𝐗𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈𝐈

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Mi svegliai tra le sue braccia, mi concessi qualche secondo per guardarlo, poi mi girai verso la sveglia che stava sul comodino, il sole era fisso in cielo già alle 7:10 di mattina.

Non volevo alzarmi da quel letto, sentivo un vuoto come se la minima distanza che ci separava fosse una mancanza d'aria, dovevamo stare uniti per poter respirare, era questo ciò che sentivo.

Non accorgendomene mi ritrovai a guardare quei lineamenti perfetti sul suo viso, quegli occhi color oceano che non erano ancora aperti e che probabilmente se fosse stato il contrario in questo momento sarei svenuta, quel leggero sorriso che teneva, sembrava dormire davvero bene, spensierato, felice.

Ero incantata e ammaliata da lui, come un angelo, sceso dal paradiso, entrato in un mio sogno, nel quale io per nessuna ragione volevo svegliarmi o per qualunque motivo tornare nel mondo reale.

Presi tutte le forze che avevo nel mio corpo e cercando di non fare rumore mi alzai dal letto, volevo andare a farmi una doccia, vestirmi e scendere per preparare la colazione.

Poco prima di andare verso il bagno, accarezzai Willow che aveva appena aperto gli occhietti, "Buongiorno piccola" sussurrai.
Dopo aver chiuso la porta, mi buttai dritta sotto la doccia, rimasi lì per 10 minuti con l'acqua che scorreva, dicono che i pensieri migliori vengono in questi momenti, credo che chiunque lo abbia detto ha pienamente ragione.

Ho pensato a me, a lui e a noi.
Semplice da dire no? Ma talmente complicato da mandarti in confusione il cervello.
In realtà non sono molto sicura dell'ultima parola, quel 'noi', è vero che ci siamo baciati ma non abbiamo mai avuto l'occasione di parlarne, di capire che cosa davvero saremmo potuti diventare.

Io lo volevo, credo e spero che anche per lui fosse la stessa cosa.
Scacciai via tutti questi pensieri che erano andati in un'altra direzione, prendendo strade differenti, arrivando persino ad un futuro, ad una famiglia.

Ma a cosa pensi Elle? Hai 19 anni e pensi già a dei bambini per di più con un uomo che hai conosciuto da 2 mesi.

Se vogliamo dirla tutta non sei nemmeno fidanzata con lui, magari farà come..

"No" questa volta la parola mi uscì dalla bocca.
Fortunatamente il rumore dell'acqua aveva coperto quel leggero tono di voce, facendo in modo di non svegliare colui che stava beatamente dormendo.

No, no e no.
Tom non sarà mai come lui.

Tom è diverso, non avrebbe nemmeno il coraggio di pensare a farmi del male o ad alzarmi anche solo un dito.

Tom è semplicemente l'uomo migliore che io abbia mai incontrato, gentile, premuroso e altri milioni e miliardi di aggettivi che lo caratterizzano, non escludo il fatto che sia perfetto perché tutti abbiamo dei difetti ma bisogna saperli amare e io lo amo per ciò che è, dentro e fuori.

Ritorno di nuovo in me, con i piedi per terra, svuoto la mente anche se è difficile in questo momento.
Finisco di lavarmi i capelli e spengo l'acqua.
Esco dalla doccia mi asciugo il corpo e non volendo svegliare Tom, strizzo bene i capelli e li lego in uno chignon spettinato.

E in quel momento mi accorgo che ovviamente stupida come sono, in bagno, non ho portato nulla per cambiarmi, avevo solo un accappatoio per di più fucsia, uno di quegli orribili regali fatti dai parenti per Natale, non mi lamento più di tanto perché almeno poteva essere utile e in quel momento era stata la mia salvezza.

Aprii con molta delicatezza la porta, sbirciando fuori notai che non si era nemmeno spostato dalla posizione in cui lo avevo, controvoglia, lasciato.

Facendo dei piccoli passi silenziosi andai dall'altra parte della stanza, dove c'era l'armadio, presi i primi vestiti che mi capitavano e mi spostai verso il cassetto prendendo l'intimo e in modo abbastanza veloce andai dritta verso il bagno, che cosa poteva andare storto?

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora