𝐗𝐗𝐈𝐗

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Finii di preparare tutti i dolci con una mano da parte di Sharon, "Mi dispiace per quello che è successo" disse lei, "Anche a me dispiace" risposi, "È che non capisco il motivo per cui prendersela così tanto" continuai.
"Lo fa solo per proteggerti" la guardai mentre lei andava avanti con l'impasto, "Proteggermi da cosa?" chiesi, non stavo capendo.

A interrompere la nostra conversazione fu Tom, "Se vuoi posso darti un passaggio" alzai gli occhi verso di lui, "No, ti ringrazio faccio due passi" dissi mettendo la teglia nel forno.
"Cara vai, qui abbiamo finito, tra pochi giorni hai l'esame devi studiare" mi disse, "No ma non c'è problema posso anche sistemare qui c'è ancora da fare" il solito tira e molla ma accettai.
"Ah e ricorda che domani rimani a casa, così hai più tempo, ti voglio bene" continuò dandomi un abbraccio e un bacio sulla fronte, le sorrisi.

Uscii dalla pasticceria, aprii la macchina e salii, non avevo intenzione di parlare, infatti rimase solo la musica di sottofondo della radio.
Abbassò il volume, "Mi dispiace per aver reagito così", continuai a guardare fuori dal finestrino e non risposi.
Ci ero rimasta davvero male, un comportamento così da lui non me lo sarei mai aspettata.

Finalmente arrivammo a casa, scesi dalla macchina, mi voltai e senza guardarlo negli occhi, perché so che mi avrebbero complicato le cose, "Grazie" dissi convinta e seria.
Prosegui e prendendo le chiavi che tenevo in tasca feci scattare la serratura della porta, sentivo che lui era ancora lì ma non gli davo la soddisfazione di girarmi, così presi tutta la forza ed entrai.
Dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, mi appoggiai ad essa e mi lasciai cadere a terra, affondai il viso nelle ginocchia e cominciai a piangere.

Rimasi in quella posizione per diversi minuti ma non mi interessava, Ashley era fuori e non sarebbe tornata prima di sera, l'unica era Willow che presi a cercare per la casa ma non la trovai, presi il telefono e chiamai Ash.

Bip... Bip... Bip "Elle, tutto ok?" mi chiese, "Sì, sono appena tornata, volevo sapere dove fosse Willow, a casa non la trovo" risposi, "L'ho portata da Chris, purtroppo stamattina ho provato a chiamare Tom ma non rispondeva, è successo qualcosa?" ecco, adesso cosa faccio? Bugia o verità? "No, va tutto bene, a che ora torni tu?" mentii cercando di cambiare argomento, mi promisi che però le avrei raccontato ciò che era accaduto appena sarebbe arrivata.

"Credo di essere a casa per le 19:00, ci penso io alla cena, ah e ovviamente ne parliamo stasera, devo andare, baci" era così incredibile quanto mi potesse capire anche a distanza, la salutai e andai in camera.

Erano più o meno le 17:00 quando mi arrivò una chiamata da parte di mio papà, "Ciao papà" dissi, ero contenta di sentirlo, "Piccola bambina mia, come stai?" mi chiese, "Bene, ora sto studiando, dopodomani darò il primo esame, sono leggermente agitata" rendendomi conto che mi mancavano ancora un paio di pagine da studiare, "Stai tranquilla, andrà sicuramente bene, sei una ragazza intelligente e su questo non ho mai avuto dubbi" mi rispose, ero davvero contenta che credesse in me, era ciò che mi serviva per placare il mio senso di preoccupazione.

"Voi state bene?" domandai, "Sisi, ti ricordi che devi venire per le vacanze di Pasqua vero?" non potevo più farcela, era da mesi che ogni volta me lo ripetevano, avevano paura che potessi dirgli di no, "Sì papà, ho già preso i biglietti per me ed Ash, non continuate a dirmelo tu e mamma" dissi cercando di non offenderlo, "Tornerò il 24, ora però devo finire di studiare, salutami mamma" dopo esserci salutati ripresi con lo studio.

Bussò alla porta qualcuno, era arrivata Ash, accorgendomi che erano passate già 2 ore, "Ei Elle, sei ancora lì, scendiamo a mangiare?" mi chiese, "Sì, devo raccontarti un paio di cose" le dissi abbracciandola.

Eravamo a tavola, mentre guardavamo Harry Potter, "Allora cosa dovevi dirmi?" domandò guardandomi, quale delle due le dicevo per prima, il fatto che sarebbe venuta con me in Italia oppure la "discussione tra me e Tom".

Il discorso prese una piega diversa, iniziò a spiegarmi che in questi giorni stava passando molto tempo con il suo migliore amico che stava ristrutturando casa e voleva un suo parere.
Per una sera volevo lasciare i miei problemi fuori dalle nostre chiacchierate, era così contenta quando parlava di questo Noah, chissà se magari potrà diventare qualcosa di più, lo spero per lei, ha bisogno di qualcuno che la ami e che la faccia essere felice, come lo è ora che sta parlando di lui, dentro i suoi occhi vedo quella scintilla, la stessa nei miei quando penso a Tom.

Il giorno dopo era l'ultimo per la preparazione all'esame, dovevo dare il meglio di me, puntare al massimo, passai tutto il tempo in camera a studiare, tant'è che Ashley veniva a controllare se fossi ancora viva, mi arrivò un messaggio da parte di mia mamma "In bocca al lupo per domani" sorrisi, era ciò che mi dava la carica giusta.

Erano quasi le 20:00 andai giù per le scale, "Ash io vado a dormire, non me la sento di mangiare" dissi vedendola sul divano con dei pop-corn,"Domani mi accompagni all'esame?" continuai, "Sì certamente, ti va di venire qui con me?" come potevo rifiutare un po' di coccole.

Corsi accanto a lei, "Tutto bene?" disse pettinandomi i capelli con le dita, annuii, "Eleonora" lo aveva capito prima di me e quando mi chiamava per nome completo, cosa molto rara da parte sua, voleva dire solo una cosa, lei sapeva già come mi sentivo.

Mi misi comoda con le gambe incrociate davanti a lei, "Stamattina io e Tom abbiamo avuto una piccola discussione" la guardai, aspettava solo che continuassi a spiegare, "C'è una ragazza che viene nella pasticceria da più di un mese, questa mattina mi ha chiesto se potevo aiutarla con un compito per l'università e io accettai" presi fiato, "Mi iniziò a fare delle domande che pian piano diventavano un po' troppo personali" dissi io.

Dopo averle raccontato tutti, iniziò a parlare lei, che era stata in silenzio per tutto il tempo, "Ma quindi non la conosci?" mi domandò, "No, non so chi sia mi ha solo detto che si chiama Elisabeth" e poi ripresi a raccontarle dell'accaduto.
"Dopo un po' è arrivatoTom che ha iniziato a farmi le stesse domande, se la conoscevo, se sapevo chi fosse, che cosa mi avesse chiesto" parlavo così veloce che mi toccava fare delle pause per prendere un respiro.

"Solo che non capivo perché mi stesse assillando, prima di andarsene, Tom la guardò male e io ero ancora più confusa, forse si conoscevano? Gli chiesi se andava tutto bene e continuò con altre domande, iniziò anche ad alzare il tono di voce" a pensarci ancora mi faceva rimanere male.

"Poi è arrivata tua mamma che lo ha calmato e allora senza rivolgergli lo sguardo sono tornata in cucina" non aveva parole nemmeno lei, non si aspettava che il fratello si comportasse in quel modo.

"Mi ha riaccompagnata a casa e nel tragitto si è scusato ma io ero delusa, l'ho soltanto ringraziato e sono entrata in casa" i miei occhi erano sul culmine di buttare fuori lacrime ma le trattenni.

Ashley mi abbracciò, "Mi dispiace per come si è comportato ma ora rilassati, domani devi essere carica per dare il meglio di te" disse, "Non rimanere male per un'idiota come mio fratello" continuò sorridendo, a quel punto dissi una cosa che non mi sarei mai aspettata che potesse uscire dalla mia bocca.

"Ma io lo amo, Ash" non mi disse nulla, mi appoggiai alla sua spalla e chiusi gli occhi addormentandomi.

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora