24. PER COSA, ANATROCCOLO?

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«Signore e signori vi avvisiamo che stiamo adesso atterrando all'Aeroporto John Fitzgerald Kennedy International di New York, siete pregati di rimanere ai vostri posti e allacciare le cinture...» Berry si stava sentendo male.

Fece finta di non sentirlo, e continuò a "dormire". Sentì una mano infilarsi nei suoi capelli e massaggiargli la cute. «Amore, svegliati, siamo arrivati.» Dylan lo svegliò cautamente, dandogli piccoli bacetti sulla tempia e sul collo.

«Non voglio scendere, Dyl.» piagnucolò Berry appoggiandosi a lui. Stava male, non voleva andarci.

«Scendiamo, andiamo al Four Seasons, ci rilassiamo fino a stasera, facciamo quello che dobbiamo fare e domani facciamo quello che vogliamo.» sussurrò nel suo orecchio il biondo, continuando a muovere la mano nei suoi capelli.

Uscirono dall'aeroporto alle 10 e arrivarono al Four Seasons alle 10 e mezza. Dylan aveva insistito per il Four Seasons perché 'voglio rilassarmi e se faccio le cose le faccio bene, io' e quindi avevano prenotato per una suite, stanza 114.

Salirono in camera e praticamente si fiondarono alla spa, senza neanche disfare quel poco di valigie che avevano.

Presero il necessario e si diressero negli spogliatoi. Anche gli spogliatoi erano stupendi, tutti in legno chiaro illuminati da una grande finestra. C'era poca gente, in fondo erano le 11 e mezza.

Presero un armadietto e si cambiarono.

«Dyl, non c'è nessuno, fammi cambiare in pace.» si lamentò Berry. Dylan non lo lasciava cambiare perché, secondo lui, qualcuno lo stava guardando.

«Va bene va bene, ma se qualcuno ti si avvicina gli tiro una panca.» mise il broncio il biondo.

«Ma lo sai che io guardo solo te.» si avvicinò a lui, prese le sue braccia e fece in modo che le avvolse attorno alla sua vita. «Perché sei il più bello...» gli diede un languido sul collo. «...il più attraente...» si spostò sulla mandibol.a «...e il più sexy ragazzo che io abbia mai visto.» e lo baciò sulle labbra, incontrando a metà strada la lingua del suo ragazzo. Era un bacio che trasmetteva tutti i loro sentimenti, dolce e passionale allo stesso tempo. I loro cuori battevano all'unisono e le mani vagavano tra i corpi.

«Andiamo?» disse Dylan staccandosi. Berry annuì e si diressero verso la piscina riscaldata.

Berry entrò lentamente, con i suoi tempi e quando era a metà del percorso un uragano aka Dylan Walker si tuffò nella piscina, bagnandolo tutto.

«DYLAN CAZZO!» gridò il riccio.

«Dai amore, non è successo niente.» rise l'altro cercando di abbracciarlo.

«Io ti meno.» si fiondò sul biondo cercando di metterlo sott'acqua.

Dylan andò giù e si tirò su con i capelli sulla faccia e, dato che si stavano allungando, lo coprivano del tutto. Il ragazzo ci passò una mano dentro scompigliandogli tutti e facendo scoppiare a ridere Berry.

«Sembri un piccolo anatroccolo bagnato.» rise ancora.

«Ma vaffaculo.» disse lui, ridendo comunque.

Dopo aver fatto qualche vasca si erano appartati in un angolo della piscina per parlare tranquillamente. In quel momento Berry era seduto sulle gambe di Dylan e mentre parlavano gli passava le mani tra i capelli lisci.

«Volevo chiederti scusa.» disse all'improvviso il biondo.

«Per cosa, anatroccolo?» Dylan sbuffò una risata.

«Per prima, la gelosia.» sospirò «Ho solo questa costante paura che tu possa scappare o lasciarmi, cioè...guardami: ti ho fatto soffrire, i miei ti odiano e tu potresti avere chiunque...» Berry provò ad interromperlo, ma lui non lo lasciò parlare. «...penso anche che mi spaventa stare insieme a te, perché sei il primo dopo Emily e soprattutto il primo uomo con cui ho una relazione seria, io ti amo e ho solo paura di perderti, quindi ecco perché sono così.» finì e tornò a respirare normalmente. Era la prima volta che si apriva così e Berry volle piangere.

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora