𝐕𝐈

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Questa volta a svegliarmi fu Ash che si gettò nel letto facendo spaventare anche Willow vicino a me.
"Cavolo Ash che spavento!" misi la testa sotto al cuscino cercando di riprendere sonno.

"Buongiorno Elle, sono quasi le 8:00 io vado ma non addormentarti di nuovo" disse per poi andare verso l'uscita. Dopo una decina di minuti sentii il rumore della macchina e capii che Ashley se ne fosse andata.

Feci le solite coccole a Willow e mi alzai finalmente dal letto, ancora stanca mi avviai verso la doccia.
Mi asciugai i capelli, feci un trucco leggero e mi vestii. Presila borsa, cercai il guinzaglio di Willow e dopo averglielo messo e chiuso a chiave la porta andammo verso la macchina.

Arrivai a destinazione, ormai una seconda casa, la pasticceria di Sharon. Dopo i soliti saluti anche verso Lillow presi a parlare "Vorrei chiederti un enorme favore" Iniziai "So che non stai cercando nessuno da assumere ma magari potrei venire a darti una mano, questo posto è sempre colmo di persone e potrei fare pratica nel parlare meglio inglese" dissi titubante nella mia scelta, pensai che si sentisse obbligata perché sono l'amica di sua figlia quindi mi affrettai a continuare.

"Non aspetto subito una risposta e puoi tranquillamente dirmi di no, se non è ciò che vuoi" ma lei si mostrò subito contraria dalla mia ultima affermazione "Invece credo sia un'ottima idea, insomma, mi serve davvero un po' di aiuto" sorrise e io la abbracciai.

"Ti dispiace se ti lascio qui Willow per un paio di ore?" chiesi "Ma certo, non ti preoccupare, passa più tardi, così ti fermi e possiamo parlare meglio degli orari, davanti a del buon cibo" sorrisi e annuii salutandola.

Uscii e mi diressi subito alla macchina, partii con una meta precisa. Nonostante fosse la prima volta nel vedere la famiglia si Ashley tutta insieme, non volevo presentarmi a mani vuote, così decisi di fare un regalo ad ogni componente.

Entrai in una gioielleria e scelsi a Sharon un bellissimo bracciale argento con delle decorazioni oro. Successivamente in un negozio di abbigliamento, comprai una cravatta blu con dei pois bianchi, molto semplice, sperando di aver rispecchiato i gusti del padre di Ash, pur non conoscendolo.

Per Jonathan, cercai qualcosa che fosse adatto alla sua passione per la fotografia e non cosa migliore se non un album porta fotografie per ricordare i momenti più belli.

Grazie alla mia amica scoprii che Chris ama viaggiare, così decisi di regalargli due biglietti per Parigi, sapendo che avesse una compagna con cui partire, nel posto dell'amore. Per Ashley andai sul sicuro con dei trucchi: una palette con dei colori chiari, che risaltano il suo incarnato e dei rossetti anch'essi sui toni molto caldi.

Una volta finito di fare tutti i regali, trovai questo negozio di animali ed entrai per comprare un giocattolino per Willow.

Finalmente arrivai in macchina, mettendo tutti i sacchetti nel baule, iniziai a guidare per tornare a prendere Willow alla pasticcieria.

"Cavoli ma Ashley ha 3 fratelli, mi manca il regalo per Thomas" frenai di colpo, facendo suonare il clacson alla macchina dietro la mia.
Abbassai il finestrino "Mi scusi" nel frattempo che il semaforo era rosso pensai a quale regalo avrei potuto fargli.

Alzai gli occhi e vidi un secondo negozio di abbigliamento, tentai anche se non ne ero molto convinta.
Appena scattato il verde, cercai parcheggio, notando che la stessa macchina che avevo dietro di me prima, c'era anche ora.

Non feci molto caso e trovai un posto libero, prima che io potessi però parcheggiare, si fiondò una macchina, non ci potevo credere era la stessa di 10 minuti fa e la stessa che mi "seguiva".

Abbassai nuovamente il finestrino,"Stronzo era mio quel posto, c'ero prima io!" urlai con tutta la voce che avevo, ciò che dovevo fare era andare a cercarmene un altro ma prima che potessi dire qualcosa, la persona se ne andò via.

Dopo ben cinque minuti che giravo tra le corsie, finalmente una macchina mi lasciò il posto, così presi la mia borsa e scesi dalla macchina ancora piena di rabbia.
Entrai in questo negozio e iniziai a cercare un qualcosa che potesse andare bene al fratello di Ashley.

Non lo conoscevo e di conseguenza non potevo sapere i suoi gusti, mezz'ora dopo scelsi una giacca nera semplice, sperando di aver preso la taglia giusta andai alla cassa e aspettai in coda il mio turno.

Iniziai ad innervosirmi.
"Sai non è educazione dare dello stronzo ad una persona che non si conosce" sussurrò qualcuno al mio orecchio, mi voltai di scatto spaventata, era la stessa persona con cui feci una figuraccia al parco, Tom.

"Non è nemmeno educazione rubare il posto ad un'altra persona mentre sta parcheggiando!" esclamai io, trascurando la gente che c'era attorno a noi.

Arrivò il mio turno e subito dopo uscii dal negozio, senza degnare di uno sguardo Tom. Arrivai alla macchina e aprii il baule, sentendo una costante sensazione di essere osservata.

"Fatto shopping oggi?" disse ancora lui. Non risposi, mi affrettai a sistemare ma prima di salire in macchina mi fermò,"E dai Elle, non te la sarai mica presa?" chiese bloccandomi la portiera prima che la chiudessi.
"Non chiamarmi Elle, non ci conosciamo nemmeno! E ora spostati che devo andare" risposi io seccata sperando che la conversazione finisse lì.

"Allora conosciamoci" esclamò.
Aprii finalmente la portiera e salii, non abbastanza orgogliosa di me mi girai un istante "No" pronunciai e poi andai lasciandolo da solo in mezzo alla corsia dei parcheggi. Lo vidi dallo specchietto e in qualche modo mi dispiaceva.

La vera me, avrebbe fatto il contrario ma dopo un esperienza che ormai lascio alle spalle, ho creato una corazza che mi permette di tenere lontano qualsiasi persona, so che non sono tutti così ma ci ho messo davvero tanto per venirne fuori, psicologo, perdita di peso, notti insonne, ho avuto la forza di andare a testa alta, di essere nuovamente quella ragazza solare che sono sempre stata.

Mi sono fidata ciecamente di una persona che ritenevo degna del mio amore ma che alla fine mi ha pugnalata alle spalle.

Posso dire con fermezza che ormai mi fido solo di pochi: La mia famiglia, Ashley e la sua, tutte le persone che potevo reputare amici se ne sono andati proprio nel momento del bisogno, quando mi sentivo sola e triste. Quel qualcuno era la mia famiglia o Ashley che non potendomi stare accanto fisicamente, mi chiamava via Skipe, rimaneva tutta la notte aspettando di vedermi chiudere gli occhi e dormire tranquilla.

Erano soprattutto quelle notti che riuscivo ad addormentarmi, sapendo che c'era lei a controllare i miei sogni e ad allontanare i miei incubi. È ha lei che devo tutto, è stata la mia forza per guardare oltre, la fiamma di speranza che io vedevo spenta.

È anche per questo motivo che sono venuta da lei, per creare un nuovo inizio ma non un semplice capitolo della mia vita bensì una nuova storia, un libro migliore con una copertina rigida e delle pagine più forti.

Questa è ciò che sono oggi, grazie a tutti coloro che mi stanno vicino, sostenendo ogni mia scelta, giusta o sbagliata che sia, aiutandomi a superare le difficoltà e gli ostacoli che la vita mi pone.

In quel momento avrei voluto dire "Sì".
"Sì tom, voglio conoscerti, voglio conoscere la persona che sei" ma non l'ho fatto, dopo tutto ciò che ho passato, avere un'altra delusione era l'ultimo dei miei problemi.

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora