Capitolo 8

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Non avevo messo nessuna sveglia la sera prima, troppo stanca dalle forte emozioni che ho avuto, mi sveglio e quasi mezzogiorno, quindi mi vesto con un pantalone beige, una maglietta verde e le scarpe nere, mi lavo e dopo che fini scesi e dopo diverse lamentazioni di habin che mi supplicava di mangiare e io rifiutavo, uscì con il telefono e un paio di cuffie avevo bisogno di sfogarmi quindi mi dirigo al parco dove ero andata la prima volta, mi scelsi quel posto dove c'era una bella vista e per mia fortuna non c'era nessuno, quindi misi il volume alto e mi misi a cantare e ballare, era l'unico modo in cui mi calmavo definitivamente e dopo un paio di minuti ero già distesa a guardare il cielo, era l'ultima settimana di maggio e già sapevo che non sarebbe stato facile, giugno era praticamente alle porte e sapeva benissimo che cosa sarebbe successo.

Ogni anno precisamente il 28 giugno mi svegliavo all'ospedale, che non ricordavo niente, l'unica cosa che ricordavo era che mi alzavo dal letto e appena guardavo nel telefono che giorno era e vedevo segnato il 25 la mia vista si annebbiava di lacrime e poi il buio più totale, ogni anno era sempre la stessa storia, mia madre mi diceva che passavo tutto il giorno rannicchiata nel bagno a piangere, vomitare e gridare e poi svenivo senza più manco respirare allora lei mi portava all'ospedale e li ci rimanevo per tre giorni, senza svegliarmi il mio cibo erano le flebo, così quando il 28 mi svegliavo mi sentivo come se nulla fosse successo e dopo due giorni di tenermi sotto controllo ritornavo a casa.

Cosi ancora con poche forze mi alzo con la schiena da terra rimanendo seduta rimasi a guardare il tramonto, e li mi senti più tranquilla, come avevo scritto nella lettera era come se mi padre fosse lì con me e sarei stata di nuovo al sicuro, ma sapevo già che appena l'indomani mi sarei svegliata sarei stata di nuovo sola, quindi mi alzai e mi diressi a casa e mangiai qualcosa sotto le continue richieste di habin, ma mangiai poco solo due forchettate di pasta solo per fare felice habin e non farlo preoccupare, insomma era da poco che ci conosciamo e lui non sapeva tutto di me, almeno se sapeva qualcosa L'essenziale per vivere con me gliela aveva detto il mio vecchio capo, sali in camera mia, mi lavai, mi misi il piggiame e poi mi addormentai.

ꜱᴇɪ ɪʟ ᴍɪᴏ ꜱᴏʟᴇ, ᴅᴏᴘᴏ ᴜɴᴀ ʟᴜɴɢᴀ ɢɪᴏʀɴᴀᴛᴀ ᴅɪ ᴘɪᴏɢɢɪᴀ❣️ | ᴀᴛᴇᴇᴢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora