Uscita dall'aeroporto, con la valigia in una mano e il telefono nell'altra chiamai Ashley che sarebbe dovuta venirmi a prendere.
Bip... Bip... Bip, "Ei Elle, sto arrivando, non me ne sono dimenticata è che c'è traffico, aspettami lì, dovrei metterci cinque minuti non di più, scusami tanto, non vedo l'ora di abbracciarti" aggiunse dispiaciuta ma allo stesso tempo felice, sapevo che non stava aspettando altro che incontrarmi e anche se ero stanca dopo il viaggio ero tanto contenta anche io.
Dopo qualche minuto passato a controllare gli ultimi messaggi che mi erano arrivati, sentii in lontananza un clacson suonare e il mio nome ripetutamente urlato da qualcuno.
Alzai immediatamente lo sguardo e la vidi scendere dalla macchina e corrermi incontro, mi abbracciò forte e io feci lo stesso, rimanemmo lì per più di due minuti, finalmente non ero più sola ma tra le braccia della mia migliore amica, che mi era mancata più di ogni altra cosa.
Ci guardammo negli occhi e lei riuscì a percepire la mia stanchezza "Andato tutto bene il viaggio?" Mi chiese sorridendo, "Sì, anche se ho fatto la solita figuraccia" risposi ridendo, "Poi me la racconti!" prese la mia valigia e la mise nel baule mentre io salivo in macchina e sceglievo una canzone da ascoltare nel tragitto.
Mi ritrovai a cantare quel ritornello, era da tanto che non lo facevo più, da quando era tornata in Inghilterra ero più triste del solito, lei è stata l'unica amica che mi ha accettato per come ero, non mi sfruttava e non osava cambiare anche solo una minima parte di me stessa, gli andavo bene così, senza se e senza ma, difetti compresi.
Una volta arrivate, presi la valigia e mi accompagnò dentro casa, piccola ma allo stesso tempo confortevole, mi mostrò il salotto che era ciò che si vedeva per primo: delle pareti bianche e un parquet marroncino, presente in tutta la casa, un divano grande e dalla vista si poteva intuire che era molto comodo, un'enorme televisione che rappresentava un camino con acceso un fuoco e una lampada con una luce molto soft, il tutto trasmetteva molta tranquillità, un vero posto relax.
A separare il salotto dalla cucina c'era una porta scorrevole in legno con dei ricami molto particolari incisi sopra.
Era una stanza con delle grandi piastrelle marroni sulle pareti, la cucina non molto grande, di colore bianco con delle luci incastonate per illuminare il ripiano, un tavolo dello medesimo colore delle mattonelle, 4 sedie nere trasparenti che davano un effetto di contrasto al tutto.
Sopra al tavolo, un vaso di fiori che emanavano un profumo buonissimo, per illuminare la stanza c'era una grande finestra che faceva entrare molta luce, compensata anche con il lampadario molto particolare, nel quale erano presenti gocce di cristallo che scendevano come pioggia.Tornammo in salotto e salimmo le scale che portavano al primo piano, davanti mi ritrovai uno specchio e subito dopo un corridoio che portava in ordine a quattro stanze: il bagno, due camere da letto e un terrazzo.
Mostrandomi il bagno notai che era molto spazioso: le pareti erano grigio chiaro, a terra non c'era più il parquet ma un pavimento completamnete grigio scuro, a destra si trovava una vasca e subito dopo una cesta con dei panni puliti e un ripiano con delle candele accese profumate, alla mia sinistra si trovavano i servizi, accanto il lavandino con un grande specchio.
Una doccia molto con delle vetrate e davanti una finestra coperta con delle tende grigie, non c'erano lampade poiché sullo specchio erano presenti delle luci.Di seguito mi mostrò anche la sua camera che aveva appena finito di arredare, facendo pitturare le pareti di bianco.
Al centro della stanza c'era un letto, ai lati due comodini con delle lampade nere. A destra un armadio con degli specchi e sulla sinistra una scrivania. Dietro la porta era presente una libreria con almeno cento libri ma dubito che abbia letto almeno uno di essi, leggere e studiare non sono il suo forte.La mia camera da letto era più spaziosa di quanto immaginassi: un letto a destra attaccato al muro, un armadio davanti molto grande, una scrivania bianca e una sedia del stesso colore.
Dalla parte opposta si trovava una porta scorrevole che collegava ad un bagno personale, un po' più piccolo dell'altro ma teneva una doccia, i servizi, un lavandino con uno specchio e delle luci sopra, a destra c'era anche un mobiletto dove avrei potuto mettere le mie cose e accanto una cesta per i panni da lavare.Successivamente mi mostrò il terrazzo che a causa del vento era pieno di foglie ma appena sarebbe arrivata la stagione più calda avrebbe sistemato mettendo dei divanetti, un ombrellone con un tavolino.
Mi affacciai, una bellissima vista ed ero meravigliata della casa in cui viveva.
Ritornammo al piano terra e mi mostrò il giardino, tenuto molto in ordine, fiori e tutto molto curato.
Sul retro della casa c'era un garage con un'altra macchina, un barbecue per l'estate, varie scatole e attrezzi che sarebbero potuti essere utili nel caso servisse riparare qualcosa.Mi portò dall'altra parte del giardino dove c'era un'enorme piscina, stupenda, con dei lettini e delle pareti alte bianche probabilmente per mantenere la privacy.
Mentre la stavo ringraziando, mi corse incontro un cane tutto nero non molto grande, iniziai a coccolarlo, "Da quando hai un cane? Non me lo hai mai detto!" dissi spontaneamente ridendo.
"Lei è Willow, la cagnolina di mio fratello, devo tenerla per qualche settimana, è dovuto partire per lavoro e non poteva portarla con sé, spero non ti dia fastidio, mi sono dimenticata di avvisarti di questo particolare" le sorrisi tranquillizzandola del fatto che non mi avrebbe recato nessun disturbo.
"Ma scherzi!? È bellissima, e poi è tanto affettuosa, nemmeno mi conosce e mi riempie subito di baci" continuai, notai però uno sguardo abbastanza strano da parte della mia amica, "Perché m guardi in quel modo?" dissi poiché anche pensandoci non stavo facendo nulla di male, "Di solito non si comporta così con gli 'sconosciuti', inizia a diventare matta perché ha paura, non lo fa nemmeno con me che mi conosce da anni, mi sembra che tu le piaccia, il che è alquanto strano" disse lei, minando le virgolette.
Riprese dicendo "Devo sbrigare delle commissioni ma sono a casa per le 18:00, se per te va bene stasera ordiniamo delle pizze, ah e potresti portare a fare un giro Willow? Dovrei farlo io ma non la sopporto quando tira il guinzaglio, con te la vedo più tranquilla, ti prego fallo per me" mise le mani sulle mie spalle "Ma certo, giro nei dintorni, faremo una bella passeggiata e ci divertiremo" rivolsi un occhiata alla piccola cagnolina e sorrisi ad Ashley che fece lo stesso, prese borsa, chiavi e uscì di casa lasciandomi da sola con Willow.
Mi misi alla sua altezza "Allora, andiamo a fare un bel giretto?" come se mi avesse capito abbaiò e iniziai a cercare il guinzaglio.
Dopo aver girato casa per 10 minuti, lo trovai, glielo misi, presi un giubbotto, le chiavi di casa di cui aveva fatto una copia per me Ashley e uscii.
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"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ
Fanfiction𝘚𝘶𝘤𝘤𝘦𝘥𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘢𝘴𝘰. 𝘋𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘰. 𝘜𝘯 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘢𝘭𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘣𝘪𝘻𝘻𝘢𝘳𝘳𝘰. 𝘜𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘷𝘪𝘴𝘪𝘷𝘰. 𝘛𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢. •𝟏𝟓/𝟎𝟐/𝟐𝟎𝟐𝟏• •𝟐𝟒/𝟎𝟔/𝟐𝟎𝟐𝟏• #1 drammi 30/05/2021 #1...