19. NON È CHE MI FARESTI UN CORSO PIÙ CHE ACCELLERATO SU COME RICAMARE?

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«Ehi, Berry?» sentì una voce sussurrargli nell'orecchio, qualcosa gli picchiettargli la guancia. Berry borbottò in risposta. Sentì un po' di trambusto vicino a sé e poi un peso sulla sua schiena. «Orgh» sbuffò per il dolore.

«Dai, scendi...non puoi dormire tutto il giorno anche oggi.» Dylan saltellò sulla sua schiena e Berry stava solo cercando di non soffocare sul momento.

«Ti aspetto sotto per colazione.» gli disse ancora dandogli un bacio sulla guancia e poi scendendo dalla sua schiena. Altri rumori e poi il silenzio.

Si alzò a sedere e si stropicciò gli occhi e si guardò intorno. Era stravolto un po' dal giorno prima. "Stravolto" perché "stanco morto siamo stati tutto il giorno a poltrire e a farci pompini in camera" era troppo lungo.

Scese dal letto barcollando un po' scese dalle scale del soppalco (rischiando di ammazzarsi) e (sempre cercando di non morire) andò al piano di sotto.

In cucina c'era solo Dylan seduto su uno degli sgabelli della cucina.

«Ben svegliata, bella addormentata.» sorrise il biondo bevendo un po' di quello che sembrava succo di frutta.

«Mmh...sonno.» bofonchiò salendogli in braccio, avvolgendo braccia e gambe attorno a lui e strofinando il naso sul suo collo.

«Tesoro, ci siamo rilassati abbastanza ieri, mangia qualcosa.» Berry si tirò su di colpo ricordandosi che giorno era: il 10. Il loro mesiversario.

Gli prese velocemente il viso tra le mani e lo baciò.

«Buon mesiversario.» disse con voce roca, sorridendo.

«Anche a te, piccolo.» rispose l'altro dandogli un altro bacetto «Abbiamo succhi al mango, tè, caffè, biscotti, cereali e yogurt.» disse e in quel momente gli ricordò molto sua nonna, tutta concentrata a farlo mangiare.

«Grazie, Dyl.» lo baciò ancora e si alzò a prendere yogurt e cereali, versandosi del succo.

Mangiò lentamente guardando Dylan leggere qualcosa sul giornale italiano.

«Ginevra e Marco?» chiese visto che non li aveva visti da ieri sera a cena.

«Da qualche parte al mercato credo.» rispose continuando a guardare il giornale «Io ora me ne andrò.» lo chiuse e si alzò.

«Perché?» chiese indispettito.

«Per prepararti la sorpresa.» lo rassicurò dandogli un bacio sulla guancia.

«E io cosa faccio?» prese un sorso di succo al mango. Era sottovalutato.

«Fai un giro, poi fatti bello per le sette di questa sera.» gli pizzicò una guancia e si allontanò verso le scale.

«Okay, girerò un po' la città.» disse allora finendo il suo yogurt e seguendolo al piano di sopra.

«Bravo.» gli diede una pacca sul sedere e poi un bacio in fronte.

Si cambiarono, poi Dylan scappò via dandogli un bacio e lo lasciò solo.

Rifletté un po' e decise che non sarebbe stato male andare a Torino, non era tanto lontano, avrebbe preso il treno, si sarebbe fatto un giro nei negozi, preso un regalo a Dylan e poi sarebbe tornato in tempo per la cena.

Lo disse a Ginevra che lo accompagnò alla stazione e lo aiutò a prendere i biglietti.

«Grazie Ginevra.» disse in italiano.

«Di niente tesoro.» gli rispose lei in inglese. Sembrava funzionare molto bene questo metodo, con Marco, invece, parlava solo inglese, dato che lui si ostinava a volerlo parlare perché "ho tradotto per italiani questa lingua per 40 anni, ora preferisco fare il contrario".

Bantry || Dylan & BerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora