𝐋𝐕

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Dopo un quarto d'ora passato a chiacchierare iniziammo a domandarci cosa mangiare per cena, "Pizza?" chiese ma io feci segno di no con la testa, "Sushi" continuò, "In gravidanza non si può mangiare il pesce crudo" risposi io.

"Ok allora io vado a farmi una doccia e tu prepari qualcosa" non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che era già sparita oltre le scale.
Gettai le testa nel cuscino e iniziai pensando a quale piatto potevo cucinare, mi alzai e andai a controllare nel frigo, presi delle bistecche con insalata e pomodori.

Apparecchiai anche la tavola e feci cuocere la carne, tagliai i pomodori e li aggiunsi all'insalata, una volta pronto tutto mi avvicinai alle scale e provai a chiamare la mia amica, "Ashley? È pronta!" dissi alzando la voce per farmi sentire, "Arrivo subito" rispose.

Nel mentre riempii la ciotola di Willow, "Ecco a te piccolina" la coccolai mentre lei mi leccava la mano, la lasciai mangiare e accesi la TV con ancora inserito nei film recenti Harry Potter, automaticamente spostai lo sguardo sul tavolo dove non era stata ancora spostata la lettera, ferma lì dove l'avevo lasciata.

Mi avvicinai, la presi e proprio in quel momento scese Ash, la nascosi dietro la schiena, "Finalmente sei arrivata" le dissi facendo una risata alquanto strana, "Mangiamo? Ho una fame incredibile" si avvicinò e io indietreggiai andando a sbattere contro alla sedia che quasi cadeva a terra.

"Tutto ok?" chiese aggrottolando le sopracciglia, "Sì, bene, alla grande" risi nuovamente per l'agitazione, "Elle c'è qualcosa che vuoi dirmi?" domandò, negai con la testa chiudendo gli occhi, non so il motivo per il quale lo feci, forse per non guardarla e scoppiare, come tutte le volte.

"Eleonora?" esclamò, "Sto bene, inizia a mangiare senza di me, arrivo tra qualche minuto" risposi trattenendo le lacrime, "Ti prego Ell..." non la sentii più perché stavo correndo in camera.

"Perché" urlai, anche se ero sola, "Perché mi stai facendo questo, cosa ho fatto di male per meritarmelo" continuai immergendo la testa nel cuscino con le lacrime che continuavano ad uscire ininterrottamente.

Stringevo ancora quella busta tra le mani, come se fosse l'unico appiglio che mi potesse connettere a lui, la guardai per svariati secondi, forse minuti, un tempo indefinito.

Anche se viviamo in un mondo tecnologico lui aveva deciso di scrivermi una lettera, e probabilmente era l'ultimo dei miei problemi ma essendo una persona educata avevo intenzione di rispondergli, così per chiudere una volta per tutte questa storia.

Non so se avrò mai il coraggio di inviarla ma forse serve più a me che a lui, per mettere in chiaro ogni singola cosa.

Alla veloce mi alzai, presi carta e penna e iniziai a scrivere senza mai smettere, sicuramente non gli avrei mai detto queste cose di persona ma è un modo anche per sfogarmi senza gettare altri problemi addosso ad Ashley.

Caro Tom,
Non so da dove iniziare, ci sono tanti argomenti che vorrei affrontare e cercherò di essere breve perché credo che non ti saresti mai aspettato una cosa simile da parte mia.
La risposta alla tua domanda è "non lo so", magari in un futuro sì ma per il momento il dolore è ancora troppo forte e perdonarti non avrebbe senso, voglio però essere sincera con te, sei stato la causa di molti pianti, lacrime versate e mai avrei creduto che potessi arrivare a tanto.
Rispetto le tue scelte e se pensi sia la decisione giusta da prendere lo accetto ma non ti nego che sarà difficile, ora, andare avanti come se nulla fosse.
Voglio scriverti questa lettera per chiudere un capitolo della mia vita, che è stato importante e lo è tutt'ora, non dimenticherò mai tutti i momenti passati insieme, abbiamo vissuto tante avventure in così poco tempo, ho scoperto diverse cose e forse avrei preferito che fosse finito tutto in un altro modo, penso però che ogni cosa accada per merito o in questo caso per colpa del destino.
Quando mi sono trasferita qui mi sono fatta promesse che credo di non aver mantenuto, "non innamorarti Elle" mi ripetevo davanti allo specchio i giorni prima della partenza; la prima volta che ti ho visto ho incontrato i tuoi occhi con la quale ho stretto un contatto con cui non riuscivo più a staccarmi, colpo di fulmine, tu eri quell'eccezzione alla regola che avrei fatto senza ombra di dubbio.
Poi però ci ho pensato bene e avevo paura di rischiare, di tornare sui miei vecchi passi, cercavo di respingere ogni nostra connessione, fin quando poi ho capito che era tutto inutile, per quanto io potessi provarci, eri sempre lì, nel centro dei miei pensieri, i tuoi occhi color oceano, le tue labbra e il tuo sorriso, la tua gentilezza e qualunque altro tuo pregio, perché ne sei pieno.
Come nei difetti, tutti ne abbiamo, tu sei veramente testardo, lasciatelo dire.
La verità la sai già e non c'è bisogno di altre spiegazioni. Una cosa è certa, non posso cambiare il passato e purtroppo non ci sarà un futuro per quel noi che speravo tanto ma ora nel presente ti posso dire che mai e dico mai avrei potuto usarti come pensi che abbia fatto.
Spero che le tue siano state parole gettate dal senso di rabbia, "Sei come tutte le altre", proprio tu hai detto che sono unica e rara ma a questo punto non so se crederti o meno, ci ho messo tanto per lavorare su me stessa e fa davvero male sentirselo dire.
Se un giorno dovremmo rincontrarci, cercherò di guardare oltre, senza fermarmi a ricordare, perché vorrebbe dire riaprire una ferita che spero col tempo si sarà già chiusa.
Ti auguro tutto il bene di questo mondo, spero tu possa essere felice con un'altra persona che non sono io.
C'è un posto chiamato felicità.
Dove stai bene. E si torna sempre dove si è stati bene.

Eleonora.

È stato complicato scriverla, ho perso il conto dei fogli buttati in giro per la stanza ma ci sono riuscita, proprio nel momento in cui sto chiudendo la busta sento bussare alla porta, "Posso entrare?" domanda Ash sulla soglia della porta, "Ashley, certo" le dissi.

"Mi dispiace per pri..." la bloccai, "No, scusami tu, non dovevo reagire in quel modo ma non voglio mentire, soprattutto a te, sai che non mi piace farlo" dissi, "Ci sono però problemi che voglio cercare di risolvere da sola, non che non voglia il tuo aiuto ma devo esserne in grado, ti stai creando la tua vita, una famiglia e non voglio essere di troppo" continuai.

"Non lo sarai mai Elle, tu fai parte della mia famiglia, i tuoi problemi sono anche i miei, perciò sarò al tuo fianco in qualunque momento ne avrai bisogno, giorno o notte che sia, abbiamo una promessa che intendo continuare a mantenere, non ti lascerò sola" si avvicinò e allora decisi di porgergli la lettera scritta dal fratello.

Iniziò a leggerla e rimase sconvolta appena concluse l'ultima parola, la strinse tra le mani e alzò gli occhi verso di me, potevo capire tutto dal suo sguardo.
"I-io" non aveva parole, probabilmente anche perché non si sarebbe mai aspettata un comportamento così da suo fratello.

"Non dire nulla Ash, è difficile anche per me accettarlo ma devo andare avanti, ho paura che chiudendomi in me stessa mi capiti la stessa cosa e non voglio" fui interrotta da un singhiozzo, vederla con le lacrime agli occhi mi faceva stare ancora più male, "Non voglio passare anche solo una notte con quegli incubi che mi tormentano la testa, con le braccia ridotte malissimo e le ossa visibili che fanno ribrezzo solo a pensarci, ho tanta paura" chiudo gli occhi e anche non dormendo riesco a ricordare le notti passate a piangere.

FLASHBACK

Sono ormai passati diversi mesi dopo la fine di quella terribile storia, ogni sera prima di addormentarmi Ashley mi chiama su Skype, "Buonanotte Elle, ti voglio tanto bene, io sono qui per te, ricordalo sempre" mi disse dopo qualche ora passata a chiacchierare o meglio mentre io ascoltavo, perché non parlavo quasi più.

"Anche io, notte" risposi semplicemente, nulla da togliere nei confronti della mia amica anzi ero grata per ciò che stava facendo, non so chi altro al posto suo lo avrebbe fatto e mai potrò ringraziarla abbastanza ma non potevo sorridere ed essere felice salendo ciò che mi aspettava la notte.

Poggiai la testa sul cuscino e chiudendo gli occhi cercai di pensare a cose belle, immaginare e fantasticare, non era mai abbastanza.
Sul comodino tenevo sempre la luce accesa e accanto al letto il computer con lei che aspettava di sentire il mio respiro regolare prima di addormentarsi.

Puntuale quei maledetti incubi mi si presentarono, non riuscivo più ad uscirne, non avevo la forza per svegliarmi, "Ti prego lasciami in pace" urlai, ripetevo sempre la stessa frase, era l'unica cosa che potevo dire.

"Elle" mi chiamava Ashley, svegliandosi per colpa delle mie lamentele, "Elle, sono qui" dopo qualche tentativo riuscii a svegliarmi, spaventata mi alzai poggiando la schiena contro al letto, il battito del cuore troppo veloce, la gola secca e le lacrime che scendevano da sole. Come un dejavu ogni notte.

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora