Il giorno dopo a svegliarmi ci penso la mia solita sveglia, oggi sarebbe stato il mio primo giorno di lavoro, mi alzai, mi feci la doccia e mi vesti con pantaloni neri stretti neri, una camicia blu e delle scarpe da tennis bianche, mi truccai con un ombretto blu che facevano un gran contrasto con i miei occhi verdi, mi sciolsi i capelli e ci misi un fermaglio per farli stare fermi, misi anche i bracciali e le collane che ero solita mettere sempre perché anche esse avevano dei significati, visto che mi collegavano alla mia migliore amica.Io e lei siamo amiche da poco tempo, ma posso dire di conoscerla da una vita perché è proprio come me, condividiamo tutto, sembriamo quasi delle sorelle visto che abbiamo anche la stessa età, e qui bracciali li aveva anche lei, era una cosa che aveva imparato a fare, avere gli stessi oggetti, ritornai in me e scesi a fare colazione.
-"Buongiorno habin, anche tu devi venire con me a lavoro" dissi io facendolo girare "anche perché non so nemmeno chi sia la persona che dovrò incontrare" aggiunsi dando voce ai miei pensieri
-"Buongiorno anche a te, e si dovrò esserci anche io così non avrai problemi con la lingua coreana visto che non la conosci" mi disse appoggiando una tazza con un piatto dove c'erano diversi biscotti
-"Io conosco bene la persona che dovremmo incontrare" disse e vendo la mia faccia stranita, "ho chiesto al tuo capo cosa ti piaceva e cosa no, spero che vada bene" aggiunse e io annui
-"Capito quindi cosa puoi dirmi di questa persona" gli dissi mangiando un biscotto
-"Per ora non posso dirti niente, appena sarai lì ti spiegherò tutto in base a quello che ti dice in coreano, spero di tradurre bene perché anche se non è la prima volta che lo faccio, ma ho sempre paura di sbagliare, quindi perdonami se sbaglio qualcosa" mi disse un po preoccupato
-"Tranquillo non ti preoccupare, piano piano ci faremo l'abitudine, magari tu potrai insegnarmi il coreano e io aiutarti con l'italiano anche se già vedo che non hai alcun bisogno di correggerlo" gli dissi volendo tranquillizzarlo e mettendolo a suo agio, in fono un po la capivo la sua preoccupazione ed era la stessa della mia, ma lui non aveva alcun problema, parlava l'italiano meglio di me
-"Magari ti posso insegnare qualcosa in siciliano, visto che sono siciliana" gli dissi sorridente
-"Wow la Sicilia è molto bella ho visto Palermo una volta per due giorni, e stato bello ne sarei felice di impare sempre cose nuove" mi disse felice mangiando anche lui un biscotto e bevendo dell'acqua
-"Bene allora sarà fatto andiamo" dissi alzandomi e facendogli capire che era il momento di andare, e lui annui, ci avviciniamo alla porta mettendoci le scarpe, prese le chiavi e chiuse la porta scendiamo le scale e usciamo dall'edificio, apre la macchina e mi siedo curiosa e ansiosa di quello che succederà, ovviamente con me non avevo portato nulla, perché sapevo che il primo giorno era per conoscere la persona per cui avrei lavorato e per capire un po super giù cosa dovevo fare lì, così con la radio accesa ci mettiamo in camino verso una metà a me sconosciuta.Dopo un po arriviamo nel posto in cui avrei lavorato, appena scesa dalla macchina si presenta davanti ai miei occhi un edificio semplice, pareti bianche e finestre grandi sulla tonalità dell'azzurro, ci avviciniamo alla entrata e io mi guardo attorno ammirando la reception, mentre habin parla con la ragazza seduta dietro il bancone, non sembrava una reception, c'era un grande spaziale a sinistra c'era un corridoio con diverse sedie e tavoli e più in fondo si presentava un piccolo bar, pronti a servirti tutto ciò che volevi a destra c'erano due ascensori, che ogni tanto si aprivano e facevano uscire le persone per poi chiudersi una volta fuori e accanto le scale, a distrarmi fu proprio habin che mi conduceva verso gli ascensori, e li apri gli occhi terrorizzata.
-"Dobbiamo prendere per forza l'ascensore, a che piano si trova" dissi facendo dei passi indietro
-"Si trova al penultimo piano, non pensa che conviene prendere le scale" mi disse con fare ovvio ma non sapeva che io avevo la claustrofobia
-"Non ti preoccupare" aggiunse spingendomi verso l'entrata, appena le porte si chiusero inizio a mancarmi il respiro e il mio corpo a tremare, speravo che questa tortura finiva presto, appena vidi le porte aprirsi scivolati fuori velocemente e mi misi una mano nel petto cercandomi di regolarizzare il respiro, nel frattempo anche habin mi raggiunse
-"Tutto bene?" mi disse preoccupato
-"Si" dissi con finto sorriso, non volevo che nessuno sapesse della mia paura, perché era una cosa stupida per me avere paura degli ascensori, visto che mai mi è capitato di rimanerci chiusa, ma avevo sempre evitato da quando ero piccola, penso che fosse un qualcosa che è nato con me stessa, non era l'unica paura che avevo, nonostante le mie fossero così stupide erano anche strane, avevo tipo paura di un ascensore ma potevo benissimo stare chiusa al buio nella stanza chiusa senza avere alcun problema, avevo paura dell'altezza quando guardavo in giù mi venivano forti giramenti di testa come se dovessi svenire da un momento all'altro, ma l'aero lo prendevo tranquillamente senza avere alcun problema, ero abbastanza strana ma ero io, mia madre me lo diceva spesso tu non sei normale, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine, fra il cibo che mangiavo, fra il guardaroba abbastanza strano per gli altri ma per me era abbastanza normale, ero fatta così.Arriviamo alla fine di un corridoio e lui busso ad una porta che dopo aver ottenuto il permesso da entro la apri, appena entrai mi trovai una splendida vista abbastanza alta infatti camminavo attaccata al muro perché mi sembrava di essere in cornicione, le pareti erano bianche e la scrivania nera con due sedie nere e un signore seduto dall'altro lato, vidi lui fare un inchino mentre io ero ancora attaccata alla parete ferma col respiro spezzato.
-"Vieni a sederti, lui è... " mi disse habin tranquillo, ma lui lo interrompe alzando la mano dicendo qualcosa in coreano
-"Oh... Non lo sapevo" disse sorpreso, cosa che ero anche io neanche lo conoscevo, come faceva a sapere della mia paura dell'altezza
-"Cosa?" dissi visto che non avevo capito nulla di quello che aveva detto
-"Non sapevo che avevi paura dell'altezza e degli ascensori" disse dando voce ai pensieri "me lo ha detto proprio adesso il signor Park Seonho" aggiunse presentandolo, e lui sentendo il suo nome fece un piccolo inchino con la testa e io lo copiai, dopo si giro verso habin dicendo altre cose in coreano che io ovviamente non capi e quindi a piccoli passi mi avvicinai alla sedia incuriosita di quello che stava dicendo.Poi appena fini di parlare, habin si giro verso di traducendo quello che aveva detto prima quello che doveva essere la persona con cui avrei lavorato.
-"Park Seonho, mi ha detto che poi semplicemente chiamarlo Seon, dovrai fare delle foto a qualunque cosa ti ispira e modificandola a tuo piacimento, dovrai fare almeno 100 foto da consegnare entro due settimane, ma per ora ti vuole portare in un studio fotografico perché vuole vedere come sei abituata a lavorare" mi disse alzandosi, perfetto avevo tre giorni compreso oggi per fare le fotografie, convinta di potercela fare mi alzai io felice di dimostrare il mio metodo a qualcuno di nuovo.Usciamo dalla stanza e ci spostammo verso la fine del corridoio, stranita lì segui e appena feci dei passi in avanti, vidi una scala che prima non avevo visto, finito le scale mi si presento una grande stanza con una scrivania alla mia sinistra con un computer, e davanti a me un piedestallo con la macchina fotografica che puntava alle pareti bianche alla mia destra c'era una lunga tenda che oscura a la vista della finestra e li ne ero completamente grata così non avrei avuto problemi a concentrarmi nel mio lavoro, così presi habin con la mano e lo posizionati di fronte alla fotocamera, lui all'inizio era irrigidito, ma poi dopo un piccolo cenno di testa da parte di Seon e un mio sorriso si tranquillizzo, andai verso la scrivania e presi degli oggetti, presi una semplice collana con un piccolo ciondolo glielo misi e gli aggiusta un po i capelli, mi allontanò un po cercando l'angolatura perfetta, lo posizionai come avrei immaginato nella mia testa, andai dietro la fotocamera e scatti una foto e subito dopo spunto una foto di lui nel computer, era già bella ma decisi di renderla perfetta, appena fini di renderla al modo mio mi girai verso di loro.
-"Di solito sono abituata a prendere dei appunti prima di modificare la foto, buttando delle idee, ma con questa foto non ho avuto problemi visto che già era bella senza niente" dissi spostandomi di lato e mostrai a loro la foto, si mostrò davanti a loro un habin con il braccio sinistro lungo i fianchi, la mano destra sopra i capelli, lo sguardo serio e la bocca leggermente aperta, lo sfondo era azzurro che dava un fortissimo contrasto con i suoi capelli neri, ma facevano risaltare i suoi occhi di colore blu chiaro e una specie di nebbia che lo copriva attorno, rimasero a bocca aperta di quanto era venuta spettacolare quella foto.
-"Wow sono davvero io quello" disse indicando la foto, e annui fiera di essere brava nel mio lavoro, Seon disse qualcosa in corano e habin me lo tradusse "Ottimo lavoro, sapevo già che eri brava, ma ora non ho più nessun dubbio consegnami questo lavoro, e poi ti darà un altro compito" mi disse mentre scendevamo le scale e soffermandosi davanti la porta dell'ufficio di seon.
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ꜱᴇɪ ɪʟ ᴍɪᴏ ꜱᴏʟᴇ, ᴅᴏᴘᴏ ᴜɴᴀ ʟᴜɴɢᴀ ɢɪᴏʀɴᴀᴛᴀ ᴅɪ ᴘɪᴏɢɢɪᴀ❣️ | ᴀᴛᴇᴇᴢ
Fanfiction𝕯𝖔𝖛𝖊 𝖚𝖓𝖆 𝖗𝖆𝖌𝖆𝖟𝖟𝖆 𝖉𝖎 𝖓𝖔𝖒𝖊 𝖊𝖑𝖎𝖘𝖆 𝖉𝖔𝖕𝖔 𝖆𝖛𝖊𝖗 𝖘𝖙𝖚𝖉𝖎𝖆𝖙𝖔 𝖊 𝖆𝖛𝖊𝖗 𝖋𝖗𝖊𝖖𝖚𝖊𝖓𝖙𝖆𝖙𝖔 𝖉𝖎𝖛𝖊𝖗𝖘𝖎 𝖈𝖔𝖗𝖘𝖎, 𝖙𝖗𝖔𝖛𝖆 𝖚𝖓 𝖑𝖆𝖛𝖔𝖗𝖔 𝖈𝖍𝖊 𝖌𝖑𝖎 𝖕𝖊𝖗𝖒𝖊𝖙𝖙𝖊𝖗à 𝖉𝖎 𝖗𝖊𝖆𝖑𝖎𝖟𝖟𝖆𝖗𝖊 𝖎𝖑 𝖘...