"Perché oggi sono ancora qui" questo è quello che mi ripetevo ogni giorno, ma non oggi, avevo preso una decisione di poter vivere a modo mio, finalmente dopo tanto tempo e dedicarmi a me stessa a differenza di quello che facevo, cioè preoccuparmi per gli altri, ma come avevo detto prima oggi sarebbe cambiato tutto.Avevo un aero che mi stava aspettando, questo sarebbe stato il grande giorno, con la scusa di partire per andare a vedere due concerti sarei rimasta lì per un anno in Corea, specificamente a Seoul, finalmente dopo diversi mesi che conoscevo i miei nuovi idoli avrei avuto la possibilità di portarli incontrare, ricordo ancora quel giorno, la prima cosa che feci e buttare tutto e rinnovare la mia stanza si perché prima seguivo un altro gruppo, diciamo che era stato l'unico che mi ha salvato dalla mia depressione, ma una volta che si fossero divisi, si esatto sto parlando dei famosi One Direction, cadetti per una seconda volta in quella depressione e finalmente dopo 3 anni incontrai quasi per caso gli Ateez e Bts.
Dopo anni di sofferenze oggi avrei cambiato tutto di me e della mia vita, avevo già tutto pronto, ma ancora non mi sono presentata per bene sono Elisa e ho 21 anni, ho frequentato la facoltà di ragioneria e sono specializzata in questa facoltà, ho anche frequentato un corso di fotografia e lavoravo scattando foto e modificandoli a mio piacimento, tutti mi facevano i complimenti per le mie abilità nel fare diventare una brutta fotografia in qualcosa di straordinario.
Questo più che un lavoro io lo consideravo un hobby, perché mi era sempre piaciuto cantare e mi esercitavo molto durante il giorno per migliorare la mia voce nella speranza che un giorno io possa diventare una cantante, cosa che non penso succederà mai visto che ho già un lavoro, e diciamo che questa cosa sarebbe stata un'altra motivazione a convincere mia madre a lasciarmi trasferire in Corea, perché la persona con cui lavoravo il mio capo, aveva fatto notare le mie foto a una persona molto importante in Corea, non so chi sia perché non me l'ha detto, l'unica cosa che mi disse fu "andrai in Corea, e ci devi restare lì per un anno" e per questo motivo che oggi mi trovavo con un valigia pronta e un borsone con tutta la mia attrezzatura per lavorare, in più un borsa contenente la mia tastiera, già avevo anche imparato nel tempo libero a suonare la pianola, ricordo che il mio maestro di musica il primo giorno che mi incontro mi disse "tu sei una persona che ama suonare il pianoforte" nonostante io abbia deciso di iniziare il corso per voler imparare il violino, a lui non importava mi insegno tutto della pianola.
A distrarmi fu la persona che annunciava la partenza del mio aereo, così mi alzo per l'ultima volta prendendo tutto e mi dirigo verso l'entrata del mio aereo, mi sedo al mio posto assegnato e aziono la musica pronta per la mia avventura che non sapevo dove mi avrebbe portata.
Appena atterra l'aereo, mi alzo prendendo i miei bagagli mi dirigo fuori l'aeroporto, ovviamente non conoscendo il coreano e nemmeno l'inglese, il mio capo aveva assunto un ragazzo che di lì a poco mi avrebbe accolto in quella nuova città, mi avvicino ad un ragazzo che aveva un cartello con il mio nome e mi presento.
-"Ciao, mi chiamo elisa e tu sei..." dissi nella speranza che avesse capito che ero io, la persona che stava aspettando e che io non mi ero sbagliata
-"Ciao, io sono habin e sarò la persona che ti dovrà accompagnare ovunque in modo che tu non abbia problemi col coreano" mi disse sorridente e super gentile, ci dirigiamo fuori l'aeroporto e mi fa salire su una macchina nera, abbastanza grande all'interno, mi accompagno in quello che credevo potesse essere il mio appartamento, invece era il suo avrei vissuto con lui così non avrei avuto problemi con nessuno.Andai a disfare i miei bagagli e sistemare i miei vestiti, entrai in quella che sarebbe stata la mia stanza e appena entrai la prima cosa che notai fu una lunga finestra che dava una bella vista si vedevano palazzi più grandi del nostro, e un mare infinito dove avrei visto ogni giorno il tramonto, l'unica cosa che mi piace vedere e che non mi stancavo mai di vedere era proprio il tramonto, forse perché ha un significato speciale per me, accanto alla finestra sul lato sinistro c'era una scrivania bianca, sul lato destro c'era un spazio dove avevo già deciso di mettere la pianola, accanto alla scrivania c'era una porta che portava al bagno anche esso molto carino sulle tonalità del rosso e bianco con una bella doccia grande, di fronte dall'altro lato della stanza c'era un letto a una piazza e mezza con delle coperte azzurre accanto al letto c'era un'altra porta che appena aperta rimasi senza parole, era una cabina armadio con tanti scaffali, era molto bella misi la valigia aperta a terra e iniziai a sistemare i vestiti, poi andai a montare la pianola, e infine misi il computer e la macchina fotografica nella scrivania, appena finito di sistemare tutto mi buttai esausta sul letto.
Habin venne a bussare alla mia porta per dirmi che la cena era pronta, mangiamo in rigoroso silenzio visto che io ero abbastanza timida per parlare con lui, appena fini gli chiesi se voleva una mano a pulire ma lui mi ha detto che ci avrebbe pensato lui e che se volevo potevo andare a dormire, così mi alzai andai nella mia stanza, mi infilai nel bagno per farmi la doccia, mi misi il piggiame e mi addormentai per la prima volta felice che la mia vita da quel giorno sarebbe decisamente cambiata.
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ꜱᴇɪ ɪʟ ᴍɪᴏ ꜱᴏʟᴇ, ᴅᴏᴘᴏ ᴜɴᴀ ʟᴜɴɢᴀ ɢɪᴏʀɴᴀᴛᴀ ᴅɪ ᴘɪᴏɢɢɪᴀ❣️ | ᴀᴛᴇᴇᴢ
Fanfiction𝕯𝖔𝖛𝖊 𝖚𝖓𝖆 𝖗𝖆𝖌𝖆𝖟𝖟𝖆 𝖉𝖎 𝖓𝖔𝖒𝖊 𝖊𝖑𝖎𝖘𝖆 𝖉𝖔𝖕𝖔 𝖆𝖛𝖊𝖗 𝖘𝖙𝖚𝖉𝖎𝖆𝖙𝖔 𝖊 𝖆𝖛𝖊𝖗 𝖋𝖗𝖊𝖖𝖚𝖊𝖓𝖙𝖆𝖙𝖔 𝖉𝖎𝖛𝖊𝖗𝖘𝖎 𝖈𝖔𝖗𝖘𝖎, 𝖙𝖗𝖔𝖛𝖆 𝖚𝖓 𝖑𝖆𝖛𝖔𝖗𝖔 𝖈𝖍𝖊 𝖌𝖑𝖎 𝖕𝖊𝖗𝖒𝖊𝖙𝖙𝖊𝖗à 𝖉𝖎 𝖗𝖊𝖆𝖑𝖎𝖟𝖟𝖆𝖗𝖊 𝖎𝖑 𝖘...