𝐗𝐗𝐗𝐈𝐗

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"Eccomi" dissi sedendomi, alzò lo sguardo dal telefono posandolo su di me, "Di che cosa volevi parlarmi?" continuai ricordandomi la frase detta poco prima la chiamata fatta da Ashley.

"Nulla, tranquilla, tutto bene?" riferendosi alla telefonata, "Sì era tua sorella, non aveva più mie notizie" annuì senza dire altro, "Ti saluta" continuai.

"Ti accompagno alla pasticceria" mi disse lui, "No, tranquillo posso andare anche a pied.." non mi lasciò nemmeno terminare la frase "Era un affermazione piccola Elle" alzai gli occhi al cielo e lui con un ghigno sul viso mangiò un pezzo di pane tostato.

Finimmo la colazione e quando stavo per prendere entrambi i piatti per lavarli mi fermò, "Ci penso io, vai a cambiarti" alzai le sopracciglia, "Non guardarmi così, sono capace" disse spingendomi verso le scale ed entrambi ridemmo.

Poco prima che potessi andarmene mi girò prendendomi dai fianchi e mi baciò, sul mio viso comparve un sorriso seguito dal suo, mi girai diretta verso la nostra camera.

Dato che mi ero già fatta la doccia, dovevo solo vestirmi, in quel momento avevo una maglietta molto larga nera e dei pantaloni che se dovevo dirla tutta erano del pigiama, ma nessuno si era accorto di questo particolare, il tutto per colpa di ciò che era successo quella mattina.

Aprii l'armadio scegliendo che cosa mettere e questa volta potevo andarci con calma, presi un completo della tuta grigio e le scarpe abbinate, spruzzai del profumo e mi truccai leggermente per non sembrare uno zombie, data la mia carnagione molto chiara.

Nel momento in cui ero quasi pronta entrò Tom nella stanza sorridendo, andai in bagno lasciando la porta aperta, "Cavolo Elle" dissi ad alta voce guardandomi allo specchio, mi ero dimenticata dei miei capelli, erano uno schifo ed ancora bagnati, s...

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Nel momento in cui ero quasi pronta entrò Tom nella stanza sorridendo, andai in bagno lasciando la porta aperta, "Cavolo Elle" dissi ad alta voce guardandomi allo specchio, mi ero dimenticata dei miei capelli, erano uno schifo ed ancora bagnati, sulla soglia della porta comparve Tom, "Che è successo?" mi scrutò per capire che cosa avevo di male.

"Guarda i miei capelli" mimai una faccia schifata alla quale lui rise, "Questa mattina non volevo asciugarli per non farti svegliare" non rispose, si avvicinò prendendo l'asciuga capelli nel cassetto, lo attaccò alla presa, "Posso?" sorrisi e mi girai.

Prese anche la spazzola e iniziò con molta cautela, pensando che magari mi potesse fare male, lo guardavo attraverso lo specchio, era così concentrato e così dannatamente bello.

Una volta finito mi passò anche la piastra, gli sorrisi dicendo che non c'era bisogno, non volevo che facesse tutto lui ma insistette e allora lo lasciai fare, si stava prendendo cura di me, come potevo non amarlo.

Una volta finito mi voltai prendendogli il viso tra le mani e lo baciai, sussurrando un grazie tra un bacio e l'altro, lui mi strinse forte abbracciandomi, era tutto ciò di cui avevo bisogno, stare tra le sue braccia, come se fossi in un posto sicuro in cui lui mi proteggeva.

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora