Berry credette di morire una seconda volta.

«Sì...uhm grande fan.» sorrise, cercando lo sguardo rassicurante di Dylan.

«Mi fa piacere, mi farai vedere cosa sai fare, ma fammi vedere questa piccola rossa.» Olivia era nascosta dietro la gamba del fratello mentre ridacchiava, guardando l'uomo.

«Ciao! Sono Olivia! Tu sei Babbo Natale?»

«Non sono io, ma è un mio cugino lontano, infatti ha fatto arrivare i tuoi regali qua, perché sapeva che potevi essere nella tua casett.a» sorrise il Signor Meyer, dando un buffetto sul naso ad Olivia che rise, saltellando sul posto.

Entrarono in casa accompagnati da Scott ("chiamami ancora Signor Meyer e non entri") e si recarono nelle loro stanze, Olivia in fondo al corridoio e loro due dall'altra parte vicino alla stanza di Tessa e Richard.

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora