ꜱᴇɪ ɪʟ ᴍɪᴏ ꜱᴏʟᴇ, ᴅᴏᴘᴏ ᴜɴᴀ ʟᴜɴɢᴀ ɢɪᴏʀɴᴀᴛᴀ ᴅɪ ᴘɪᴏɢɢɪᴀ❣️ | ᴀᴛᴇᴇᴢ

Capitolo 9

Passarono in fretta quei giorni e manco me ne ero accorta, visto che avevo del lavoro da fare e non fu l'unica cosa a farmi svagare dai pensieri, visto che ogni volta che uscivo incontravo sempre quel ragazzo, era strano non aveva mai avuto la possibilità di parlargli, visto che la maggior parte delle volte lo incontravo quando ero da sola, e anche quando lo vedevo da lontano quando ero habin, non avuto manco il tempo di chiamare habin dicendogli che quel ragazzo era lì che già era scomparso.

Ed ora mi trovavo in compagnia dei bts, era strano aveva solo mandato un messaggio a jimin dicendogli che quello era il mio numero, non mi aspettavo di certo che lui mi avesse chiamato dicendomi che sarebbe venuto a passare dei giorni con noi, era abbastanza scioccata appena me l'aveva detto, ricordo ancora ciò che mi disse quel giorno "ti da fastidio se durante questi giorni vengo a stare da voi", mi spiego come il suo manager gli aveva dato dei giorni liberi e lui aveva deciso di passarli con me.

Inizio flashback

All'inizio fu abbastanza strano averlo per casa, anche perché ne io ne habin lo conoscevamo, ma dopo abbiamo imparato a capirlo e stare in sua compagnia era bello, quando io uscivo per lavoro, lui usciva per incontrarsi con il resto del gruppo e poi ritornava da me, anche habin si abituo a jimin tanto che erano diventati migliori amici, senza contare che ogni volta che habin cucinava, disturbava lui e poi mi cerca me che voleva essere difeso, sapendo già che habin non mi avrebbe mai fatto niente, si perché anche il rapporto fra me habin era abbastanza forte da poter abbattere, era ed è la prima persona che mi accolto a casa sua e mi ha trattato come una sorella, diventò più severo dopo che gli raccontai la mia storia, ma mi lasciava abbastanza spazio, in modo di non opprimermi quando stavo male.

Fine flash back

Ma tornando ad oggi, mi trovavo nella mia stanza a prepararmi, mi vesti un vestito leggero oggi fuori c'era abbastanza caldo, visto che eravamo già quasi a metà mese e raggiunsi la cucina vidi jimin fare colazione e mi siedo accanto a lui.
-"buongiorno, come state?" dissi aspettando la mia colazione
-"buongiorno stellina, bene e tu?" mi rispose jimin, per lui ero diventata la stella più bella di tutte, non chiedetemi perché era abbastanza strano anche a me quando mi chiamo così la prima volta, insomma non ero poi così bella, anche se avevo una bassa autostima nei miei confronti, quel soprannome per me era troppo, quando glielo dissi si era offeso perché habin poteva chiamarmi come voleva ma lui no, quindi alla fine senza troppe discussioni accettai il soprannome e mi ci abituai.
-"bene, grazie" risposi ringraziando habin che mi porse la mia tazza di te con i miei biscotti
-"sicuro?" mi disse habin guardandomi in un modo strano per vedere se mentivo, riusciva a capirmi solo guardandomi negli occhi se mentivo o meno, nel frattempo anche jimin gli lancio una strana occhiata, ma io sorrisi e annui in senso positivo, decisi che oggi avrei passato il tempo a casa con loro, avevo concluso ancora una volta il mio lavoro in anticipo e nel frattempo era stata a casa a rilassarmi, guardai il cellulare per controllare le notifiche del mio telefono e per poco non mi strozzai con il biscotto che avevo in bocca, allora jimin incomincio a darmi leggeri colpetti alla schiena e habin mi spinge un bicchiere di acqua facendomi segno di bere e così feci, solo dopo un po realizzai la domanda che mi rivolse prima habin, mi era completamente sfuggito di mente, anche se era grata che non ci aveva pensato più di tanto, ma ora rendendomi conto capivo la preoccupazione di habin, oggi era il 24 giugno, mancavano solo diverse ore e già sapeva cosa sarebbe successo il giorno dopo, infatti  incominciai già  a tremare e a sentire l'ansia salire.
-"tutto bene?" mi disse jimin e annui in senso positivo, era del tutto normale per me, mi capitava ogni anno quindi ci avevo fatto l'abitudine.

Mi alzai ancora tremante e mi diressi seguita dai due in bagno, e feci in tempo a buttare la mia colazione nel water, era solo l'inizio e già i due ragazzi erano preoccupati, mi alzai e mi lavai la faccia ed uscì, mi misi seduta nel divano e accanto a me si sedette jimin, io mi lasciai coccolare da lui, mentre habin preparava qualche cosa da mangiare visto che avevo appena vomitato, nonostante io mi rifiutavo di mangiare habin insisteva, perché non mi avrebbe lasciato digiuna un'altra volta, e anche se non volevo, mangiai sotto la sua guida, ma manco passarono due minuti dal aver mangiato ed ero già nel bagno a vomitare ancora.

Allora habin si arrese non volendomi fare stare peggio, quindi rimasi tutto il giorno cullata dai due ragazzi, nessuno dei tre aveva sentito il bisogno di dormire, c'erano habin alla mia sinistra con le mie gambe di sopra a lui e jimin alla mia destra con un cuscino e la mia testa appoggiata di sopra e mi lasciava alcune carezze nei capelli.

Mi addormentai più velocemente del solito, cosa che non facevo mai, specialmente in quei giorni.

Pov Narratore
Una volta che elisa si era addormentata i due non se la sentivano di lasciarla da sola, ne tanto meno di spostarla se no si sarebbe svegliata, habin lo sapeva elisa poteva anche dormire come un sasso e non sentire nessun rumore, ma appena la toccavi per spostarla lei si svegliava subito, non sapeva come faceva a sentire un rumore, ma sentiva le mani della persona che voleva spostarla e come se non voleva che nessuno la toccava, e diciamolo anche habin aveva letteralmente paura di toccarla, così rimasero a controllarla durante la notte, si divisero gli orari prima riposo jimin e poi habin.

L'orologio del soggiorno segnava le 10:00 quando elisa si sveglio, e quando capi che si trovava nel soggiorno la sua mente prese a viaggiare su quello che era successo ieri, nel frattempo anche habin si sveglio e jimin che era già sveglio appoggiò una tazza di the davanti ad elisa.

Appena elisa realizzo cosa succede ieri, e che oggi era il 25 giugno, i suoi occhi si allargarono tanto come se avesse visto un fantasma, quando se ne accorsero anche i due ragazzi, sapevano tutti e tre che non sarebbe stato per niente facile.