𝐗𝐈𝐈𝐈

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La settimana passò molto velocemente, apparte il fatto che nella mia testa non c'era altro che Tom, il suo sorriso e la sua gentilezza.

Tant'è che mi sono pure rovesciata un caffè addosso, un giorno mentre stavo lavorando. Il fatto di essere distratta e sbadata sarà sempre con me, fortunatamente però in quel momento non c'era nessuno, il caffè lo stavo facendo per tenermi attiva, la sera prima ero rimasta sveglia fino a tardi per studiare, avrei dato un esame prima di Pasqua e ogni pomeriggio mi sono messa a ripetere e ripetere nonostante le cose le sapevo molto bene, non mi fermavo. Credevo che non fosse mai abbastanza.

Quel giorno del fine settimana, precisamente un sabato, dopo esser andata a dormire alle 2:30 di notte, mi sono svegliata alle 10:00, senza cambiarmi il pigiama andai verso la cucina trovando, sempre con mia grande sorpresa Ashley che stava guardando il computer.

"Buongiorno Ash" dissi io aprendo il frigorifero per prendere del latte fresco, "Buongiorno a te Elle" mi rispose senza togliere gli occhi dal suo computer.
"Che stai facendo di così interessante?" chiesi io per poi bere un sorso di latte, "Oh nulla, guardavo delle mail" era strana, mi avvicinai per sbirciare ma a quel movimento chiuse la pagina.

"Dormito bene?" disse cercando di cambiare discorso, mi stava forse nascondendo qualcosa? Volevo scoprirlo, "Perché hai chiuso il computer mentre stavo venendo a vedere, mi nascondi qualcosa Ash? Niente bugie eh!" Dissi io strizzando gli occhi.

"No ma che dici, devo-devo solo andare" fece una pausa cercando le parole giuste per mentirmi, si capiva benissimo, "Mi sono ricordata ora che devo andare alla pasticceria, ieri mamma mi ha chiamata chiedendomi se potevo andare da lei" guardava tutto tranne che me, sintomo di bugia, senza avere nemmeno il tempo per dire altro uscì di casa.

Rientrando poco dopo ricordandosi di essersi dimenticata le chiavi della macchina, "Aspetta Ash ma" mi bloccò prima che pressi finire la frase "A dopo Elle, un bacio!" concluse chiudendo così il discorso, odio essere tenuta sulle spine, provo fastidio quando le persone mi nascondono le cose.

Ma non potevo odiarla le volevo troppo bene.
Finii di bere il mio latte, trovandomi poi a coccolare Willow sul divano davanti alla tv, Ashley mi trovò dei canali italiani, così se avessi avuto nostalgia almeno potevo sentir parlare dell'Italia, anche se tristezza non ne provavo anzi tutt'altro che malinconia.

Era quasi mezzogiorno, così mandai un messaggio ad Ash chiedendole a che ora sarebbe tornata e soprattutto se avrebbe pranzato a casa. Rispose dopo circa 10 minuti dicendomi che sarebbe arrivata a momenti.
Decisi allora di iniziare a preparare da mangiare, iniziai a far cuocere la pasta per poi condirla con il pomodoro.

Nel momento in cui era pronta arrivò Ashley, mentre aspettavo che si togliesse la giacca, presi le crocchette di Willow, era davvero affamata ma aspettava comunque che finissi di mettergliele nella ciotola.

Finimmo di mangiare, togliemmo i piatti e mentre glieli passavo, lei li metteva nella lavastoviglie "Allora Elle, sicura che non vuoi una festa per il tuo compleanno?" senza esitare le risposi "Assolutamente, deve essere un giorno normale come oggi, come tutti i giorni!" continuai sicura di ciò che volevo.

Il mio compleanno sarebbe stato tra tre giorni ovvero il 23 febbraio ed ero molto in ansia, avevo paura che Ashley facesse le sue solite cavolate, non volevo una festa, davvero, avrei preferito passarlo con la sua famiglia come quella sera alla cena di San Valentino, magari avrei potuto anche conoscere Thomas che purtroppo non avevo mai visto.

"Va bene, d'accordo niente festa ma almeno posso invitare i miei genitori e i miei fratelli, lo avevi detto tu che poteva essere un modo per chiarire" le sorrisi, certo era quello che volevo, "Sì sarebbe fantastico, però nessun altro, va bene?" annuì con la testa e la ringraziai mentalmente.

Poco dopo aver sistemato tutta la cucina riprese a parlare, "Quindi facciamo che a pranzo invito la mia famiglia e a cena pizza e netflix, io e te" mi sembrava un ottima idea, "Sì è perfetto" si mise a ridere e io feci lo stesso, sapevo in realtà quel giorno sarebbe stato tutt'altro che tranquillo.

Poche ore dopo mi ritrovai come ogni giorno, nel mio letto con davanti il computer, Willow vicino a me, con la testa sulle mie gambe e la mia mano che gli faceva le coccole.
Aprii la mia mail per controllare se mi avessero inviato la data e l'orario per il mio esame ma non c'era ancora nulla, ne vidi una, erano le solite pubblicità, parlavano della Francia, delle opportunità che poteva offrire e alcuni corsi, facendo scorrere per curiosità, trovai lo sconto per dei biglietti, ed è lì che mi tornò in mente.

Mi ero dimenticata di guardare gli orari dei voli e comprare i biglietti per tornare in Italia a Pasqua dai miei genitori. Iniziai ad andare sui vari siti, dopo circa 1 ora riuscii a trovare un volo disponibile, prenotai i biglietti e ne presi uno anche per Ashley, le avrei fatto una sorpresa, non vedeva l'ora di tornare in Italia. La data era prevista per il 24 marzo alle 7:40 del mattino, e il ritorno per il 29 alle ore 15:20 di pomeriggio.

Sistemai il computer sulla scrivania e lo misi in carica, presi il telefono e composi il numero di mia madre, sarebbe sicuramente stata contenta della notizia. Soprattutto dopo la "litigata" dell'ultima volta.

Bip...bip...bip...bip..."Pronto Elle, tesoro mio, tutto bene?" non era affatto arrabbiata anzi si poteva avvertire un senso di preoccupazione, "Si mamma, voi come state?" volevo tranquillizzarla del fatto che stavo bene.

"Sì, stiamo bene, ho una cosa bella da dirti!" disse tutta contenta, "Anche io ho una notizia da darti, inizia tu" continuai, "Hanno chiamato poco fa i tuoi fratelli dicendo che sarebbero tornati per Pasqua, forse saremo tutti insieme!" era così felice che si sentiva la voce tremare dall'emozione.
"Ora tocca a te" senza esitare iniziai a parlare, "Ho preso i biglietti per tornare, avrai la famiglia al completo" dissi non la sentii più per qualche minuto, le serviva del tempo per metabolizzare la cosa, finalmente dopo tanto tempo ci saremmo stati tutti.

"Oh Elle, sono così tanto contenta, porterai anche Ashley vero? Io e tuo papà saremmo davvero entusiasti di ospitarla" disse lei cominciando a piangere, si sentiva nonostante cercasse di non farlo sentire, "Sì, gli farò una sorpresa il giorno del mio compleanno" continuai, "A proposito di questo, Ash inviterà la sua famiglia e faremo un pranzo per festeggiare, magari poi facciamo una chiamata tutti insieme, ti ricordi della mamma di Ashley?" domandai cercando di non ridere.

"Sì tesoro però non voglio fare brutta figura, noi non sappiamo parlare inglese" iniziò a ridere e in quel momento non riuscii più a trattenermi e scoppiai a ridere, "Sì, ricordo bene come cercavi di gesticolare per farle capire ciò che dicevi" sbuffò ma infondo capii che in realtà la cosa divertiva anche lei.

Quando ero più piccola, non ero ancora molto brava con l'inglese perciò mia mamma doveva arrangiarsi come poteva, cercando di fare capire a Sharon che magari quel giorno sarebbe venuta lei a prenderci a scuola, oppure ci avrebbe portato al centro commerciale o a mangiare un gelato in centro.
Le cose basi sapevo spiegarle e anche riuscire a tradurre ciò che mia mamma cercava di mimare ma era così divertente vederla in "difficoltà", io e Ash ci ritrovavamo sempre a ridere.

"Elle non prendermi in giro dai" disse, "Ma fa così ridere!" chiudemmo così poi la chiamata, tra risate e bei ricordi.

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora