𝐋𝐈𝐕

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Per gli ultimi giorni prima della partenza, Sharon mi disse di prendermi una pausa dal lavoro, così senza obbiettare accettai, anche se non lo consideravo una cosa pesante.

Passai gran parte del pomeriggio sul divano insieme a Willow, tra coccole, film e cibo.
Ad interrompere la quiete e tranquillità era il campanello, con molta non voglia mi alzai e andai ad aprire la porta mostrando così la figura della mia migliore amica.

"Sono tornata dalla mia Elle, non sei contenta?" disse subito, mi spostai facendo spazio per farla entrare, "Sisi certo" risposi con una smorfia, "Ma che str..." prima di lasciarla terminare con una brutta parola, salutai Noah che era rimasto a guardare la scena trattenendo le risate.

Passammo un'intera ora a parlare di varie cose, tra cui la visita fatta il giorno prima, purtroppo non si può ancora scoprire il sesso del bambino ma in ogni caso hanno deciso che faranno il classico baby shower per annunciarlo.

"Non vedo l'ora di organizzare tutto nei minimi dettagli, ho già l'adrenalina nel sangue, sarà tutto perfetto" dissi io, "Non avevamo dubbi, se dietro a tutta la festa c'è la mia migliore amica è ovvio che sarà bellissimo" mi sorrise.

"Io sono d'accordo ma devo proprio scappare, devo andare a ritirare dei pacchi per lavoro" parlò Noah che fino a quel momento cercava solo di annuire, "Ci vediamo domani amore, se c'è qualcosa non esitare a chiamarmi" si alzò dalla sedia e diede un bacio alla ragazza che ricambiò.

"Non preoccuparti ci penso io ad Ash, però tengo conto di ciò che hai detto" gli sorrisi e dopo averci salutato un'altra volta andò via.
"Allora amica prepariamo le valige?" domandai, sicuramente pensando già al no categorico da parte sua, in risposta si butta sul divano, "Va bene, ho capito, però domani dobbiamo farle ok?" annuisce e le metto una coperta sulle spalle.

"Andiamo Willow, facciamo un giretto al parco?" chiesi mettendo il guinzaglio alla cagnolina, mi leccò la mano e lo presi come un sí.
Prima di uscire misi il telefono di Ashley sul tavolino vicino a lei così da potermi chiamare in qualsiasi caso, controllai poi che stesse dormendo e dopo essermi messa una felpa, uscii di casa.

Girai per i dintorni senza allontanarmi troppo, la tranquillità di quel posto era una cosa spettacolare, mi misi seduta su una panchina e lasciai girare Willow, ormai era abituata a starmi vicino, la guardai e automaticamente sorrisi fin quando sentii suonare il telefono nella tasca.

"Mamma" dissi, "Tesoro mio, è da un po' che non ci sentiamo, come stai?" chiese lei, "Hai ragione in questi giorni sono stata molto impegnata con varie cose però sto bene, voi?" risposi mentendo, sapendo che si sarebbe subito preoccupata per me poi avrebbe chiesto il motivo e non ne volevo proprio parlare.

"Tutto bene, i tuoi fratelli sono arrivati questa mattina, ora aspettiamo solo te ed Ashley, io e tuo papà non vediamo l'ora, ci manchi" disse, "Anche voi mancate a me ma ci vediamo sabato, ora è meglio se torno a casa, sono venuta a fare una passeggiata con Willow" continuai, "Va bene, salutami Ashley, un bacio" concluse salutandomi.

Prima di rimettere il telefono nella tasca della felpa, istintivamente aprii instagram, trovando una diretta di Tom, ero indecisa, dovevo guardarla oppure fare finta di nulla? sicuramente vederlo non mi faceva stare bene.

Decisi comunque di aprirla, solita scena, lui e la sua chitarra, questa volta però manca una cosa fondamentale che lui ha sempre: il sorriso.
Non è il solito Tom e questo mi fa ancora più male.
"Basta Elle, ti stai facendo del male da sola, la devi smettere, è stato lui a dirti di dimenticarlo ed è quello che cercherai di fare" dissi ad alta voce, così da convincere anche me stessa.

Il tempo stava peggiorando, pensai quasi che stesse per piovere, richiamai la cagnolina che arrivò all'istante, "Torniamo a casa amore?" domandai accarezzandola, abbaiò e fecimo la stessa strada dell'andata.

Iniziò a piovere, alzai il cappuccio della felpa, mentre Willow saltava da una parte all'altra per prendere le goccioline d'acqua prima che si schiantassero sul suolo ancora asciutto.

Senza accorgermene mi ritrovai le guance umide e asciugandomi costatai che non provenivano dal cielo ma dai miei occhi, in quel momento capii il perché volevo vicino a me quella cagnolina, perché in qualche modo era come se da lontano mi stringessi a lui.

Poco prima di entrare, con le maniche della felpa mi ripulii bene gli occhi per evitare le domande da parte della mia amica, poi me la tolsi e asciugai Willow.

Aprii la porta di casa e subito si fondò all'interno, andando a leccare la faccia di Ashley, "Willow ma che fai, sei sempre la solita rompi scatole, volevo dormire" disse mettendosi la coperta sul viso, "Io direi che hai riposato abbastanza, ti ricordo che abbiamo le valige da fare" continuai.

"Si si lo so perfettina, certo che proprio io tra 7 miliardi di persone dovevo scegliermi quella super organizzata" disse lei sottovoce ma la sentii ugualmente, "E io quella disordinata e ritardataria" alzai leggermente la voce per farmi sentire visto che stavo salendo le scale, seguita da Willow.

Entrai in camera, presi la valigia che tenevo sotto al letto, iniziai a riempirla, senza mettere troppe cose visto che dovevo poi portare altri vestiti che avevo lasciato a casa mia in Italia.
"Solo lo stretto necessario" continuai a ripetermi, consapevole che non sarebbe finita così.
Cercai di sistemare più meglio possibile, a distrarmi fu Ashley.

"Non prendertela Elle, dai sai che ti voglio bene" disse in modo forse quasi sarcastico, la guardai inclinando la testa, "Ok, ho capito, sei in quel periodo del mese in cui niente ti va bene" continuò andandosene, "Fortuna che non sarò così per i prossimi otto mesi" abbassò la voce ma visto che lasciò la porta aperta riuscii a sentirla.

"Farai di peggio" le risposi, "Cosa vuol dire che farò di peggio?" tornò nella mia stanza e mimò le virgolette che ripetevano le mie stesse parole.
"Non ti sei informata? Quel piccolo esserino ti farà avere più sbalzi d'umore di me e te messe insieme, aggiungi nausea, stanchezza, dolori e credo che forse e dico forse può essere abbastanza magari ne scopriremo altri" lei attenta ascoltò tutto.

Rimase sconvolta, poi però si mise a ridere, "Davvero divertente, bello scherzo" alzai le sopracciglia, "No, non credo tu abbia capito, dicevo sul serio" andai avanti a piegare i vestiti e li riposi all'interno della valigia.
Non ricevendo alcun tipo di risposta alzai lo sguardo, il suo era letteralmente fissato nel vuoto.

"Dai vedrai che andrà tutto bene, non perforza vengono tutti i sintomi, magari sei fortunata e hai solo la stanchezza, come è successo oggi" mentii cercando di coprire il tutto con un sorriso, "Magari hai ragione tu, mi aiuti vero a fare la mia?" chiese rivolgendosi a ciò che stavo facendo, "Sì, appena finisco vengo in camera tua, 5 minuti e ci sono" mi manda un bacio con la mano ed esce.
Credo che questi suoi nove mesi saranno parecchio lunghi.

Finii e come promesso andai da Ash, "Eccomi" dissi mentre lei stava guardando il computer alla scrivania, "Da cosa iniziamo?" si girò verso di me con la sedia, presi un bel respiro e cominciai, dovevo far stare tutte le sue cose in una sola valigia.

Passammo il resto del pomeriggio a riordinare vestiti, mettere apposto cassetti, scarpe da una parte e dall'altra, un vero casino, tornammo al piano di sotto e stanche ci buttammo sul divano.
"Non lo ricordavo così difficile" parlò Ashley seduta al mio fianco, "Ma se sei rimasta nel letto per tutto il tempo, mi dicevi solo cosa portare e cosa no, ti sembra faticoso?" chiesi.

In effetti, io le facevo vedere i vestiti e lei diceva "sì" o "no" per quelli che dovevo mettere in valigia oppure lasciare nell'armadio.
"Sì, parecchio stancante" ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere, "Scherzavo, grazie per avermi aiutata e comunque prima dicevo la verità, ti voglio davvero tanto bene, non saprei cosa fare senza di te" continuò.

Prima che si mettesse a piangere per gli sbalzi d'umore dovuti al piccolo nella sua pancia, la abbracciai, "Anche io Ash ti voglio un mondo di bene" avrei voluto continuare con "non sarei viva senza di te" ma lo lasciai dentro nella mia testa, senza aprire una ferita ancora non del tutto cicatrizzata.

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora