18. LA MICCIA E IL FUOCO

27 1 0
                                    

(Visto che i nostri protagonisti parlano inglese, quando d'ora in poi i dialoghi saranno così significherà che parlano italiano. <3)

«Non faremo sesso gne gne.» lo scimmiottò Dylan, cercando una bustina di lubrificante nel portafoglio. Berry non sapeva come erano finiti entrambi nel bagno dell'aereo, senza pantaloni, cercando di non farsi sentire dagli altri passeggeri. O meglio, lo sapeva, ma non voleva accettarlo. Aveva resistito una misera mezz'ora e non gli piaceva perdere.

«Vaffanculo Dylan-» gemette il riccio seduto sul lavandino, mentre l'altro gli leccava il collo, mordicchiando un po'. Dylan prese a spingere con l'indice sulla sua entrata e lui non potè far altro che gemere pregandolo di dargli di più. Il biondo per non farsi sentire dovette zittirlo con un bacio a bocca aperta. Aggiunse poi il secondo e il terzo dito, sforbiciando e arricciando le dita, andando sempre più a fondo verso la prostata di Berry. «Cazzo, lì.» ansimò questo mordendo la spalla del biondo, fece scendere poi una mano verso i boxer di questo, iniziando a masturbarlo. Andarono avanti così per poco, perché Berry si riversò tra i loro corpi, sporcando la maglia ad entrambi.

Senza lasciare il tempo a Dylan di capire qualcosa, si inginocchiò e prese la sua erezione in bocca iniziando a succhiare. Gli bastarono pochi affondi per far venire il biondo, ingoiò tutto e si rialzò, sorridendo timido.

«Cazzo, sei fantastico.» Dylan lo baciò con foga prendendogli il viso tra le mani.

«Dovremmo ripulirci almeno le maglie.» disse ancora un po' frastornato guardando la sua maglia e quella del suo ragazzo.

«Credo che con un po' d'acqua andrà via.» rispose semplicemente Dylan, con un'alzata di spalle. Aprì l'acqua e iniziarono a sciacquarsi la maglia, tentando di togliere almeno la macchia dello sperma di Berry.

«Ci sarà la coda fuori?» chiese lui, preoccupato.

«Nah, non siamo durati molto.» ridacchiò l'altro.

«Parla per te.» lo spinse scherzosamente.

«Io sono venuto per ultimo.» si vantò Dylan.

«Vai a farti fottere.» Berry gli fece la linguaccia.

«Se vuoi ti fotto io, con le mie dita, di nuovo.» rispose a tono, ammiccando, tirandoselo contro e mordicchiandogli il lobo dell'orecchio.

«Sei impossibile, perché sto con te?» se lo scansò di dosso sbuffando.

«Perché sono furbo, carismatico, bello, sexy, dotato, devo continuare?» iniziò ad elencare alzando le dita. Berry voleva prenderlo a schiaffi, investirlo, baciarlo e fargli un pompino. Non in quest'ordine. Era indeciso, diciamo.

«No, tranquillo, ora ritorniamo a sederci» Dylan rise per la sua espressione e gli diede un bacetto sulla guancia.

Per fortuna fuori c'era solo una vecchietta che non sembrava essersi accorta di nulla e una hostess alquanto sconvolta.

Si sedettero di nuovo, Emily a guardarli male, ma poi si girò con un sorriso più che inquietante. «Allora ragazzi, come mai vacanza in Italia? Io sono qui per affari, sapete sono una modella» come se ce ne importasse, tesoro.

I due si guardarono un po' di sottecchi poi Berry prese la parola. «Andiamo dai nonni di Dyl per due settimane, un po' per festeggiare, un po' per staccare. Per chi lavori, Emily?» rispose tranquillamente, mentre il sorriso della ragazza traballava alla frase "dai nonni di Dyl".

«E cosa festeggiate?» chiese ancora, ignorando totalmente la sua domanda. Ma questa non si faceva i fatti suoi?

«Un mese insieme.» continuò con la sua tranquillità anche se voleva strapparle la testa a morsi.

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora